Merate Centro/5: è il commercio che si deve differenziare

Buonasera.

Voglio dare il mio modesto contributo al dibattito lanciato dal direttore relativamente alla riapertura del traffico veicolare nel quadrilatero centrale di Merate.

Faccio due premesse:

- ho vissuto a Merate dal 1998 e quindi ho potuto vivere per soli 2 anni con il centro aperto al traffico e, benché abbia lasciato Merate da oltre dieci anni, la vivo quotidianamente per svariate ragioni;

- temi come la sostenibilità e la qualità della vita nelle città hanno acquisito risvolti molto più importanti solo negli ultimi 10/15 anni.

La prima premessa è semplicemente per giustificare, forse, un mancato raffronto tra due situazioni, ovvero la passata e la presente.

Ma la seconda premessa è molto più importante e travalica sicuramente il mancato raffronto.

Infatti oggi avere una piazza dove bambini, anziani, genitori, insomma i cittadini, possano ritrovarsi serenamente e senza alcun pericolo dovuto al passaggio di auto va ben al di sopra di qualunque interesse particolare di qualunque categoria. La qualità della vita di un paese o città penso che passi anche dal numero di luoghi di socializzazione e Piazza Prinetti, grazie anche alle attività commerciali presenti, è di sicuro lo spazio più aperto e fruibile da tutti i meratesi senza distinzioni. Anzi, sono certo che Piazza Prinetti andrebbe valorizzata ancora di più. Ma non con ( o solo con) manifestazioni continuative e soprattutto "commerciali", bensì con la rivitalizzazione degli spazi oggi completamente vuoti e, in primis, il Castello. Vedere il simbolo di Merate lasciato andare e senza alcuno sforzo per recuperarne a completa fruibilità è un colpo al cuore continuo. Ma è così difficile che l'amministrazione pubblica e la proprietà non sentano la responsabilità di dover studiare, sviluppare e attuare dei piani per recuperare il Castello? Immaginate cosa potrebbe essere la Piazza Prinetti con un Castello in centro che divenisse sede di manifestazioni, mostre, convegni, visite guidate! E allora se li si concentrassero gli sforzi, il "sacrificio" richiesto alle auto sarebbe ben ricompensato dall'affluenza dei "pedoni", fossero essi meratesi o forestieri.

Se di moria del commercio a Merate si vuol parlare, la colpevolezza non deve certo ricadere sull' isola pedonale. Mi sembra molto poco pragmatico e realistico sostenere che il commercio ne gioverebbe a fronte di una riapertura al traffico e al parcheggio (parcheggi ce ne sono, eccome, a pochi metri di distanza da tutti e quattro i lati della piazza).

Piuttosto il passaggio a piedi permette di vedere vetrine con calma, da occasione di fare due passi e poter veramente approfittare di quanto offrono i negozi di Merate. Chi pensa che attraversare in auto e parcheggiare davanti ai negozi possa essere la chiave di svolta per rivitalizzare il commercio del centro di Merate, permettetemi di dire, ha due belle fette di salame sugli occhi: il problema sono state le grandi aperture e agevolazioni concesse a supermercati e centri commerciali nella zona.

Ma se vogliamo guardare ancora un po' oltre, ragioniamo sull'età media dei meratesi: vi sono più giovani e nuove famiglie o persone anziane? Il commercio cittadino a quali categorie si rivolge maggiormente? Voglio dire (il mio è solo un puro esempio): se avessimo poche giovani famiglie a Merate, forse, non si dovrebbe aprire un negozio di abbigliamento per bambini. Oppure: se ci fossero pochi anziani magari non aprirei un fornitissimo negozio di articoli ortopedici...

Allora, forse è il commerciante meratese che deve trovare modo di differenziarsi fortemente rispetto all'offerta delle anonime e tristi catene di negozi che oramai troviamo come "copia incolla" ogni 5/10 chilometri (basti vedere Busnago e Osnago che già si rincorrono nel nome e ora anche nell'urbanistica). Forse bisogna studiare bene il tipo di attività da lanciare in un centro come Merate. Non sono un negoziante e non posso esprimermi sul "come mai", ma mi sembra che tra le attività del centro ve ne siano molte storiche e di successo.

E ancora, se vogliamo concentrarci sulle difficoltà del commercio a Merate, parliamo del costo degli affitti. Perché non calmierarli? Il Comune potrebbe promuovere qualche progetto per incentivare i proprietari dei locali a cedere a costi sostenibili le vetrine? Esistono bandi, esistono possibilità, bisogna molto semplicemente avere idee concrete e coraggio nello svilupparle.

Insomma, se ancora non si è capito, io sono assolutamente per la chiusura almeno di Piazza Prinetti al traffico veicolare. Se c'è una cosa che rimpiango di Merate è proprio la possibilità di scendere a piedi, prendere il pane all'ultimo momento, bermi un caffè in tranquillità, andare al piccolo supermercato del centro e trovare quasi tutto in un raggio di 200 metri. Venite ad abitare dove abito adesso e mi capirete...!

Grazie dello spazio!

Emiliano Zatelli
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