Verderio: la visita dei sindaci del lecchese all’impianto di Seruso dopo il 'revamping'
Dopo l'inaugurazione dello scorso giovedì 6 ottobre (CLICCA QUI), le visite al nuovissimo impianto di Seruso Spa sono proseguite nel pomeriggio di lunedì 10 ottobre, quando sono stati invitati nel quartier generale della società situata a Verderio tutti i sindaci dei comuni della provincia di Lecco - non invitati all'appuntamento della settimana scorsa solo per una questione logistica.
Sono stati diversi i primi cittadini che hanno raccolto l'invito, assistendo prima alla presentazione tenuta dai vertici della società e poi a un vero e proprio tour guidato all'interno dell'impianto. Tra i sindaci presenti anche Robertino Ettore Manega, proprio del Comune di Verderio, e Mauro Gattinoni di Lecco. Seduti invece tra i numerosi assessori e consiglieri che hanno portato i saluti dei propri sindaci erano presenti anche il consigliere regionale Antonello Formenti e il consigliere provinciale nonché sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi.
Nonostante il recente investimento, durante la presentazione si è parlato molto di futuro. "Seruso non vuole accantonare utili - ha spiegato il presidente Vivenzio. - Dobbiamo continuare a lavorare per il territorio e cercare di abbassare le tariffe". La svolta per l'azienda sarebbe anche quello di arrivare alla lavorazione delle "materie prime seconde", rendendo i rifiuti non ‘balle' da affidare ai consorzi di filiera, ma bensì scaglie o granuli pronti per essere trasformati in nuovi oggetti. A entrare nel dettaglio del perché fosse ancora troppo presto compiere anche questo passo è stato Pietro Antonio D'Alema, direttore generale di Silea, controllata di Seruso al 64,44 %. "Questo ulteriore passaggio ci avrebbe posti in condizione di doverci affacciare su un nuovo tipo di mercato. Attualmente invece le ‘balle' di materiale vengono facilmente acquisite dai consorzi". Non è detto però che il momento per compiere anche questo passo non arrivi in futuro. L'obbiettivo infatti, ha ribadito anche il presidente Vivenzio stringendo un pacchetto di granuli di plastica "è questo".
Da sinistra, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il consigliere provinciale Antonio Rusconi, la presidente di Silea
Francesca Rota, il sindaco di Verderio Robertino Ettore Manega e il presidente di Seruso Massimiliano Vivenzio
Francesca Rota, il sindaco di Verderio Robertino Ettore Manega e il presidente di Seruso Massimiliano Vivenzio
Il presidente di Seruso Massimiliano Vivenzio e il direttore di Seruso Omar Sozzi
A dare il benvenuto ai presenti sono stati Massimiliano Vivenzio e Omar Sozzi, rispettivamente presidente e direttore di Seruso Spa, che hanno illustrato che cosa è cambiato all'interno dell'impianto a fronte dell'investimento di 11,2 milioni di euro. Il "revamping", iniziato lo scorso gennaio e proseguito fino a questa estate, ha reso il sistema di riciclo di rifiuti di Seruso tra i più moderni ed efficienti impianti in circolazione. "Era da tempo che l'azienda necessitava questo cambiamento - ha spiegato il direttore Sozzi. - Per sviluppare questo progetto abbiamo scelto di affidarci a due aziende leader del settore, Vauche Sa e Pellenc". Attualmente l'impianto lavora circa il 12% di tutti i rifiuti dei cittadini lombardi. "Siamo in grado di trattare 13 tonnellate di rifiuti ogni ora, ma l'intenzione è quella di aumentare". Tra le innovazioni più grandi che ha portato il rinnovo dell'impianto c'è sicuramente il fatto che ora, grazie a 100 nastri trasportatori, 15 separatori ottici e 6 diverse tecnologie di separazione, l'impianto è in grado di dividere i rifiuti in 20 categorie di materiali diversi, di cui 16 tipi di plastica, divise inoltre anche per colore.
Al microfono il direttore generale di Silea Pietro Antonio D'Alema
Nonostante il recente investimento, durante la presentazione si è parlato molto di futuro. "Seruso non vuole accantonare utili - ha spiegato il presidente Vivenzio. - Dobbiamo continuare a lavorare per il territorio e cercare di abbassare le tariffe". La svolta per l'azienda sarebbe anche quello di arrivare alla lavorazione delle "materie prime seconde", rendendo i rifiuti non ‘balle' da affidare ai consorzi di filiera, ma bensì scaglie o granuli pronti per essere trasformati in nuovi oggetti. A entrare nel dettaglio del perché fosse ancora troppo presto compiere anche questo passo è stato Pietro Antonio D'Alema, direttore generale di Silea, controllata di Seruso al 64,44 %. "Questo ulteriore passaggio ci avrebbe posti in condizione di doverci affacciare su un nuovo tipo di mercato. Attualmente invece le ‘balle' di materiale vengono facilmente acquisite dai consorzi". Non è detto però che il momento per compiere anche questo passo non arrivi in futuro. L'obbiettivo infatti, ha ribadito anche il presidente Vivenzio stringendo un pacchetto di granuli di plastica "è questo".
Al centro, la presidente di Silea Francesca Rota
Un occhio sul futuro l'ha avuto anche la presidente di Silea Francesca Rota: "Abbiamo l'impianto di compostaggio di Annone che deve essere il nostro prossimo obbiettivo". Terminata l'illustrazione tecnica dell'intervento i sindaci, assessori e consiglieri sono stati guidati - divisi in due turni - all'interno dell'impianto, dove hanno potuto seguire con ordine tutto il ciclo secondo cui vengono trattati i sacchi.
E.Ma.