Sartirana: il 23 il ricordo dei nostri militi che l'8 settembre '43 ‘scelsero’ i lager ai nazisti

L'iniziativa è promossa dal gruppo Alpini di Merate con i gruppi della Bassa Brianza che abbinano così al ricordo della tragedia dell8 settembre '43 e degli internatgi in Germania , la festa del loro patrono San Maurizio, generale romano a capo della leggendaria legione Tebana, martirizzato sotto Diocleziano per essersi rifiutato con i suoi uomini di massacrare villagi cristiani.
TREDICESIMA EDIZIONE del RICORDO dell’ 8 settembre 1943
Santa Messa di suffragio presso la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo in Sartirana Briantea
Venerdì 23 settembre 2022 - ore 20,45
In ricordo del sacrificio degli oltre settecentomila militari italiani (IMI)
traditi dalla monarchia e dai vertici militari
e deportati in Germania dopo l’8 settembre 1943.
Pur se privati dei benefici della Convenzione di Ginevra, gli IMI rifiutarono
di collaborare con i nazifascisti e risposero NO alle richieste d’arruolamento,
scegliendo in massa, con dignità e coraggio:
“il lager con dolore alla libertà con disonore”.
Il loro destino fu accomunato a quello di altri centomila civili italiani e di milioni di europei,
deportati e sfruttati nella produzione bellica nazista.
Oltre 40 mila IMI (Internati Militari Italiani) morirono per violenze, fame, malattie, bombardamenti nell’intero territorio del Reich.
La storia degli “Schiavi di Hitler” è una delle pagine più nobili della
“Resistenza senz’armi” alla guerra ed ai fascismi.
(1943-1945)
Mai più guerre! Mai più reticolati! Buona pace a tutti!
Per cancellare lo stereotipo TRADITI e DIMENTICATI fa che ogni 8 SETTEMBRE sia l’occasione per dire:
TRADITI ma RICORDATI e ONORATI
Santa Messa di suffragio presso la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo in Sartirana Briantea
Venerdì 23 settembre 2022 - ore 20,45
In ricordo del sacrificio degli oltre settecentomila militari italiani (IMI)
traditi dalla monarchia e dai vertici militari
e deportati in Germania dopo l’8 settembre 1943.
Pur se privati dei benefici della Convenzione di Ginevra, gli IMI rifiutarono
di collaborare con i nazifascisti e risposero NO alle richieste d’arruolamento,
scegliendo in massa, con dignità e coraggio:
“il lager con dolore alla libertà con disonore”.
Il loro destino fu accomunato a quello di altri centomila civili italiani e di milioni di europei,
deportati e sfruttati nella produzione bellica nazista.
Oltre 40 mila IMI (Internati Militari Italiani) morirono per violenze, fame, malattie, bombardamenti nell’intero territorio del Reich.
La storia degli “Schiavi di Hitler” è una delle pagine più nobili della
“Resistenza senz’armi” alla guerra ed ai fascismi.
(1943-1945)
Mai più guerre! Mai più reticolati! Buona pace a tutti!
Per cancellare lo stereotipo TRADITI e DIMENTICATI fa che ogni 8 SETTEMBRE sia l’occasione per dire:
TRADITI ma RICORDATI e ONORATI
