Osnago: il 4 novembre serata sulle migrazioni e accoglienza

"Blocchi navali o porti aperti? I corridoi umanitari, un'accoglienza responsabile". È questo il titolo della serata che si terrà ad Osnago, venerdì 4 novembre, presso la sala civica "Sandro Pertini". È organizzata dal gruppo Amnesty International 126 di Merate, l'associazione Progetto Osnago, il circolo ARCI La Lo.Co. e Insieme per la pace.

L'iniziativa avviene in occasione del tacito rinnovo del Memorandum Italia-Libia, sottoscritto nel 2017 dal Governo Gentiloni (Ministro dell'Interno Marco Minniti, Ministro degli Esteri Angelino Alfano). Stando all'elaborazione dei dati UNHCR/OCHA, dal 2017 quasi 100.000 migranti sono stati intercettati in mare dalla Guardia costiera libica e portate forzatamente nei "centri di accoglienza" in Libia, che altro non sono che luoghi di detenzione in cui vengono perpetrati abusi e violenze. Nei giorni scorsi oltre 40 organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani hanno chiesto invano al Governo di non rinnovare per altri tre anni l'accordo.

 

"A fronte di questa azione di denuncia, che chiede al governo italiano di non rinnovare l'accordo - hanno dichiarato gli organizzatori della serata ad Osnago - si pone il problema di canali sicuri che permettano un'accoglienza responsabile e creino le condizioni per positivo di inserimento delle persone migranti nel nostro Paese".

Per meglio conoscere le difficoltà legate alla migrazione regolare e soprattutto per approfondire il dispositivo dei corridoi umanitari come possibile soluzione alla fuga disperata e illegale attraverso le pericolose rotte via terra e via mare, interverranno Daniele Biella, giornalista e autore di diversi testi che documentano le storie di migrazione nel Mediterraneo; Nicola Datena, avvocato dell'associazione Studi giuridici sull'immigrazione; e Oliviero Forti, responsabile Ufficio Immigrazione Caritas Italiana.

"Al di là delle recenti tragedie che hanno sconvolto l'Afganistan e l'Ucraina, la migrazione non appare da tempo come un'emergenza ma piuttosto come un fenomeno strutturale, e come tale va affrontato - hanno aggiunto gli organizzatori dell'evento del 4 novembre - Per questo i corridoi umanitari non possono costituire l'unica soluzione, ma un tassello di un disegno complessivo teso a una gestione non improvvisata ed emotiva del fenomeno migratorio".

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