Cernusco: animato confronto tra Giunta e residenti che chiedono con forza i canestri

Quella dei bambini che tirano la palla contro il tabellone, senza la possibilità di segnare perché l'anello del canestro è stato tolto dal Comune, è l'immagine che sintetizza i paradossi ancora ribaditi dall'amministrazione comunale di Cernusco Lombardone durante l'iniziativa "Un Caffè con la Giunta" in merito al campetto di basket di via Ferrario. È la fantasia dei più piccoli che riesce a ricreare la normalità, strappata al non senso.


 Il confronto con i cittadini di sabato 15 ottobre era atteso, è stato piuttosto partecipato. L'appuntamento era stato dato proprio al playground della discordia e non si è parlato quasi d'altro. Da tutti è stato riconosciuto perlomeno il merito alla Giunta di non essersi sottratta alla discussione con i residenti. I complimenti però sono finiti qui. La parte maggiore degli interventi è stata contro la rimozione dei ferri e contro la posizione assunta espressamente in Consiglio comunale dal sindaco Gennaro Toto secondo il quale al campetto si faccia "aggregazione negativa" [clicca QUI].  

A lamentarsi del disturbo dato dal suono dei rimbalzi dei palloni, tra i presenti, soltanto una coppia di anziani che rivendicavano il diritto costituzionale alla tranquillità. Il signore in particolare ha evidenziato di aver contato una volta 54 palleggi al minuto, un numero eccessivo se poi moltiplicato per tutto il tempo del pomeriggio.  

Dall'altro versante una pluralità variegata di interventi. C'erano i "dirimpettai" del playground, giovani ben contenti di poter scendere sotto casa e poter fare qualche tiro e scambiare qualche chiacchiera con i coetanei che nutrono la stessa passione per la pallacanestro. C'erano adulti che pure abitano nel medesimo edificio che sostenevano di passare pomeriggi e serate estive con le finestre e porte aperte senza essere infastiditi dal rumore e senza temere per delle supposte cattive frequentazioni. Altri residenti del quartiere domandavano che male facciano dei ragazzi che vanno al campetto per giocare a basket. Gli stessi residenti hanno notato piuttosto che, da quando sono stati tolti i canestri, è capitato che dei ragazzi si trovassero fino alle 2 di notte per giocare a calcio o di giorno altri individui stessero nei pressi delle panchine a spacciare. Per altro usare il pallone da calcio nel parco Urano è vietato, stando al cartello istituzionale che si trova all'ingresso del parchetto stesso. 


Insomma da queste testimonianze sembrerebbe che il gruppo consiliare di maggioranza si sia tirato la zappa sui piedi, con i residenti che hanno perciò domandato agli amministratori se avessero mai provato a passare di persona e verificare.  

Al centro il sindaco Gennaro Toto

Al centro Sergio Passavanti del Comitato Oltrestatale


A prendere la parola anche i frequentatori del campetto. Una 28enne cernuschese ha dichiarato di praticare il basket da quando era bambina e di aver colto come un'opportunità la presenza del campo di via Ferrario: "Questo è stato da sempre un posto di aggregazione, ci venivo con le mie amiche e trovavo spesso altri ragazzi a giocare. È un bel campo, non capisco perché togliere i canestri. Personalmente non ho mai assistito a strane frequentazioni".  

Con un contorsionismo di parole il sindaco Toto ha provato a sostenere che c'è il campetto dell'oratorio, ma la ragazza ha subito ribattuto: "Eh se io non sono cristiana e non mi va di entrare in oratorio?". Il primo cittadino ha allora citato il campetto di piazza della Vittoria, ribadendo che verrà rinnovata la pavimentazione. Un altro ragazzo che era solito giocare in via Ferrario ha tuttavia replicato che a questo campetto non mancava nulla. Perché usare delle risorse economiche per qualcosa che già funziona altrove? Lo ha gelato Gennaro Toto, sottolineando che la programmazione degli investimenti compete all'amministrazione comunale e che non fosse oggetto di discussione. Un altro residente del quartiere ha osservato che però così facendo il problema verrebbe semplicemente traslato altrove. Il sindaco ha fatto notare che comunque a Cernusco ci sono ben due campetti pubblici da basket, mentre nessuno da calcio o da pallavolo, puntualizzando che la pallacanestro in Italia è tra il 7° e il 9° posto per sport più praticati, mentre il calcio al primo. Affermazioni che non lo hanno certo aiutato ad uscire dalle critiche. "Sindaco, sta davvero contrapponendo il basket al calcio? Sta sostenendo davvero che noi che giochiamo a basket siamo forse dei privilegiati?" ha domandato aspramente l'osnaghese Renato Conca, al quale di tutta risposta è stato sottolineato più volte di essere di un altro Comune.  

