Airuno: l'hospice ''Il Nespolo'' taglia il traguardo dei 20 anni. Il grazie a volontari, personale sanitario, operatori e ''ideatori''

È stata una giornata scandita dalla parola GRAZIE quella che domenica pomeriggio ha visto protagonisti i volontari dell'associazione Fabio Sassi e i sostenitori riuniti nel teatro di Airuno per i 20 anni dalla costruzione dell'hospice "Il Nespolo". La prima paziente accolta nella struttura realizzata con grandi fatiche e sacrifici e non senza intoppi burocratici risale ad ottobre 2002. L'inaugurazione l'anno successivo. Da quella data, come ha snocciolato nei numeri l'attuale presidente Daniele Lorenzet, di pazienti ne sono passati almeno 5.000, 550 i volontari e 188 quelli attivi, e poi centinaia tra medici, operatori sanitari, infermieri, personale addetto alle pulizie alla mensa, e tantissime altre figure che ne hanno fatto la storia ma soprattutto la forza.

Ad aprire il pomeriggio è stato un video realizzato da Sergio Petracchi che con lungimiranza aveva ripreso dalla fine degli anni Novanta tutti i passi di quella ricostruzione avviata sui ruderi di una proprietà della Curia che ne aveva concesso l'uso.
Per un'ora sullo schermo si sono susseguite immagini di muri cadenti, fondamenta da rifare, ruspe in azione, tecnici e muratori al lavoro sulle macerie che poi pian piano sono diventate una struttura di primo ordine tanto da essere citata nei libri di università e nei convegni come un vero modello a livello nazionale.

 

Daniele Lorenzet

Mauro Marinari

Daina Petracchi, alle sue spalle Albino Garavaglia (ex presidente)

Gli ospiti dell'hospice "Il Nespolo", che prende il nome della grande pianta che si trova proprio all'ingresso, primo nel suo genere in Italia voluto da uno sparuto gruppo di volontari che già si occupava di dare assistenza ai malati e alle famiglie presso il loro domicilio, è diventato da quel momento un vero e proprio riferimento per il territorio e ben oltre i confini della provincia, non solo per i servizi offerti, di altissima qualità, ma per la filosofia alla base del suo servizio.
Non è mai stato considerato un luogo dove andare a morire ma un posto dove anche gli ultimi attimi della vita di una persona possano avere dignità e una qualità, dove la persona che vi accede rimane tale in tutta la sua grandezza, senza distinzione di credo e, per dirla con Rita Levi Montalcini, dove si cerca di "aggiungere vita ai giorni e non giorni alla vita".

Filippo Galbiati, Alessandro Milani, Daniele Lorenzet

 

 

Il direttore amministrativo Giacomo Molteni, il ragionier Giuseppe Borra, Sergio Bagnato (ex sindaco di Cernusco)

Un obiettivo che è anche un po' una missione che non guarda al profitto tanto che ogni anno la struttura ha una perdita di € 350.000 dovuta dovuta alla mancanza di copertura tra il costo giornaliero di un paziente che è di 399 euro e il contributo erogato da regione che si ferma a 279. Per colmare questo gap o quantomeno per ridurlo entra in gioco l'associazione Fabio Sassi che grazie a una catena che negli anni si è fatta sempre più solida e numerosa vede arrivare i contributi da privati, altre associazioni, realtà imprenditoriali, donazioni, cinque per mille.

Per realizzare questa "utopia" e farla diventare realtà ci sono volute la volontà, la caparbietà, la lungimiranza, la costanza e il sacrificio di tante persone che domenica pomeriggio sono state ricordate e a cui con un piccolo omaggio è stato detto grazie che non sarà mai esaustivo di quanto fatto.

Albino Garavaglia (che ha ritirato la targa a nome di Domenico Basile), Daina Petracchi e Mauro Marinari

Emozionato il sindaco Alessandro Milani ha espresso tutta il suo orgoglio per questa realtà e per chi la fa vivere "qui c'è la dedizione e la cura pur nella sofferenza", ricordando con un pizzico di commozione anche un matrimonio celebrato poco dopo il suo insediamento, proprio in una stanza dell'Hospice.
"Sono qui in rappresentanza delle persone di Casatenovo che avete accolto e delle loro famiglie" ha detto invece Filippo Galbiati, invitato come Merate (assente) a questa cerimonia tanto importante "Ho sempre avuto grande riscontro per la delicatezza e l'umanità professionali e dei volontari offerte in questa struttura. Il "modello Merate" del trattamento del fine vita veniva citato nelle università quando ero studente e per noi è motivo di orgoglio e onore essere qui".

Galleria fotografica (vedi tutte le 120 immagini)


Sono state così consegnate pergamene ai volontari che per 20 anni hanno militato in questa realtà, al personale e ai sostenitori. Ad allietare il pomeriggio il "Coro Brianza" di Missaglia, da sempre grande sostenitore della Fabio Sassi.
Un pensiero particolare agli alpini che dal primo giorno si sono dati da fare, rimboccandosi le maniche anche tra le macerie affinchè la struttura potesse sorgere, alla signora Gianna Perego che ha sempre accolto tutti coloro che arrivavano al Nespolo, a Domenico Basile, Diane Mac William Petracchi e Mauro Marinari, questi ultimi in particolare da sempre in prima fila, qualche volta anche con l'artiglieria carica, per difendere con le unghie e con i denti il progetto, da intoppi burocratici e difficoltà di varia natura che non sono mancate.

La festa si è poi conclusa con un buffet nel salone del cineteatro.

 

Ecco l'elenco di tutti i premiati:

 

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