Mandic: va in pensione Daniela Fumagalli, storica infermiera del reparto di endoscopia

E' stato un saluto commosso e carico di ricordi, con una dose anticipata di nostalgia alleviata dalla consapevolezza che i 37 anni trascorsi con una seconda famiglia, non verranno mai meno ma resteranno saldi.
Daniela Fumagalli, infermiera professionale, volto storico dell'endoscopia è andata in pensione.

Daniela Fumagalli


Un traguardo raggiunto tra sacrifici, fatiche, orari e reperibilità non facili da conciliare con gli impegni personali, ma sempre svolti con passione e dedizione, in un lungo percorso che è stato costellato anche da tante soddisfazioni.
"Dal 1979 al 1982 ho frequentato la scuola infermieri a Merate" ha raccontato indossando per le ultime ore la divisa bordeaux del suo reparto "poi sono stata per un breve periodo all'Inrca di Casatenovo e nel 1982 ho partecipato al concorso per entrare al Mandic. Da quel momento non me ne sono più andata". Dopo il servizio presso i poliambulatori e poi in pronto soccorso, c'è stato l'arrivo in endoscopia dove appunto ha svolto tutto il suo percorso professionale. "Ricordo tanti volti che hanno lasciato un'impronta: Sartori, Bonaldi, Sacchi, Crema, Carzaniga, Villa, Ribera, Pozzi, Borsa. Tutto il personale dell'endoscopia è stato la mia seconda famiglia anche se in realtà qui ho trascorso più tempo che a casa. In questi giorni ho avuto modo di incontrare i colleghi, salutarli. Li porto tutti nel cuore così come i pazienti, il loro sorriso e il loro grazie sono stati lo stipendio più grande che ho ricevuto".

Daniela Fumagalli con l'équipe di endoscopia. Alla sua destra il dottor Armellino, alle spalle il dottor Pastore

Il periodo terribile della pandemia ha rappresentato un momento di forti emozioni, di dolore e sofferenza ma anche di arricchimento. L'esperienza spalla a spalla in uno dei momenti più terribili della storia mondiale, catapultati in un universo letto solo sui libri di medicina, ha portato a sviluppare legami e relazioni della cui profondità probabilmente non se ne aveva sentore. "Ho vissuto questo tempo in stretto rapporto con la mia collega Sara, è stato un periodo molto intenso, dove l'aiuto reciproco, il confronto, la collaborazione si sono intensificati moltissimo, come mai prima avevamo sperimentato".
Per salutare i colleghi Daniela Fumagalli ha preparato un biglietto: in primo piano un lago ghiacciato, circondato dalla neve e dalla pineta e sullo sfondo una catena montuosa. In sovraimpressione la scritta: "Le parole gentili possono essere brevi e facili da pronunciare, ma il loro eco è infinito".
S.V.
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