Comodamente sedute/63: 'tornare sui propri passi', una sensazione confortante

Giovanna Fumagalli Biollo
Ogni tanto sorprendo la mia terzogenita a riguardare la serie Tv “Una mamma per amica” nonostante l’abbia vista infinite volte. Con la molteplicità di programmi che ci vengono proposti quotidianamente, mi sembra quasi uno spreco di tempo riguardare quelli già visti. Eppure ogni volta che glielo faccio notare lei mi risponde che guardare una serie TV come “Una mamma per amica” è confortante, come stare al caldo sotto un coperta quando arriva il primo freddo autunnale, non richiede troppo impegno, sai come va a finire e nessun colpo di scena arriva a turbare la tua serenità.
Eppure faccio ugualmente fatica a condividere questo pensiero perché ho sempre pensato che non valesse la pena riguardare qualcosa di già visto, rileggere un libro o tornare in luoghi in cui sono già stata. Tuttavia devo ammettere che alla luce di ciò che mi è accaduto ultimamente, sono tornata in qualche modo sui miei passi.
Per prima cosa questa estate mi sono imbattuta in una fiction che mi ha fatto innamorare e sto parlando di Sei sorelle ambientata nella Madrid dal 1913 al 1916, che racconta la storia di sei sorelle le quali, dopo la morte del padre, devono lottare duramente per tenere unita la famiglia. Ho guardato le prime 60 puntate su Rai play fino ai primi di settembre, (dovete sapere che in tutto sono 489!), poi la Rai ha bloccato la messa in onda che è ripartita il 22 settembre su Rai premium, pensate un po’? Dalla prima puntata. Quindi per vedere come andrà a finire dovrò aspettare la primavera del prossimo anno.
Ebbene tutta questa storia per dirvi che ogni tanto non resisto e vado rivedermi le puntate già viste, perché entrare in quella famiglia di donne tenaci, coraggiose, intraprendenti, dove i colpi di scena durano un istante, ma si risolvono subito e il lieto fine a ogni puntata è garantito, è qualcosa di immenso valore.
E non ho finito.
Quando la mia primogenita ha ammesso di aver riletto per l’ennesima volta "I love shopping in bianco" (che se non avete mai letto tutta la serie di "I love shopping" è qualcosa che dovete assolutamente fare prima o poi nella vita soprattutto se siete di quelle persone come la sottoscritta che adora libri che fanno ridere e piangere al tempo stesso!), ho pensato che in vista di non uno, bensì due matrimoni dei miei figli, sicuramente mi avrebbe fatto bene immergermi un po’ in questa atmosfera.
Dico la verità, è’ stato ancora meglio di una coperta calda, è stata la tisana della sera, il conforto che si prova quando ci si immerge in storie che non feriscono ma  rincuorano, rassicurano, divertono e soprattutto finiscono bene.
Mi sono chiesta come mai ogni tanto sentiamo proprio la necessità di tornare sui nostri passi.
Riguardare una serie TV che abbiamo tanto amato, rileggere un libro che ci è rimasto nel cuore, ma anche cucinare quel piatto che viene così buono, e tornare in vacanza per anni nello stesso luogo, acquistare un paio di scarpe uguali a quelle appena buttate, uscire a cena nello stesso locale, non sempre significa che siamo persone ripetitive, o poco fantasiose.
Qualche volta abbiamo disperatamente bisogno di una routine che ci rincuori, che ci dica in qualche modo che quando i giorni finiscono per assomigliarsi un po’ tutti, è una buona cosa, perché significa che ci è concesso il privilegio di viverli.
Riguardare una vecchia serie TV, rileggere un libro che abbiamo amato, non fa paura, anzi, rassicura, conforta, è un’esperienza prevedibile, affidabile e nostalgica che tocca corde profonde che qualche volta esigono di essere suonate.
“Scegliamo perciò di perdere in curiosità, ma di guadagnare in familiarità”.



Per molti anni, quando i nostri figli erano piccoli, siamo andati in vacanza a Davos, in Svizzera.
Ogni anno mio marito ed io provavamo a proporre mete diverse e ogni anno loro ci supplicavano di ritornare lì, in quel luogo pieno zeppo di parchi giochi, di piscine, di camminate facili, dove tutto era a portata di famiglia.
Allora noi li accontentavamo volentieri perché in fondo tornare a Davos era una certezza e con tre figli piccoli di certezze se ne ha sempre un disperato bisogno.
Temevo che un giorno avrebbero rimpianto di aver trascorso tante estati sempre nella medesima località, ma proprio di recente la mia terzogenita, ha ammesso con nostalgia che quelle vacanze sono custodite tra i suoi ricordi più belli.
Se offriamo ai nostri figli un buon terreno dove affondare le loro radici, poi potranno scegliere mille strade verso le quali camminare, ma tutte, prima o poi, le ricondurranno alle loro origini .
Forse continuerò a guardare le vecchie puntate di "Sei sorelle", e tornerò a rileggermi tutta la serie di "I love shopping", così, tanto per nutrire un po’ di dolce nostalgia il mio cuore.

“A volte è necessario ritornare sui propri passi per comprendere meglio,
per osservare in modo diverso, per vedere le cose sotto un’altra luce:
accorgersi che il paesaggio in primavera non è lo stesso che in inverno
e il giorno non è uguale alla notte,
osservare il frutto che è maturato
o la pietra che è rotolata in un altro posto”.

Amiche care vi auguro una buona domenica e aspetto con ansia le vostre storie di libri letti e riletti, di serie TV che non vi stancate mai di rivedere e di luoghi di vacanze in cui tornate ogni anno.
Scrivetemi gio.fumagalli66@gmail.com e se vi fa piacere passate a salutarmi nel mio blog www.comodamentesedute.com.
Rubrica a cura di Giovanna Fumagalli Biollo
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