Risposta al signor Emilio (cognome?)

Caro sig. Emilio,
irresponsabile è chi fa circolare presunte conoscenze spacciandole per affermazioni perentorie, mascherate da opinioni.
Io non ho appartenenze da difendere, avrebbe dovuto rendersene conto dal mio scritto, ma mi spiace dover constatare una serie di luoghi comuni che lei esprime in modo saccente. Cerco comunque in modo volutamente stringato di dare alcune mie risposte.
Basterebbe limitarsi a commentare quel suo attribuire a Conte l'appellativo di "moderno SIGNOR NO" che fa molto comodo ai fini dell'operazione strumentale di relegare, chi si pone in senso critico alla tendenza dominante, ad un ruolo da "bastian contrario" a prescindere.
Invece, andando ben oltre la questione di Conte, si possono ben ribaltare quei NO in altrettanto precisi SI', quei sì che rappresentano proposte alternative e assai concrete portate avanti da chi crede realmente in un futuro sostenibile, checché ne dicano gli interessati detrattori.
Nell'ordine da lei espresso :
per quanto riguarda lo sfruttamento del potenziale delle riserve di gas nel "mar Mediterraneo" ( immagino che si riferisse al "nostro"Adriatico) da un solo presunto NO ad un assai motivato Sì al buon senso limitandomi, per chi volesse veramente approfondire con dati certi, a questo breve ed eloquente video https://www.facebook.com/geologiapop/videos/quanto-gas-c%C3%A8-nei-giacimenti-italiani/1083536179204052/
Per i cosiddetti termovalorizzatori potrei limitarmi a costatare che questo termine esiste solo in Italia ed è semmai stato "inventato" proprio per "ammorbidire" il termine esistente di Inceneritore. Aggiungo quindi solo che in tempi in cui sempre più spesso si "toccano con mano" gli effetti dei cambiamenti climatici al punto che sono diventati (tardivamente) una riconosciuta priorità planetaria, i cosiddetti "termovalorizzatori " sono tra le maggiori fonti emissive climalteranti di CO2 (ad esempio per compensare il forno inceneritore di Valmadrera occorrerebbero milioni di alberi), senza considerare la verifica delle incidenze sanitarie dovute anche all'inquinamento che ne deriva. Quindi più che un semplicistico NO è un convinto SI' alla filiera del modello "Rifiuti Zero", già applicato con successo - basta informarsi, vedi al esempio il "Consorzio Contarina" nel trevigiano - in varie parti d'Italia, che riduce al lumicino la quota effettiva di rifiuti finali non processabili (almeno sinora).
Riguardo a rigassificatori ( stando all'attualità emergenziale a Piombino si parla "trasversalmente"semmai di migliori e più sicure condizioni impiantistiche) , carbone e i presunti "molti anni per attuare la "transizione ecologica" solo chi vuole pregiudizialmente escludere passaggi coerenti, stante il presupposto sancito dalla grandissima parte di tutti gli esperti planetari sulle cause degli stravolgimenti climatici, può misconoscere l'importanza di un ulteriore SI' al comune buon senso nel puntare ( dovrebbe essere da ... ieri) alle fonti realmente rinnovabili che, se non possono coprire completamente i fabbisogni sia nel breve che nel medio periodo, possono essere ulteriormente implementati arrivando a quote predominanti del fabbisogno come già avviene per alcuni paesi nordici e soprattutto in tempi rapidi semplicemente sbloccando le attuali pastoie burocratiche attualmente pendenti. Quest'ultime ben spiegano i grandi interessi che si celano dietro i solo presunti appelli al senso realistico.
Ma, come spesso succede, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire ...ai Cittadini informati fare la differenza.
E, credetemi, questo non è solo il mio pensiero.
Cordialmente ma schiettamente
Germano Bosisio
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