Merate: chiusure contro aperture. Per fermare il declino del commercio nuovi parcheggi e traffico a senso unico in centro

La frequenza martellante con cui il centro di Merate viene chiuso per favorire le iniziative della Proloco - che ormai è evidente non giovano agli affari dei commercianti, a parte qualche bar - ha riaperto un dibattito che sembrava chiuso per sempre 22 anni fa. A fine secolo il progetto degli architetti Mura e Vanotti, rimasto sulla scrivania del sindaco Mario Gallina e poi rimbalzato su quella di Dario Perego subì un'accelerazione grazie anche al nuovo modello di città che prevedeva zone pedonali sempre più ampie. Il dottor Perego si prese tempo, la svolta era effettivamente epocale: chiudere l'intero centro cittadino al traffico e, soprattutto, sopprimere almeno una quarantina di parcheggi trasformandolo in una zona a traffico limitato. Poi decise che il passo andava fatto, anche perché nel frattempo studiava per Palazzo Tettamanti una destinazione culturale con biblioteca e sala espositiva. Un anno di lavoro, quindi la grande festa inaugurale col taglio del nastro da parte dei "sovrani" della piazza: Giuseppe Sangiorgio, Fausto Pessina e la Pinetta.

Giuseppe Sangiorgio, la signora "Pinetta", Fausto Pessina

Con l'allora sindaco Dario Perego

 

Da allora sono trascorsi più di 20 anni e nel frattempo molte circostanze sono cambiate. L'avvento di numerosi ipermercati accanto ai tradizionale Auchan (ora Conad) e Esselunga e l'esplosione degli acquisti online soprattutto dal colosso Amazon hanno mutato alle radici il processo mentale che porta all'acquisto di un bene o un servizio. E la comodità ha via via sovvertito l'abitudine azzerando la tradizione. Dal Trivioli al Globo il passo è stato di tale portata da rivoluzionare l'intera struttura commerciale. La Confcommercio non ha messo in campo alcun intervento concreto per frenare l'esodo dei consumatori, risultando sempre più un ente scarsamente utile. Proprio per ciò a Merate era stata costituita La Nostra Mela associazione tutta meratese promossa dalle commercianti Agostani e Comi. Iniziative nuove, belle, contenute e rispettose. Con ottimi risultati.

Declinata La Nostra Mela è balzata alla ribalta la Proloco nella nuova versione e, forte di un fili diretto, tra i vertici dell'associazione e quelli dell'Amministrazione, sono stati varati eventi a raffica. Che, tuttavia, non hanno portato alcun beneficio al commercio locale. Anzi, secondo la gran parte degli esercenti sono stati ben superiori i danni.

E dunque che fare?

Le elezioni comunali sono calendarizzate per la primavera 2024. E già qualcosa si muove. Tra i diversi dossier sul tavolo, quello di come salvaguardare il tessuto commerciale è ai primi posti. Diversi personaggi noti in città per aver rivestito cariche pubbliche si stanno interrogando sul come, senza invadere la sfera privata, si possa "dare una mano". E una proposta sta prendendo piede: riaprire il centro al traffico veicolare.

 

Piazza Prinetti come si presentava aperta al transito. Si possono vedere i parcheggi
a sinistra negli spazi prima e dopo l'edicola, e di fronte, sulla destra delle fotografia, tra le aiuole

Piazza Vittoria con i parcheggi attorno alla fontana

La stricia di parcheggi davanti all'allora Banca Briantea

Sicuramente una ipotesi rivoluzionaria, foriera di polemiche roventi. Tuttavia a mente serena si ragiona così: riaprire tutto il centro da lunedì a sabato con chiusura in ZTL solo la domenica. Un solo senso di marcia antiorario: si sale da via Manzoni si attraversa il centro si esce da via Viganò o da viale Lombardia. Ripristino dei parcheggi davanti ai portici di piazza Prinetti e sul lato opposto, almeno cinque per parte. Recupero di altri posteggi davanti alla Banca Popolare di Milano (come al tempo della Banca Briantea) e in piazza della Vittoria (dove peraltro per entrare in farmacia si deve ricorrere alla sosta selvaggia). Zone disco per un'ora ma gratuite sotto il Castello e nei nuovi stalli; a pagamento ma solo dopo la prima ora per quelli posti lungo via Papa Giovanni XXIII. I fascioni laterali lungo piazza Prinetti e i marciapiedi molto ampi che costeggiano la carreggiata di via Carlo Baslini assicurano il passeggio in tutta sicurezza.

Il "cuore" del ragionamento è semplice: la gente va dove può arrivare comodamente e parcheggiare senza troppa fatica. Con questi due prerequisiti il negozio di vicinato torna ad essere gradito e apprezzato. Altrimenti il consumatore è portato a ricorrere alle alternative. Si può volere un'area molto bella, a misura d'uomo e di passeggino, ma se le serrande si abbassano una dopo l'altra dov'è la grande bellezza?

Ecco, il dibattito è aperto. Chiusure contro aperture. Senza pregiudizi ne specchietti retrovisori. Osservando semplicemente la realtà di oggi, destinata a peggiorare in modo direttamente proporzionale all'aumento del sistema acquisti e consegne a domicilio.

Dunque chiusure e ZTL favoriscono o penalizzazione il commercio di vicinato?

Chi vuole esprimersi ha lo spazio è a disposizione.

Claudio Brambilla
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