Il mastrogiardiniere/28: la preparazione del terreno per le piante da frutta
Antonio Roda, il mastrogiardiniere
Buon giorno,
è arrivato il momento di pensare alle piante da frutta…
pochi consigli per iniziare al meglio!IL TERRENO IDEALE
Il terreno ideale per un frutteto è di medio impasto, fresco e con ph 6-6,5. In ogni caso, nelle prime fasi del progetto, è importante poter conoscere la dotazione nutritiva del terreno da cui si parte, che si ottiene con un’analisi chimico fisica del suolo. Questa valutazione ci permette di avere un quadro preciso sulla quantità di elementi disponibili e quindi come impostare una corretta concimazione iniziale. Un terreno sano è un terreno vivo e fertile, cioè ricco di microrganismi (funghi, alghe, batteri, virus, insetti terricoli ecc.); questo complesso eco-sistema trae nutrimento ed energia dalla disgregazione della sostanza organica (letame e/o compost vegetale), che viene decomposta prima in humus e quindi in elementi nutritivi assimilabili dalle piante. Nei terreni argillosi, la sostanza organica migliora la struttura del suolo, favorisce l’ossigenazione e rende più efficiente il drenaggio dell’acqua, mentre in quelli sabbiosi e sciolti ne attenua la porosità, riducendo la necessità idrica. Senza sostanza organica anche la somministrazione di concimi chimici non aumenta la fertilità del suolo, anzi la deprime, creando, nel tempo, accumuli di sostanze tossiche per le stesse piante.LO SCAVO DELLE BUCHE
Le buche di piantumazione andrebbero scavate a fine autunno e lasciate aperte fino alla piantumazione (a fine inverno). Le variazioni di temperatura, tra giorno e notte, renderanno friabile anche un terreno pesante facilitando la piantumazione e l’ammendamento del terreno di scavo con sostanza organica. Le buche dovranno essere di 1,20x1,20 m di ampiezza e 0,60 m di profondità (circa la profondità di 2 vangate), di cui i primi 20-25 cm (terra di coltura) rivoltati da un lato e i 40 successivi dall’altro.Per facilitare il drenaggio dell’acqua, nei terreni compatti e pesanti è opportuno rompere bene il fondo con una punta o con la vanga e collocare uno strato di sassi non troppo grossi
LA MESSA A DIMORA
Premettendo che è consigliabile acquistare piante a radice nuda piuttosto che piante in vaso anche se molto difficili da trovare, le piante in vaso anche se più grosse tendono a crescere meno di quelle a radice nuda, perché sono abituate al contenitore in cui sono state coltivate e hanno di conseguenza le radici spiralizzate, poi sono già impalcate a vaso e non si potrebbe così scegliere forme di allevamento diverse, la messa a dimora delle piante può essere fatta da dicembre a fine inverno escluso i periodi di gelo.
Apparato radicale con forma modificata dalla troppa permanenza in vaso; causaritardi nello sviluppo della pianta.
Scegliere piante da troppo tempo nel vaso non va bene perché
Pulire l’apparato radicale se troppo aggrovigliato e accorciare leggermente le radici più spesse di una matita.
Se possibile, usare la vecchia tecnica dell’inzafardata, che consiste nell’immergere le radici in un impasto semi-liquido ottenuto mischiando, in parti uguali, acqua, terra e letame fresco privo di paglia.
Prima di collocare la pianta, mettere un palo, leggermente inclinato (tutore), al centro della buca in direzione del vento dominante.
Per poi finire con una abbondante bagnatura.
Tecnica usata per proteggere le radici ed impedire che asciughino
Attenzione alla profodità di impianto!
Posizionare il colletto come si vede dall’immagine non troppo profondo enon troppo in superficie.
Preparare il terreno è sicuramente l’operazione più importate per favorire l’apparato radicale nelle prime fasi di sviluppo, la scelta della specie e della varietà di pianta da frutto la lascio a voi!
Buona preparazione!
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