Osnago-Lomagna: affidamento in extremis dopo una gara "deserta" per lo scuolabus

Sarà la ditta F.lli Marasco s.r.l. a occuparsi del trasporto scolastico a Osnago e Lomagna per il periodo delle lezioni fino al prossimo giugno. Una novità dopo che per anni e anni l'appalto era sempre stato affidato alla Autoservizi Cereda. I due Comuni avevano partecipato ad una gara d'appalto multi-lotto gestita dalla Stazione Unica Appaltante della Provincia di Lecco. Alla data di scadenza per la presentazione delle offerte, fissata per il 6 giugno, nessun operatore si è fatto avanti per Osnago-Lomagna. La procedura per i due Comuni, dal valore complessivo di 694.500 euro per 6 anni (3+3), è stata dunque soppressa. Probabilmente l'entità dell'appalto non era conveniente. Così nell'arco di un paio di mesi le amministrazioni comunali sono andate alla ricerca di un sostituto, al posto della Autoservizi Cereda. Una missione non semplice, con il rischio di non trovare nessuno disponibile e, dunque, di non poter garantire un servizio fondamentale per studenti e famiglie.

 

L'assessore Tullia Ascari e il sindaco Paolo Brivio

Nell'arco di poche settimane i due Comuni hanno sondato il mercato tra le aziende già attive sul territorio per il trasporto scolastico, cercando di pattuire una soluzione che potesse accontentare sia il privato sia gli Enti locali. Essendo un affidamento diretto, andava rispettata la soglia comunitaria dei 139 mila euro. Il contratto per il solo anno scolastico alle porte è stato chiuso a 138.027 euro (i valori sono tutti con IVA al 10% esclusa). Una cifra superiore dunque rispetto ai 115.750 euro fissati alla base della gara multi-lotto precedente, andata deserta. In particolare, alla luce dell'esito dell'affidamento diretto, il trasporto scolastico varrà 82.816 euro per Lomagna e 55.210 euro per Osnago. La ripartizione invece nella gara bandita dalla Provincia (sulla base delle predeterminazioni dei Comuni interessati) vedeva 61.600 euro per Lomagna e 54.150 euro per Osnago.

Rispetto alle aspettative auspicate dai Comuni il costo aumenta e la qualità del servizio diminuisce. Dei cinque autobus richiesti da Lomagna e Osnago nel bando provinciale, come riproposizione dell'annata precedente, da questo settembre ne saranno garantiti tre. Uno in meno per ciascun Comune. Per rispondere alla domanda dell'utenza sarà impossibile fare a meno del doppio giro.

Un paradigma che sarà avvertito di meno a Lomagna, che già aveva sperimentato il doppio turno, ma con un autobus di dimensioni più piccole. In altre parole meno ragazzi erano coinvolti nella dilatazione dei tempi per raggiungere la scuola o fare rientro a casa. Un minibus era poi riservato in via esclusiva ai quattro-cinque alunni della scuola primaria. Quest'anno invece i quattro bambi delle elementari saliranno sull'autobus che collega principalmente le frazioni di Lomagna alla scuola media.

Osnago invece non era abituato al doppio turno, grazie ai due mezzi dedicati ai circa 95 alunni-utenti. Invece lo stesso autobus da 54 posti a sedere dovrà fare due giri. Il nuovo schema orario è stato comunicato ai genitori con una lettera il 16 agosto, in cui il sindaco Paolo Brivio e l'assessore all'Istruzione Tullia Ascari dichiaravano: "In seguito all'individuazione del nuovo soggetto gestore, si prevede una nuova modalità di organizzazione del servizio di trasporto, imperniata sullo schema del doppio giro (che per varie ragioni non è possibile evitare)". In quella prima versione del 16 agosto veniva stabilito che sarebbero stati portati anticipatamente gli studenti delle frazioni, per poi soddisfare i residenti in centro paese. Al ritorno i primi a tornare a casa sarebbero stati i ragazzi del centro, mentre gli altri avrebbero dovuto attendere nel cortile del "G. Verga" per un quarto d'ora circa dal suono della campanella.

