Merate, ospedale Mandic: un angiografo nuovo e la sala emodinamica ristrutturata. 700mila €

L'ospedale Mandic di Merate ha un nuovo angiografo di ultima generazione, già installato, attivo e a disposizione di medici e pazienti. A darne notizia sono stati i vertici di ASST Lecco nella mattinata di venerdì 30 settembre, durante la conferenza stampa dedicata alla riapertura dell'Unità di cura coronarica ed emodinamica all'interno dell'ospedale.

Il dg Paolo Favini (a sinistra) con il dottor Stefano Maggiolini

"Presentiamo un gioiellino arrivato a Merate e già messo in produzione" ha esordito il direttore generale di ASST Lecco Paolo Favini. "In un ospedale che si sta sempre più sviluppando, organizzando e migliorando nelle attività che è deputato a svolgere, ora sarà possibile afferire a questa macchina di altissimo livello, a disposizione non solo per la cardiologia, ma anche per altri reparti e la terapia del dolore".

L'installazione dell'angiografo - approdato a Merate ai primi dello scorso agosto - è coincisa con la completa ristrutturazione della sala angiografica ed emodinamica/elettrofisiologica, costata all'incirca 700.000 euro. La sala è suddivisa in una parte operatoria, dove è installata la strumentazione, e in una parte adiacente in cui sono posizionati gli schermi. La vecchia strumentazione, ha spiegato il dr.Paolo Favini, rimarrà come back-up in una seconda sala, che comunque continuerà a essere utilizzata regolarmente. Di angiografi di ultima generazione come quello arrivato a Merate se ne contano solo sette nelle realtà ospedaliere lombarde.

"L'ideale a cui puntiamo - ha dichiarato il direttore del dipartimento cardiovascolare di ASST Lecco, Giovanni Rossi - è la possibilità che i pazienti che necessitano di emodinamica possano passare da Lecco a Merate e che le tre sale a disposizione possano collaborare per offrire un servizio migliore". Complessivamente, i medici che operano tra Merate e Lecco in questo settore sono cinque: uno a Merate e quattro a Lecco. Ma il dato - ha spiegato il direttore Rossi - è irrilevante, perché tra i medici c'è interscambio in base alle necessità in un ospedale piuttosto che nell'altro. Ha confermato questa direzione anche Favini: "l'impostazione deve essere di Asst Lecco, non dell'ospedale Mandic o Manzoni".

"Il potenziamento organizzativo e tecnologico dell'azienda - ha aggiunto il direttore sanitario di ASST Lecco Vito Corrao - era già in atto. Con l'arrivo di nuove tecnologie ora sta trovando ulteriore supporto. Non può sfuggire che un investimento così dichiara una direzione precisa: il potenziamento diagnostico e terapeutico".

L'emodinamica al Mandic era già presente, ma ora è stata potenziata. "Alla ristrutturazione dell'Unità di cura coronarica e all'arrivo del nuovo angiografo - ha spiegato il dottor Stefano Maggiolini, direttore della struttura complessa di Cardiologia di Merate - si aggiunge anche un'implementazione dell'attività di sala con nuove procedure sia di interventistica coronarica, sia di interventistica strutturale". A questo si somma il fatto che la sala è stata arricchita anche da altre apparecchiature, come lo shockwave e - per l' attività elettrofisiologia - la strumentazione in grado di consentire la terapia ablativa delle aritmie sopraventricolari come il flutter atriale. A tutto ciò poi si aggiunge il sistema CARTO, che permette la ricostruzione in 3D delle camere cardiache ed è in grado di mappare con grande precisione la sede dove effettuare l'ablazione. "Proprio questa settimana - ha raccontato il dottor Maggiolini - in collaborazione con il dottor Antonio Piani, specialista della cardiologia di Lecco, è stata effettuata con successo la prima ablazione di flutter". Altra cosa che i medici intenderanno sviluppare con la strumentazione a disposizione è la denervazione renale.

Presente alla conferenza stampa anche Antonio Alvaro, presidente di AIPA Lecco (Associazione italiana pazienti anticoagulanti), realtà che solo negli ultimi 7 anni ha donato circa 90mila euro agli ospedali di Lecco e Merate. Nell'ambito della ristrutturazione della sala angiografica, AIPA ha contribuito sostenendo economicamente l'acquisto del bancone di lavoro/controllo. "Da presidente AIPA ma soprattutto da paziente vi faccio l'augurio migliore. Felici di aver contributo" ha detto Alvaro.

La dirigenza di ASST ha rinnovato i ringraziamenti all'associazione.

Edoardo Mazzilli
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