Il mastrogiardiniere/25: l'arte topiaria con la sagomatura geometrica nei giardini

Antonio Roda, il mastrogiardiniere
Se avete domande, dubbi, curiosità, criticità del vostro verde da sottoporre al "mastro" inviatele pure a redazione@merateonline.it oppure scrivete al numero 340.957.40.11 corredando il vostro scritto possibilmente di fotografie.



Buongiorno, oggi parliamo di arte topiaria.
Alcuni cenni storici parlano della nascita dello stile tipico italiano di sagomare le piante in forma geometrica. E se torniamo indietro con gli anni, nel XV secolo, l'idea di giardino all'italiana assume un significato decorativo e architettonico. Cominciano ad essere usati i viali come assi prospettici che connettono le varie parti del giardino e viene data particolare attenzione agli effetti panoramici, accentuati con giardini pensili, terrazze e scenografiche scalinate. È un ritorno alle forme architettoniche di gusto classico (siamo nel Rinascimento) e si nota una spiccata passione per l'ars topiari. L'evoluzione anche culturale porterà la creazione, nel Cinquecento, di giardini attentamente asserviti alla geometria delle forme: nasce l'architettura vegetale, dove minerali e vegetali sono usati allo stesso modo, al servizio dell'uomo.

 


Il cenno storico l'ho voluto fare perché siamo ancora legati a questo stile, pensando a tutte le siepi che in Italia sono presenti e determinano una sorte di confine vegetale per molte proprietà.

 

Ma in che periodo vanno potate?


Tutte le piante singole che piantiamo nel nostro giardino o piante in fila indiana che delimitano la nostra proprietà come le siepi formali, sono potate per creare una forma densa e ben squadrata una sorta di decorazione artificiale. In pratica, l'ars topiaria che porta alla formazione, a scopo decorativo, di forme geometriche create con materiale naturale vivente.

Il periodo più appropriato per poterlo fare è giugno e la fine di settembre.

 

Lo possiamo fare a giugno perché le piante hanno finito la prima spinta vegetativa della primavera ed esattamente nel periodo di giugno rallentano, anche se non completamente la loro vegetazione, questo perché entrano nel periodo estivo poco favorevole al loro sviluppo. Se noi interveniamo con la potatura in quel periodo, potremo vedere la siepe ben formata, anche se per poco tempo.
Vi consiglio se possibile di non farlo troppo tardi di giugno per non andare in contro al solleone.

Non bisognerebbe fare interventi di potatura, se non necessari, quando, le temperature sono eccessivamente fredde o calde per non rischiare bruciature del fogliame per eccessivo caldo o freddo.

Anche l'insolazione (sole diretto) non necessariamente legata al caldo e al freddo è pericolosa.
Il motivo per cui il fogliame rischia «bruciature» e di perdere o rovinare le stesse foglie, è quando vengono esposte le parti verdi all'improvviso, che fino a prima erano protette dalla vegetazione sovrastante appena potata. Esponendo così il fogliame, che non era abituato, a un eccessivo caldo freddo e troppa insolazione.

Settembre o la fine di settembre è normalmente il periodo che consiglio per chi volesse potare una volta all'anno la propria siepe.

Il motivo è molto semplice, proprio in questo periodo le piante cominciano a fermare la propria vegetazione prima di entrare definitivamente in riposo vegetativo invernale, e se noi potiamo le nostre siepi in questo periodo, potete capire bene che rimarranno ferme e ben squadrate fino la fine di febbraio, quando poi sopraggiungerà l'arrivo della primavera e l'inizio della nuova vegetazione che renderà di nuovo disordinata la nostra siepe.

 

Pillole verdi

Se abbiamo intenzione di stringere, abbassare per necessità estrema e drastica la nostra siepe, ricordatevi di farlo nella potatura che farete a giugno.
Così che la pianta avrà modo di recuperare con la nuova vegetazione le parti di rami senza foglie che avrete lasciato spoglie con la potatura estrema, per arrivare poi a settembre con gran parte della siepe ben rinverdita. Se lo fate ricordatevi di concimare le piante per aiutarle a recuperare la vegetazione.
Attenzione alle conifere, generalmente non si potrebbe modificare radicalmente con un'eccessiva potatura esponendo i rami e lasciarli senza le foglie.
Le conifere in particolare hanno gemme a scarso potere rigenerativo per cui drastici interventi di potatura, oltre a rovinarne l'aspetto naturale, le danneggiano anche nel vigore, portandole quasi sempre a una lenta agonia perché i rami avendo le gemme a scarso potere rigenerativo non riescono a recuperare la vegetazione mancante.


Che attrezzi utilizzare?

Oltre che farsi aiutare con le attrezzature a motore o le più pratiche attrezzature da taglio a batteria, sicuramente l'attrezzo principe per lavori perfetti sarebbero le forbici cosiddette a spada.
Le forbici pota siepi, dette anche forbici a spada per la forma allungata della zona di taglio simile a una spada, vengono utilizzate per lavori di rifinitura su siepi e dare la forma rigida e artistica ad arbusti detta arte topiaria.
Le forbici pota siepi professionali hanno lame interamente temprate e sezione dentellata per tagliare rami fino a un centimetro di spessore e lame ondulate per tagliare ramoscelli, steli o foglie che tenderebbero a scivolare durante il taglio.


Qui sotto vi lascio dei nomi di specie arboree e arbustive adatte per formare le siepi.
Buxus sepervirens, Carpinus betulus, Cupressocyparis leylandii,
Eleagnus x ebbingei, Fagus sylvatica, Lauros nobilis, Ligustro,
Photinia x fraseri, Prunos laurocerasus, Pyracantha coccinea,
Taxus bacata, Thuja plicata. Ecc

Buon lavoro!

 

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