Il Manzoni pensa alla sanità. Il Mandic è del tutto ignorato
L'ospedale Mandic di Merate
14 ottobre Giornata Mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale: il Manzoni si colora di rosa e azzurro
20 ottobre (H)-Open Day Osteoporosi: Fondazione Onda apre le porte degli ospedali con i Bollini Rosa. "Osteoporosi: fattori di rischio e prevenzione" incontro aperto alla cittadinanza all'Ospedale "Alessandro Manzoni" di Lecco
C'è qualche sindaco disposto a sottrarre tempo prezioso all'asfaltatura dei marciapiedi e per chiedersi per quale motivo gli appuntamenti di rilievo si svolgono solo al Manzoni di Lecco mentre il Mandic di Merate è completamente ignorato? Ora passi per la direttrice sanitaria, Valentina Bettamio, più nota col cognome del potente marito, Maullu, ma, per esempio, il borgomastro della città, fortemente impegnato nel collaborare al rilancio del centro storico non ritiene altrettanto importante dare "valore" al presidio di largo Mandic? O l'ospedale vale meno di uno Street Food?
In occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale (International BabyLoss Awareness Day), che si celebra il 15 ottobre, l'ASST di Lecco illuminerà di rosa e azzurro l'Ospedale "Alessandro Manzoni" di Lecco.
Un'onda di luce colorata - un gesto simbolico che attraverserà il mondo, illuminando progressivamente tutto il pianeta - per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla perdita in gravidanza o dopo la nascita.
Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco "Aderendo a questa particolare iniziativa vogliamo porre l'attenzione su un tema che spesso rimane nascosto e di cui si fatica ancora a parlare. Il lutto perinatale è un evento traumatico che può portare a delle conseguenze particolarmente gravi se non adeguatamente trattato condizionando profondamente la qualità della vita della donna e della coppia. È anche per questo che, lo scorso anno, abbiamo deciso di formare i nostri professionisti sanitari, partendo dagli operatori della Terapia Intensiva Neonatale, sulle tematiche dell'accompagnamento end of life e alla rielaborazione del lutto di fronte ad eventi ad alto impatto emotivo".
Roberto Bellù, Direttore Dipartimento Materno Infantile ASST Lecco "Questa significativa giornata è il segno della vicinanza dei nostri operatori nei confronti di tutte quelle famiglie che hanno subito una perdita perinatale. Un lutto spesso difficile da accettare e da elaborare che comunque deve essere narrato, compreso e affrontato insieme con partecipazione umana e con le risorse professionali più idonee ad affrontare un tema così delicato. La condivisione della propria storia può aiutare a dare memoria a tutti quei bambini mai nati e nati ma vissuti per troppo poco tempo, ricordare per sapere, conoscere per condividere con tutte le famiglie che stanno affrontando una situazione simile e pensano di essere sole".
Antonio Pellegrino, Direttore Ostetricia e Ginecologia Ospedale "Alessandro Manzoni" Lecco "Ogni anno 60.000 donne perdono un bambino in gravidanza o dopo la nascita e una donna su cinque ha un lutto perinatale. L'intensità del lutto non è correlata alla settimana gestazionale, ma all'investimento affettivo delle donne e delle coppie visto che la relazione di attaccamento comincia ancor prima della nascita. È difficile dare parole al vissuto del lutto ma non deve più essere un tabù: è bene ricordare alle donne e alle loro famiglie che non sono sole e che la loro sofferenza non è mai inadeguata".
Un'onda di luce colorata - un gesto simbolico che attraverserà il mondo, illuminando progressivamente tutto il pianeta - per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla perdita in gravidanza o dopo la nascita.
Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco "Aderendo a questa particolare iniziativa vogliamo porre l'attenzione su un tema che spesso rimane nascosto e di cui si fatica ancora a parlare. Il lutto perinatale è un evento traumatico che può portare a delle conseguenze particolarmente gravi se non adeguatamente trattato condizionando profondamente la qualità della vita della donna e della coppia. È anche per questo che, lo scorso anno, abbiamo deciso di formare i nostri professionisti sanitari, partendo dagli operatori della Terapia Intensiva Neonatale, sulle tematiche dell'accompagnamento end of life e alla rielaborazione del lutto di fronte ad eventi ad alto impatto emotivo".
