Elezioni: un caos mai visto a conferma della incapacità di questa Giunta di governare
La totale incapacità di governare una città complessa come Merate da parte della Giunta composta da elementi di Lega e Forza Italia è stata plasticamente confermata ieri con il caos spaventoso ai seggi e l’assoluta mancanza di un servizio di vigilanza urbana. Fiumi di persone ad attraversare il cosiddetto “biscotto” quella gimkana realizzata per evitare il semaforo ma dimenticando che anche le persone attraversano la strada e ora non sanno come fare. Peggio in via Garibaldi, una strada che già senza auto in sosta è difficilmente percorribile a doppio senso di marcia, tanto che in passato era stato istituito il senso unico. Ma con le auto in sosta si sono creati ingorghi da paura, con gente scesa dall’auto per convincere “l’avversario” ad arretrare cercando una piazzola di svincolo. Naturalmente non si è visto un vigile urbano che sia uno a regolare il traffico.
Ma, in fondo, non c’era bisogno di una riprova. Le urne hanno parlato chiaro condannando la Lega all'11%, uno dei peggiori risultati dell’intera provincia.
E ci sarà pure una ragione per tanto accanimento contro il Carroccio. Peccato per coloro che, come sempre fuori tempo massimo – vedi Mauro Piazza – sono saliti sul carro del perdente.
Ora ne vedremo delle belle dato che da Fabio Tamandi a Alfredo Casaletto, da Franca Maggioni a Fiorenza Albani, tutti a scodinzolare dietro Paolo Arrigoni – non eletto – e, soprattutto a Mauro Piazza che comandava in Forza Italia quando era in Forza Italia e dintorni e comanda ora in Forza Italia e nella lega che è della Lega. Scusate l’inghippo sintattico ma seguire i percorsi del consigliere regionale mette in crisi anche il migliore dei linguisti.
I risultati delle politiche non si replicano nelle comunali. E poi a Merate anche andando a cercarlo un uomo di Fratelli d’Italia, giusto per appiccicare il simbolo, non lo si trova.
Tuttavia l’indicazione è pesantissima. Nel suo insieme il centrodestra non è andato oltre il 44%, uno dei risultati più bassi dell’intera provincia, distanziando di 14 punti il centrosinistra che però ha scontato il 15.6% ottenuto da Stefano Motta con Calenda e Renzi. Un risultato eccezionale, merito del candidato, certo. Ma che unito al centrosinistra e a quel che resta del Movimento 5 Stelle conferma che la maggioranza numerica non è del vincitore di queste elezioni.
Ma, in fondo, non c’era bisogno di una riprova. Le urne hanno parlato chiaro condannando la Lega all'11%, uno dei peggiori risultati dell’intera provincia.
E ci sarà pure una ragione per tanto accanimento contro il Carroccio. Peccato per coloro che, come sempre fuori tempo massimo – vedi Mauro Piazza – sono saliti sul carro del perdente.
Ora ne vedremo delle belle dato che da Fabio Tamandi a Alfredo Casaletto, da Franca Maggioni a Fiorenza Albani, tutti a scodinzolare dietro Paolo Arrigoni – non eletto – e, soprattutto a Mauro Piazza che comandava in Forza Italia quando era in Forza Italia e dintorni e comanda ora in Forza Italia e nella lega che è della Lega. Scusate l’inghippo sintattico ma seguire i percorsi del consigliere regionale mette in crisi anche il migliore dei linguisti.
I risultati delle politiche non si replicano nelle comunali. E poi a Merate anche andando a cercarlo un uomo di Fratelli d’Italia, giusto per appiccicare il simbolo, non lo si trova.
Tuttavia l’indicazione è pesantissima. Nel suo insieme il centrodestra non è andato oltre il 44%, uno dei risultati più bassi dell’intera provincia, distanziando di 14 punti il centrosinistra che però ha scontato il 15.6% ottenuto da Stefano Motta con Calenda e Renzi. Un risultato eccezionale, merito del candidato, certo. Ma che unito al centrosinistra e a quel che resta del Movimento 5 Stelle conferma che la maggioranza numerica non è del vincitore di queste elezioni.
C.B.