E dire che lo stesso Conca aveva usato in precedenza parole molto positive per il campetto di via Ferrario: "Ero uno dei frequentatori di questo campetto eccezionale, realizzato con buoni materiali e su una bella pavimentazione. E questo lo dimostra il fatto che venivano da diverse zone della Brianza per giocare. Nella stagione estiva passavano centinaia di persone da questo posto. Era una festa questo campo, si giocava serenamente, era un luogo di aggregazione e di integrazione". Ha perciò criticato la scelta dell'amministrazione di togliere i canestri, presa "per autorità e non dopo un confronto".  

Un altro intervento pregnante è stato di uno dei rappresentanti del comitato Oltrestatale, Sergio Passavanti, che ha rivendicato il fatto che la realizzazione del progetto relativo al parco Urano era stato il frutto di un percorso condiviso attraverso il meccanismo del bilancio partecipativo: "Ci abbiamo lavorato tre anni, abbiamo raccolto le firme porta a porta e abbiamo ottenuto oltre 260 firme. Non è un dato trascurabile". Di contro c'è chi ha replicato che non tutti fossero stati a suo tempo d'accordo. Il sindaco ha invece sostenuto che dopo vent'anni le cose possano anche essere cambiate. Ma il campetto è ben più recente, pensando che il bilancio partecipativo è del 2012. Confusione nelle date a parte, un altro cernuschese, Ermanno Zardoni, ha contestato la linea dell'amministrazione comunale: "Siete indietro come mentalità. Voi siete indietro, altro che avanti". È solo una delle provocazioni lanciate da Zardoni o di altri messaggi piuttosto polemici indirizzati al gruppo di maggioranza IFNC da altri cittadini. Un clima accaldato anche per alcune reazioni scomposte dell'amministrazione comunale che si è sentita accusata.  

Il consigliere Antonio De Luca stizzito per le critiche alla Giunta


Mentre da un lato una coppia di residenti si ostinava a lamentarsi per i fastidi che il campetto causerebbe, dall'altro lato il resto della platea chiedeva quando saranno rimessi i canestri. Il sindaco ha temporeggiato, sostenendo che prima dovrà essere prodotta una relazione in cui sarà indicato anche il cronoprogramma. In seguito alle insistenze dei cittadini Toto ha ipotizzato un possibile ritorno alla normalità per la prossima primavera. "Sono in corso dei lavori di manutenzione e devono prima concludersi" ha detto il sindaco indicando un operaio che si è manifestato proprio quel giorno per la prima volta da quando sono stati tolti gli anelli a inizio luglio. È stata questa una vera chicca. Il manutentore che scalpellava nell'area giochi dei bimbi assomigliava a quei nativi americani rinchiusi nelle riserve, costretti a ripetere davanti a carovane di turisti le stesse azioni che gli antenati compivano secoli fa. Insomma una comparsata che non ha convinto per nulla i residenti che si sono ribellati all'unisono con un boato. Del resto, che i contorni fossero quelli della farsa lo abbiamo già scritto.  

Il consigliere Giovanni Mandelli nel tentativo di moderare

Al centro il manutentore all'opera


Anche la proposta di aggiungere l'illuminazione pubblica, già illustrata in Consiglio comunale, è stata contestata. "Sapete cosa significa se mettete la luce? Succede il finimondo. Non arriveranno i ragazzi a giocare a basket, ma gente che vorrà fare tutto quel che gli pare". La proposta è stata allora subito ritirata: "Si è sbagliato, non voleva dire illuminazione, ma recinzione" ha commentato il consigliere di maggioranza Antonio De Luca.  

Ora, la meritoria iniziativa della Giunta di coinvolgimento della cittadinanza ha palesato che, ad accezione di legittimi casi isolati, i residenti non avvertono problemi di sicurezza nel quartiere e trovano altresì positiva la presenza del campetto da basket, a cui andrebbero restituiti quanto prima i canestri. Una cosa che potrebbe essere fatta domani. Data la fresca esperienza della Giunta potrebbe anche essere compreso l'atteggiamento impulsivo, mosso da un presunto rischio di ordine pubblico. In situazioni del genere, tornare sui propri passi è sintomo di saggezza. Si dice che sbagliare è umano. Per quanto la Giunta Toto vorrà invece perseverare?
M.P.
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