Cernusco: Remo Valsecchi invitato in cc per mettere in guardia sul rincaro del gas

La seduta di consiglio comunale di Cernusco Lombardone di lunedì 24 ottobre è stata caratterizzata dalla presenza di Remo Valsecchi - ex-commercialista, revisore contabile e consulente del lavoro, oggi pensionato - invitato dal sindaco Gennaro Toto per parlare di un tema estremamente attuale: il rincaro dei costi dell'energia. 


Remo Valsecchi e il sindaco Gennaro Toto

"Stiamo vivendo un momento drammatico. Sentiamo spesso parlare delle cause di quello che sta accadendo alle famiglie e alla imprese, ma l'aumento del costo di luce e gas ha solo un'origine: la speculazione", ha esordito Valsecchi davanti ai membri del consiglio, spiegando che in questo momento storico è necessario mettere in guardia i cittadini di fronte alla situazione "di inganno e imbroglio" che sta capitando. 

"Questo fatto - ha spiegato - nasce sostanzialmente dalla movimentazione finanziaria di una piccola parte di importazione di gas, che viene chiamata spot, ed è quella che fa riferimento ai mercati finanziari, come quello olandese o italiano. È una quantità che vale circa il 5%, perché tutto il resto arriva direttamente da grossi importatori, legati da contratti pluriennali con un prezzo fisso indicizzato al costo del petrolio, che hanno avuto un andamento notevolmente inferiore a quello dei mercati finanziari. A oggi il gas viene importato a un prezzo che è circa un decimo di quello che noi vediamo nei mercati finanziari e che poi ci troviamo in bolletta."

Remo Valsecchi

L'invito che Valsecchi ha lanciato ai consiglieri è quello di informare i propri cittadini: "I due tipi di mercato che oggi funzionano nel sistema sono quello tutelato, dove i prezzi vengono fissati a livello nazionale da Arera, e il mercato libero,  dove ognuno di noi può individuare in un fornitore le condizioni commerciali che ritiene migliori. Cos'è successo fino a questi mesi? I contratti fatti per incentivare i clienti a spostarsi sul mercato libero venivano fatti a prezzi fissi per la durata di 12 o 24 mesi. Ma ora che tra settembre e febbraio dell'anno prossimo il periodo con il prezzo fisso termina, si verifica un fatto. Nonostante il Decreto Aiuti Bis abbia introdotto l'articolo 3, che prevede il blocco delle variazioni unilaterali fino al 30 aprile, le variazioni si verificano ugualmente fin da subito". 

Tali variazioni, ha spiegato Valsecchi, sono nate con le banche: "infatti sono regolate dal testo unico bancario, e sono condizioni economiche stabilite dalle banche stesse". Il punto però è che questa situazione si sposta anche nel pubblico, scaturendo il problema. "Così facendo, il mercato è diventato poco favorevole ai fornitori, perché i costi sono aumentati ma i loro prezzi sono rimasti vincolati dal dato fisso, e allora cosa fanno tutti? Ignorano la legge e cercano di applicare la variazione subito, anche se sarebbe consentito solo dal 30 aprile 2023. Le persone che non conoscono tecnicamente il meccanismo accettano quello che viene scritto nelle lettere per giustificare l'aumento dei costi. L'altra possibilità è quella di recedere dal contratto" ha spiegato. 
Attualmente Remo Valsecchi insieme ad alcuni amici sta cercando di sensibilizzare la cittadinanza lecchese alla questione. "Non c'è molto da fare, si può solo recedere, ma vogliamo attivare delle azioni, almeno fino al 30 di aprile. Serve la pressione da parte dei cittadini. Anche l'antitrust si sta muovendo, anche grazie a segnalazioni, eseguendo indagini istruttorie su 25 tra le principali società italiane. Le associazioni consumatori invece, con grande rammarico, non stanno facendo niente". 



Molto apprezzato l'intervento di Valsecchi da tutti i membri del consiglio. Il sindaco Gennaro Toto ha suggerito di raccogliere il pensiero e tramutarlo in una mozione. Hanno posto invece domande su cosa è possibile fare nel breve e medio termine i consiglieri Gerardo Biella e Andrea Passavanti. Alla domanda di Biella, Valsecchi ha risposto: "La terapia per fronteggiare questa situazione è un'opinione, seppur supportata da fatti di natura tecnica. Un governo, non di sinistra radicale, nel 1962 ha fatto la nazionalizzazione dell'energia elettrica. L'unica strada è la gestione di tutti i servizi pubblici fatta da enti pubblici nell'interesse del cittadino, dimenticando profitti e speculazioni. Per quanto riguarda il gas, il punto centrale è la nazionalizzazione dell'importazione. Bisognerebbe arrivare a gestire le importazioni in un modo che sia unico e regolato da pubblico. E poi bisogna bloccare gli importatori spot e chiudere le borse dei mercati finanziari quando sono riferite a beni che hanno una funzione pubblica e sociale a sostegno del sistema."

L'assessore Andrea Passavanti e il capogruppo di maggioranza Gerardo Biella

Il capogruppo di minoranza Gabriele Gavazzi ha chiesto riferimenti da divulgare alla cittadinanza. Remo Valsecchi ha quindi citato il gruppo "Cittadini lecchesi", attraverso cui lui e altri amici stanno cercando concretizzare una massa critica che si opponga a questa situazione, cercando di indirizzare la politica locale. Proprio negli scorsi giorni avevamo pubblicato una lettera firmata dal gruppo (clicca QUI).


E.Ma.
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