Cornate: aggredisce la moglie con violenza. Arrestato dai Cc
L'ha colpita ripetutamente alla testa con una caffettiera, tanto da procurarle una vistosa ferita. Poi, in preda ai fumi dell'alcol, ancora insulti, botte e minacce di morte. "Aiutatemi, mi vuole uccidere" avrebbe chiesto la donna disperata ai Carabinieri della stazione di Bellusco intervenuti prontamente sul posto. Una storia di violenze domestiche, l'ennesima, dove la vittima è una donna. Al rifiuto di consegnargli i soldi richiesti, l'uomo si sarebbe scagliato su di lei con una violenza inaudita. E, stando al racconto della vittima, non sarebbe stata la prima volta. La scena straziante si è consumata davanti agli occhi innocenti dei loro figli minorenni.
Attimi di tensione a Cornate D'Adda. Alle ore 18:20, la pattuglia giungendo sul posto ha visto scappare una donna, con indosso lo Hijab, e un uomo trattenuto da altri connazionali all'interno di un cortile delimitato da un cancello. Con una vistosa macchia di sangue sul lato sinistro del collo, la donna chiedeva aiuto terrorizzata. I militari sono riusciti a riportare la situazione alla calma procedendo poi all'identificazione dei due coniugi.
Moglie e marito: lei, 36enne marocchina, lui, un connazionale di 37 anni. Immediatamente allertati gli operatori sanitari del 118 per prestare le adeguate cure alla donna ferita, i carabinieri hanno poi proceduto a raccogliere la testimonianza dei due conviventi.
La donna ha riferito di essere stata colpita dal marito alla testa 4/5 volte con una caffetteria piena di acqua al culmine di una lite scaturita per motivi economici. Il marito, con linguaggio sconnesso e in stato di alterazione per l'alcol assunto, non ha arrestato la sua furia neppure davanti alle divise, continuando a minacciarla. "Prega che mi arrestino e che non torno a casa se no ti ammazzo. Anche se vado in carcere quando esco ti faccio il servizio!". Intimidazioni anche in arabo che la moglie ha poi tradotto. I maltrattamenti sarebbero avvenuti in presenza dei figli minorenni della coppia, di 12 e 13 anni. In particolare, uno dei bambini, si sarebbe scagliato contro il padre nel tentativo si sottrarre la mamma alla sua furia, All'arrivo dei militari, aveva ancora sul volto una chiazza di sangue della genitrice dopo i colpi ricevuti alla testa con la caffettiera.
Sarebbe potuta finire in tragedia se non fosse stato per un vicino di casa che, udite le urla strazianti della donna, ha bloccato il marito facendole guadagnare la via di fuga. Trasportata in codice giallo all'ospedale di Vimercate, ha poi sporto denuncia riferendo anche di simili pregressi episodi. Dimessa dal nosocomio brianzolo, ha avuto una prognosi di gg. 10 (dieci) e diagnosi "contusione cranica flc cuoio capelluto".
Alla luce di quanto sopra, stante la flagranza di reato, il coniuge è stato dichiarato in stato di arresto per il reato di lesioni e maltrattamento in famiglia, dandone comunicazione alle successive ore 20:55, al pubblico ministero di Turno, presso la Procura della Repubblica di Monza, della collocazione dell'indagato presso la casa Circondariale di Monza. Seguito udienza dinnanzi l'A.G. del capoluogo brianzolo, conclusasi con la convalida dell'arresto operato dai Carabinieri, per l'uomo veniva conferma la misura cautelare in carcere.
Attimi di tensione a Cornate D'Adda. Alle ore 18:20, la pattuglia giungendo sul posto ha visto scappare una donna, con indosso lo Hijab, e un uomo trattenuto da altri connazionali all'interno di un cortile delimitato da un cancello. Con una vistosa macchia di sangue sul lato sinistro del collo, la donna chiedeva aiuto terrorizzata. I militari sono riusciti a riportare la situazione alla calma procedendo poi all'identificazione dei due coniugi.
Moglie e marito: lei, 36enne marocchina, lui, un connazionale di 37 anni. Immediatamente allertati gli operatori sanitari del 118 per prestare le adeguate cure alla donna ferita, i carabinieri hanno poi proceduto a raccogliere la testimonianza dei due conviventi.
La donna ha riferito di essere stata colpita dal marito alla testa 4/5 volte con una caffetteria piena di acqua al culmine di una lite scaturita per motivi economici. Il marito, con linguaggio sconnesso e in stato di alterazione per l'alcol assunto, non ha arrestato la sua furia neppure davanti alle divise, continuando a minacciarla. "Prega che mi arrestino e che non torno a casa se no ti ammazzo. Anche se vado in carcere quando esco ti faccio il servizio!". Intimidazioni anche in arabo che la moglie ha poi tradotto. I maltrattamenti sarebbero avvenuti in presenza dei figli minorenni della coppia, di 12 e 13 anni. In particolare, uno dei bambini, si sarebbe scagliato contro il padre nel tentativo si sottrarre la mamma alla sua furia, All'arrivo dei militari, aveva ancora sul volto una chiazza di sangue della genitrice dopo i colpi ricevuti alla testa con la caffettiera.
Sarebbe potuta finire in tragedia se non fosse stato per un vicino di casa che, udite le urla strazianti della donna, ha bloccato il marito facendole guadagnare la via di fuga. Trasportata in codice giallo all'ospedale di Vimercate, ha poi sporto denuncia riferendo anche di simili pregressi episodi. Dimessa dal nosocomio brianzolo, ha avuto una prognosi di gg. 10 (dieci) e diagnosi "contusione cranica flc cuoio capelluto".
Alla luce di quanto sopra, stante la flagranza di reato, il coniuge è stato dichiarato in stato di arresto per il reato di lesioni e maltrattamento in famiglia, dandone comunicazione alle successive ore 20:55, al pubblico ministero di Turno, presso la Procura della Repubblica di Monza, della collocazione dell'indagato presso la casa Circondariale di Monza. Seguito udienza dinnanzi l'A.G. del capoluogo brianzolo, conclusasi con la convalida dell'arresto operato dai Carabinieri, per l'uomo veniva conferma la misura cautelare in carcere.