La valle del Curone
dal cielo l'azzurro t'invita
non vedi una grande muraglia
ma un dono in natura finita
la valle ovattata di verde
puntata di rosso, di rame e di giallo
nei giochi a cordoni si perde
nel corpo officiante del vallo
dai tronchi in fronduto fogliame
disperso e in diversa misura
un compendio ondulato di strame
qua e la fra i saltelli di altura
all'ombre nascoste intravedi
dei piccoli prati più scuri
e in contorno formando le sedi
di piccoli avalli, ameni e sicuri
ma il grande orizzonte t'invita
col caldo chiarore del sole
tu guardi la valle, ti sembra fiorita
da fonti invitanti soltanto di aiole
e intorno, distanti e completi
filari diritti o a seno sgusciato
sfasanti o montanti a ripeti
vitigni, di bianco o di rosso bruciato
quel luogo ti chiama al profondo
su un sentiero di bianco vivace
qualche Chiesa gli gira all'intorno
su di un caldo sapore di pace
l'imperante ragione ti scuote
ma è soltanto un ricordo lontano
non vorremmo tornar tra le mote
questa valle ci tiene per mano.