Roberto Bellù, Direttore Dipartimento Materno Infantile ASST Lecco "Questa significativa giornata è il segno della vicinanza dei nostri operatori nei confronti di tutte quelle famiglie che hanno subito una perdita perinatale. Un lutto spesso difficile da accettare e da elaborare che comunque deve essere narrato, compreso e affrontato insieme con partecipazione umana e con le risorse professionali più idonee ad affrontare un tema così delicato. La condivisione della propria storia può aiutare a dare memoria a tutti quei bambini mai nati e nati ma vissuti per troppo poco tempo, ricordare per sapere, conoscere per condividere con tutte le famiglie che stanno affrontando una situazione simile e pensano di essere sole".
Antonio Pellegrino, Direttore Ostetricia e Ginecologia Ospedale "Alessandro Manzoni" Lecco "Ogni anno 60.000 donne perdono un bambino in gravidanza o dopo la nascita e una donna su cinque ha un lutto perinatale. L'intensità del lutto non è correlata alla settimana gestazionale, ma all'investimento affettivo delle donne e delle coppie visto che la relazione di attaccamento comincia ancor prima della nascita. È difficile dare parole al vissuto del lutto ma non deve più essere un tabù: è bene ricordare alle donne e alle loro famiglie che non sono sole e che la loro sofferenza non è mai inadeguata".
Giovedì 20 ottobre, Giornata Mondiale contro l'Osteoporosi: l'ASST di Lecco vi aderisce organizzando, a partire delle ore 19.00 presso l'Aula Magna dell'Ospedale "Alessandro Manzoni" di Lecco, un incontro aperto alla popolazione dal titolo "L'osteoporosi: fattori di rischio e prevenzione".
A parlarne sarà Andrea Biffi, ortopedico della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia del nosocomio di Via dell'Eremo.
L'iniziativa è promossa e sostenuta da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, che promuove la settima edizione dell'(H)-Open Day dedicato alla salute delle ossa con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull'importanza della prevenzione primaria e della diagnosi precoce.
Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda "Obiettivo di questa iniziativa, giunta alla sua settima edizione, è sensibilizzare la popolazione sull'importanza della prevenzione primaria, attraverso l'adozione di corretti stili di vita fin dalla giovanissima età e un corretto introito di calcio e vitamina D, secondo un'alimentazione equilibrata e adeguata. Nell'ambito della prevenzione gioca un ruolo strategico anche la diagnosi precoce per impedire il verificarsi delle fratture da fragilità che rappresentano la complicanza più temibile e invalidante dell'osteoporosi".
Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco "Sono molto lieto di proseguire la pluriennale collaborazione con Fondazione Onda con la quale condividiamo l'importanza di un ruolo attivo a favore della prevenzione e della cura delle principali patologie femminili. L'incontro aperto alla cittadinanza con i nostri specialisti è un'occasione utile per sottolineare quanto sia importante prendersi cura di sé, fin dalla giovane età. L'osteoporosi rappresenta un'importante causa di disabilità, tanto diffusa quanto sottovalutata. È bene imparare a prevenirla, imparando a riconoscere i primi campanelli d'allarme e adottando comportamenti e stili di vita corretti".
Piero Poli, Direttore Dipartimento Chirurgia d'Urgenza e Robotica ASST Lecco "L'osteoporosi si può definire come un disordine delle ossa scheletriche caratterizzato dalla compromissione della robustezza dell'osso che predispone ad un aumento del rischio di frattura. Si stima che in Italia colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l'80% sono donne in post menopausa. Si trattata di una patologia abbastanza difficile da individuare perché spesso non dà segni evidenti della sua presenza. Il dolore osseo, anche di bassa intensità, è comunque un campanello d'allarme ed è il sintomo più evidente di questa patologia. Altro fenomeno frequente correlato alla presenza dell'osteoporosi è la facilità di procurarsi fratture, possibili anche senza eventi traumatici diretti. Tra le più recenti cure contro l'osteoporosi oggi abbiamo a disposizione numerosi farmaci innovatici che agendo su popolazioni cellulari riducono l'eccessivo riassorbimento osseo e stimolano la formazione di nuovo osso".
