Sulla delibera di conferimento di Airuno al Parco del Curone
Finalmente dopo quasi tre anni, si può tirare un sospiro di sollievo. Airuno, nel Consiglio Comunale del 5 Ottobre 2022 ha infatti approvato il conferimento del proprio territorio già inserito nel Parco Locale di Interesse Sovraccomunale (PLIS) del Monte di Brianza al Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone: si passa così da un Parco di livello sovraccomunale, gestito da un Comune capofila (Olgiate Molgora) e sostenuto economicamente solo dai Comuni che ne fanno parte, ad un Parco di livello Regionale e sostenuto, oltre che dai Comuni che ne fanno parte, anche dalla Provincia (che fa parte dell’Ente Gestore) e finanziato anche dai fondi regionali dedicati alle aree protette. Siamo lieti per quella che va ben oltre una scelta locale con un percorso che ha visto Amministratori Comunali e Parco del Curone lavorare fianco a fianco fino al buon esito finale. Certo, avrebbero dovuto fidarsi maggiormente della loro decisione di sostenere l’adesione al Parco del Curone fatta anni prima risparmiando così qualche anno in procedimenti che già ne richiedono parecchi. Ma va bene anche così! Una scelta importante e che mette in sicura anche quella operata a suo tempo da Valgreghentino che, diversamente, si sarebbe trovato isolato con conseguenze facilmente immaginabili nello scenario della fusione dei Parchi voluto dalla legge regionale 28. Curiosamente e singolarmente, il conferimento viene approvato all’unanimità nella serata in cui il CC ha deliberato anche sulla convenzione tra la Provincia di Lecco e molti comuni del territorio, tra cui appunto Airuno, con il Parco del Curone per la progettazione di una rete ciclabile di interesse sovracomunale. Questo certifica, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, la bontà della nostra proposta di portare un Parco sul Monte di Brianza in una visione che ormai la programmazione ma anche la soluzioni di criticità legate ad un territorio quali la fruizione sostenibile, l’abbandono dei boschi o la cura del territorio, debbano essere pianificati ed affrontati secondo la scala sovraccomunale perché, diversamente, il fare da soli porrebbe vincoli e restrizioni, oltre che difficoltà tecniche, amministrative e logistiche ben maggiori che l’adesione ad un Parco. Ma soprattutto perché boschi con alberi, animali e... frane non tengono certo conto dei confini di paese. Così come la fitta rete sentieristica che ne costituisce il sistema sanguigno e vascolare vitale collegando tra loro antiche frazioni e cascine dove sono nate e sviluppate le moderne comunità di questo straordinario territorio.
Associazione Monte di Brianza