Usmate: la targa in memoria del fondatore di Emergency

“Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo”. Guardando a tutte le guerre attualmente in corso nel mondo, queste parole di Salvatore Quasimodo risultano terribilmente attuali. Proprio per questo ad esse ha fatto ricorso Simonetta Gola, vedova del compianto Gino Strada, in occasione dell’inaugurazione della targa in memoria del fondatore di Emergency posta nel parco di villa Borgia ad Usmate. Organizzato su iniziativa del gruppo locale di Emergency, in collaborazione con il comune e la biblioteca, l’evento è stato aperto dai saluti istituzionali del primo cittadino Lisa Mandelli.

“Gino Strada è una persona legata ai valori della solidarietà e dell’altruismo. Ha condotto attività umanitarie nei contesti più difficili del mondo al servizio di chi inesorabilmente subisce le conseguenze dei conflitti e le decisioni di pochi” ha sottolineato il sindaco di Usmate. “Questo evento è frutto di una sinergia tra l’amministrazione comunale e le sezioni locali di Emergency e di Legambiente. Il nostro tributo a Gino Strada consiste in una targa, donataci da un’azienda di marmi locale, e in una quercia, simbolo della forza delle idee, anche quelle che all’inizio sembrano impossibili” ha proseguito Lisa Mandelli. “Vogliamo lasciare un segno in questo parco, frequentato ogni giorno da tantissime persone, in ricordo di una persona che ha speso la propria esistenza sostenendo le ragioni dell’umanità contro la follia della guerra”.

Mario Sacchi, assessore alla cultura Usmate; Lisa Mandelli, sindaco; Simonetta Gola;

 volontario Emergency; Matteo Giuffrida; altri due volontari

 

Mentre una leggera brezza rinfrescava l’atmosfera nel parco, al microfono si è avvicinato Matteo Giuffrida, uno dei responsabili della sezione di Emergency di Usmate. “Gino ci ricordava spesso che la prima conseguenza tragica della guerra è la negazione dei diritti umani. Di tutti i diritti umani. Gino Strada ha fatto tanto per garantire i diritti ed ha fatto tanto contro la guerra. Non si limitava a salvare le persone ma dichiarava la sua contrarietà alla guerra accusando ciò che la provoca” ha ricordato Giuffrida. “Emergency non garantisce solo il diritto alla salute ma anche il diritto al lavoro, per esempio fornendo aiuti economici a coloro che hanno subito una mutilazione e devono reinventarsi sul piano lavorativo. Ha vinto scommesse incredibili, come l’ospedale per gli interventi al cuore in Sudan o il reparto maternità nel centro in Panjshir” ha aggiunto il responsabile della sezione locale di Emergency.

Infine, la chiosa “Credo che sentiremo tanto la mancanza di Gino. Per fortuna, però, Emergency continuerà a fare ciò che lui ci ha insegnato”. Gli applausi dei presenti hanno quindi accolto Simonetta Gola, vedova di Gino Strada. “Vorrei che il ricordo di Gino rimanga vivo nella capacità che lui ha avuto nel costruire tante cose. Ogni progetto è stato portato avanti pensando ai più deboli e ai più vulnerabili. C’è un’incapacità diffusa di vederci come un’unica comunità umana” ha esordito. “Gino ha lasciato un’eredità culturale molto importante: pensare che le cose si possono cambiare, bisogna sempre continuare a crederci. Aveva la capacità di guardare lontano e farci vedere cose che forse non era così comune vedere” ha proseguito la vedova di Gino Strada, responsabile della comunicazione di Emergency.

“Gino credeva che nulla di ciò che succede è inevitabile e che noi abbiamo la possibilità di cambiare le cose. Credo che questa convinzione vada portata avanti insieme ai progetti di Emergency”. Dopo aver richiamato le parole di Quasimodo, Simonetta Gola ha concluso il suo intervento indicando la principale battaglia che Gino Strada ha lasciato in eredità all’associazione da lui fondata ma non solo.

L'artista Bruno Freddi

“Gino parlava spesso della necessità di abolire la guerra. È una battaglia che va fatta, anche se nessuno di noi probabilmente vivrà mai in un mondo senza conflitti armati. Credo che il punto di partenza debba essere continuare a parlare della guerra per far capire che le persone che soffrono le conseguenze di un conflitto sono persone esattamente uguali a noi”. Assieme al sindaco, alcuni volontari di Emergency hanno provveduto scoprire la targa commemorativa tra gli applausi dei presenti. La piccola folla si è quindi spostata nella piazza di fronte alla villa Borgia dove è stato rivelato al pubblico anche il grande dipinto realizzato in onore di Gino Strada dal pittore Bruno Freddi.

Simonetta Gola

“Nonostante il suo volto fosse segnato dalla fatica e dal lavoro, gli occhi di Gino Strada davano la fiducia e la forza necessari a coloro che lui ha curato per proseguire. Se dovessi attraversare un momento difficile nella mia vita vorrei trovarmi di fronte una persona con lo sguardo di Gino Strada. Con le nostre opere, noi artisti possiamo offrire quella bellezza necessaria ad aiutare i giovani a crescere senza il pensiero della guerra” ha sottolineato l’artista.

Matteo Giuffrida

Terminato l’evento, abbiamo imboccato nuovamente il passaggio attraverso il parco. “I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi.” recita la targa appena inaugurata richiamando una frase di Gino Strada. Un uomo in grado di lasciare un segno indelebile nella vita di tante persone con la forza delle sue idee e la sua dedizione al lavoro. Un esempio, una fonte di ispirazione.
Andrea Besati
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