Andrea Biffi, ortopedico Ospedale "Alessandro Manzoni" di Lecco
"Prevenire l'osteoporosi si può e si deve. La prevenzione è fondamentale e deve iniziare presto, fin da quando si è giovani. È in questa fase della vita, infatti, che si raggiunge il picco di massa ossea e si mette da parte quel capitale di minerali nell'osso, primo fra tutti il calcio, da cui dipende la robustezza dello scheletro negli anni a venire. Raggiungere un picco di massa ossea adeguato in gioventù significa fare un investimento per il futuro e ridurre le probabilità di avere l'osteoporosi quando si diventerà anziani".
A parlarne sarà Andrea Biffi, ortopedico della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia del nosocomio di Via dell'Eremo.
L'iniziativa è promossa e sostenuta da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, che promuove la settima edizione dell'(H)-Open Day dedicato alla salute delle ossa con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione sull'importanza della prevenzione primaria e della diagnosi precoce.
Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda "Obiettivo di questa iniziativa, giunta alla sua settima edizione, è sensibilizzare la popolazione sull'importanza della prevenzione primaria, attraverso l'adozione di corretti stili di vita fin dalla giovanissima età e un corretto introito di calcio e vitamina D, secondo un'alimentazione equilibrata e adeguata. Nell'ambito della prevenzione gioca un ruolo strategico anche la diagnosi precoce per impedire il verificarsi delle fratture da fragilità che rappresentano la complicanza più temibile e invalidante dell'osteoporosi".
Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco "Sono molto lieto di proseguire la pluriennale collaborazione con Fondazione Onda con la quale condividiamo l'importanza di un ruolo attivo a favore della prevenzione e della cura delle principali patologie femminili. L'incontro aperto alla cittadinanza con i nostri specialisti è un'occasione utile per sottolineare quanto sia importante prendersi cura di sé, fin dalla giovane età. L'osteoporosi rappresenta un'importante causa di disabilità, tanto diffusa quanto sottovalutata. È bene imparare a prevenirla, imparando a riconoscere i primi campanelli d'allarme e adottando comportamenti e stili di vita corretti".
Piero Poli, Direttore Dipartimento Chirurgia d'Urgenza e Robotica ASST Lecco "L'osteoporosi si può definire come un disordine delle ossa scheletriche caratterizzato dalla compromissione della robustezza dell'osso che predispone ad un aumento del rischio di frattura. Si stima che in Italia colpisca circa 5.000.000 di persone, di cui l'80% sono donne in post menopausa. Si trattata di una patologia abbastanza difficile da individuare perché spesso non dà segni evidenti della sua presenza. Il dolore osseo, anche di bassa intensità, è comunque un campanello d'allarme ed è il sintomo più evidente di questa patologia. Altro fenomeno frequente correlato alla presenza dell'osteoporosi è la facilità di procurarsi fratture, possibili anche senza eventi traumatici diretti. Tra le più recenti cure contro l'osteoporosi oggi abbiamo a disposizione numerosi farmaci innovatici che agendo su popolazioni cellulari riducono l'eccessivo riassorbimento osseo e stimolano la formazione di nuovo osso".
Andrea Biffi, ortopedico Ospedale "Alessandro Manzoni" di Lecco
"Prevenire l'osteoporosi si può e si deve. La prevenzione è fondamentale e deve iniziare presto, fin da quando si è giovani. È in questa fase della vita, infatti, che si raggiunge il picco di massa ossea e si mette da parte quel capitale di minerali nell'osso, primo fra tutti il calcio, da cui dipende la robustezza dello scheletro negli anni a venire. Raggiungere un picco di massa ossea adeguato in gioventù significa fare un investimento per il futuro e ridurre le probabilità di avere l'osteoporosi quando si diventerà anziani".