Airuno: marocchino accusato di maltrattamenti porta in Aula l'amante per 'discolparsi'

E' stato denunciato dalla moglie ed ora è a processo per maltrattamenti in famiglia. Ma se la consorte (al momento ancora tale) quest'oggi ha optato per non presentarsi in Tribunale, pur regolarmente citata dalla Procura, in Aula, quale testimone introdotta dalla difesa, si è palesata invece... l'amante dell'uomo. Ebbene sì, per discolparsi, un marocchino, ha coinvolto nel procedimento penale intentato a suo carico la donna con cui, da tre anni, intrattiene una relazione clandestina, tale anche perché quest'ultima è a tutti gli effetti sposata con altro soggetto, ignaro evidentemente della tresca alla sue spalle. Ben consapevole invece dell'esistenza dell'altra parrebbe essere, per quanto emerso fino a ora in Tribunale, invece la moglie del magrebino che si sarebbe anche premurata di chiamare la rivale per renderla edotta degli atteggiamenti aggressivi che l'imputato avrebbe tenuto nei suoi confronti. "Con me si è sempre comportato da amico, carino, dolce, non mi ha mai sfiorata con un dito" ha detto invece la testimone, riferendo altresì di come il magrebino, anche nei mesi trascorsi all'estero per lavoro, si sia premurato di corrispondere (con il suo aiuto) denaro alla consorte, coprendo spese legate ai loro bambini ma anche all'abitazione di Airuno che, secondo il quadro accusatorio, sarebbe stata teatro dei maltrattamenti contestati all'imputato. A questo proposito, dopo l'acquisizione delle dichiarazioni rese ai carabinieri da due vicini - che nulla hanno saputo dire su eventuali aggressioni patite dalla donna o dai figlioletti - in Aula è stato escusso l'operate dell'aliquota Radiomobile della Compagnia di Merate intervenuto nell'aprile 2020 presso l'abitazione della coppia, su richiesta della moglie. La signora avrebbe riferito all'appuntato di aver provato a impedire al marito di uscire - essendo periodo di limitazioni anticovid - venendo dallo stesso colpita, riportando ecchimosi al volto. Sugli altri presunti episodi avrebbe dovuto riferire la persona offesa stessa che quest'oggi, come detto, non si è però presentata. Il presidente del collegio giudicante, su richiesta del sostituto procuratore Chiara Di Francesco, ne ha chiesto l'accompagnamento coattivo per la prossima udienza, fissata per il 3 novembre. In quella stessa sede saranno anche prodotte le denunce presentate dalla donna con le successive remissioni di querela, sintomatiche forse - come accennato quest'oggi dal difensore dell'imputato, l'avvocato Luca Del Bue - dell'intenzione della marocchina di non portare avanti l'azione contro il marito.
A. M.
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