Lecco: il PD organizza due incontri sulla “Finanziaria”
Perfettamente in linea con le direttive nazionali, anche il Pd di Lecco ha espresso oggi in una conferenza stampa tutta la preoccupazione per i tagli e le drastiche misure restrittive messe in campo dalla manovra finanziaria. A farne le spese maggiori saranno i comuni e gli altri enti locali che sicuramente verranno messi in ginocchio al punto da non riuscire più a dare ai cittadini servizi essenziali. La preoccupazione è tanta, aumentata dal già difficile momento economico che grava pesantemente sulle spalle di miglia di famiglie italiane rimaste senza lavoro. Due gli eventi che il PD ha in programma in zona per far sentire la propria voce contro la manovra finanziaria: il primo è per il 22 di luglio presso la festa di Galbiate e Sala al Barro, dove sarà presente Stefano Fassina, responsabile nazionale del Partito democratico in materia di Economia e Lavoro, che replicherà il giorno successivo, venerdì 23 luglio, con un incontro a palazzo Falk a cui parteciperanno le associazioni di categoria e che, partendo da tematiche di carattere generale, scenderà poi nello specifico dei problemi e delle esigenze del nostro territorio.
Da sinistra: Giammario Fragomeli, Italo Bruseghini, Stefano Angelibusi
La zona del lecchese rappresenta un ottimo spaccato del tessuto economico nazionale principalmente composto da piccole e medie imprese, realtà che dalla manovra non vengono aiutate in questa fase di rilancio dell'economia ma, al contrario, vengono lasciate in balia di un sistema bancario che di certo non le tutela. Altri punti indigesti agli esponenti del Pd sono quelli che toccano da vicino anche le questioni di tipo ambientale, come il rischio che si ricorra ad un altro condono edilizio e il taglio dei fondi destinati agli incentivi per le ristrutturazioni, entrambe le misure ritenute in contraddizione con quanto sostenuto dal governo sin ora e non in grado di aiutare a rimettere in piedi un sistema economico che stenta a riprendersi. Il timore più grande rimane comunque quello per gli enti locali che, proprio in questo ultimi difficili mesi, hanno spesso preso il posto dello Stato nel tamponare molte situazioni di emergenza e che rischiano di ritrovarsi con le mani sempre più legate.