A questa decisione calata dall'alto, sono arrivate al Municipio di Osnago diverse rimostranze da parte dei genitori dei ragazzi delle frazioni, che si sentivano discriminati in quanto i soli a rimetterci nei tempi e nelle attese. L'amministrazione è dunque corsa ai ripari proponendo una seconda versione degli orari che inverte i turni del ritorno. A dover attendere a scuola nel porticato (o se possibile anche all'interno dell'edificio scolastico) una ventina di minuti saranno dunque gli studenti del centro. L'assessore Tullia Ascari ha riconosciuto in Consulta Istruzione, che si è tenuta lunedì 5 settembre, che le modifiche introdotte rendono più equa la ripartizione dei disagi. Il precedente schema del 16 agosto era stato pensato per ridurre i tempi di attesa complessivi, si è giustificata l'assessore. Martedì 6 settembre il trasportatore aggiudicatario ha svolto delle prove e ha verificato che il nuovo modello è sostenibile.

La questione ad Osnago finirà nell'agone politico. Il gruppo consiliare di minoranza Orgoglio Osnago ha deciso di dare voce a queste proteste, con un'interpellanza che sarà discussa nel prossimo Consiglio comunale. L'opposizione vuole sapere quali siano stati i motivi e i criteri per il doppio turno e per l'organizzazione delle fermate. Interrogativi poi sulla sorveglianza, che ci sarà e sarà conteggiata separatamente.

Il punto fondamentale da capire è come mai si sia arrivati a dover assegnare la gestione del servizio di trasporto in affanno. Cioè come mai sia andata deserta la gara. Da un'analisi effettuata si può ipotizzare innanzitutto che il valore dell'appalto sia stato sottostimato. Scremando i costi aggiuntivi per le precauzioni anti-covid (14.119 euro) e per la sorveglianza, Lomagna aveva impegnato per il trasporto dello scorso anno scolastico 88.355 euro. Una cifra superiore rispetto a quanto stabilito nel contratto in scadenza (66.100 euro), a seguito di alcune modifiche rese necessarie: l'eliminazione della corsa del sabato e l'aumento chilometrico per delle corse aggiuntive essendo aumentata la domanda. Pensare di ottenere a 61.600 euro (come da bando emesso dalla Provincia e soggetto a ribasso) ciò che l'anno scorso veniva fornito per 88.355 euro era forse velleitario. Soprattutto tenendo presente che vi sono stati gli aumenti dei costi del carburante nel frattempo. Meno significativa la discrepanza per Osnago, che l'anno scorso, per via degli adeguamenti ISTAT era arrivato a spendere 56.950 euro. Infatti nella gara gestita dalla SUA di Lecco era stata messa a base delle offerte 54.150 euro. Ora, conti alla mano, qualcuno dovrà pur spiegare perché per l'anno scolastico alle porte si verrà a pagare una cifra in linea con l'anno scorso ma potendo utilizzare tre autobus anziché cinque.

Il consigliere Marco Riva

C'è una seconda motivazione che in maniera più o meno velata è emersa in Consulta Istruzione lunedì 5 settembre. L'assessore Tullia Ascari ha dichiarato: "La struttura di questo mercato non garantisce una buona concorrenza trasparente. È una mia impressione, ma non ho alcuna prova, non voglio accusare nessuno. La mia impressione è che questo genere di gara non porti ad una reale concorrenza. Però spero di sbagliarmi". Un'affermazione a cui ha fatto seguito la puntualizzazione del sindaco Paolo Brivio, che ha aggiunto: "Ci sono precise norme a cui attenersi anche per evitare situazioni imbarazzanti che sarebbero state sicuramente e giustamente oggetto di attacco per violazione delle norme di trasparenza, se ci fossimo comportati diversamente. Gli Uffici hanno seguito le prassi dovute. Gli esiti sono stati questi, non c'è stata partecipazione. In questo mi sento di sottoscrivere la dichiarazione dell'assessore, cioè il fatto che questo non è un mercato sano. È un mercato notoriamente spartitorio, in cui i piccoli gestori dei servizi fanno e disfano a loro piacimento". Qualche anno fa in un Comune limitrofo un vice sindaco e assessore all'Istruzione in Consiglio comunale aveva fatto dichiarazioni simili, e se possibile ancora più esplicite, e curiosamente la registrazione audio diffusa a posteriori sul sito del Comune era priva proprio di quel frangente di intervento.

A commentare in Consulta ad Osnago è stato anche il capogruppo di minoranza Marco Riva, che ha sostenuto: "Non ci vedo chiaro su questo modo di fare. Una gara va deserta, quindi sono obbligato a fare un affidamento diretto al costo massimo dell'affidamento diretto. Qui invito la Questura e la Prefettura a vedere cosa è successo perché a mio avviso le cose non sono affatto chiare".

M.P.
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