Una riflessione sugli sviluppi a Retesalute

Caro direttore,
ho letto con piacere che la sentenza del Giudice del Lavoro ha stabilito che le dottoresse Milani e Ronchi non potevano in alcun modo occultare la situazione di crisi finanziaria dell'Azienda, con tanto di motivazioni provate e documentate. Sollievo a parte per le persone accusate addirittura di essere le sole responsabili del buco di retesalute (non oso immaginare cosa abbiano passato negli ultimi 3 anni in termini umani e professionali) penso che l'esito di questa bruttissima vicenda abbia aperto finalmente gli occhi di coloro i quali hanno fatto finta di non vedere e di non capire come stavano veramente le cose. Se ripenso a come è cominciata tutta la storia e alle più disparate dichiarazioni e articoli degli ultimi due anni e mezzo, sono arrivata alla conclusione che i vari politici che si sono susseguiti al governo del nostro territorio, non hanno voluto votare il piano di rilancio del 2018 portato dall'ex CdA solo per non ammettere le loro responsabilità per le difficoltà finanziarie attraversate dall'azienda e che duravano da anni, causate anche dal loro comportamento (servizi sotto costo, ritardati pagamenti ecc.). Così, nella loro furbizia, inerzia o incapacità di comprendere hanno preferito mandare avanti un nuovo cda, giustizialista e interessato (viste le cariche di liquidatore e direttore dell'azienda ricoperte in seguito da due degli stessi componenti) finalizzato a buttare un po' di fumo negli occhi dei cittadini e degli ignavi-ignari amministratori, troppo occupati o troppo pigri per analizzare seriamente ed in maniera competente la questione. Si e poi fatta convincere dai suddetti interessati, suffragati peraltro da titolati professionisti (certamente introdotti e votati dagli stessi soci) ad un insensato e sciagurato percorso che ha dissestato un'azienda che, nonostante le difficoltà finanziarie, aveva erogato fino ad allora servizi alla comunità di tutto rispetto. Certo ora non può dirsi lo stesso! Adesso la collettività si troverà a pagare un conto salatissimo e loro, con questa sentenza, hanno avuto oltre al danno anche la beffa! Ma non c'è nulla da gioire.

L'amara conclusione è la seguente: Un famoso politico disse che a pensar male si fa peccato ma ci si indovina... e mi viene da pensare... non è che in tutto ciò qualcuno ha preso la palla al balzo per incrementare il proprio reddito con stipendi e parcelle da 5 zeri, passando come un carrarmato sull'azienda, sulle persone che la componevano e soprattutto sui cittadini che mai come questi ultimi anni di crisi, pandemia e guerra avrebbero bisogno di tutte le risorse umane, professionali e finanziarie disponibili? E la cosa ancora più grave è che, se fosse così, l'hanno fatto con la complicità dei nostri politici che evidentemente credono di potersi permettere di sprecare centinaia di migliaia di euro destinati alla collettività solo per arroganza, ignoranza e colpevole superficialità.

V.B.
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