Pagnano: il saluto a Roberto morto a 36 anni nel ricordo degli anni ''delle esperienze giuste, buone e vere'' di Villa Perego

Sono stati i ricordi degli anni felici di Villa Perego a fare da filo conduttore durante il funerale di Roberto Ravasi, 36 anni, di Pagnano e che per un certo periodo aveva vissuto anche a Mandello e Calolziocorte.

Sulla sua bara, assieme a un cofanetto di fiori colorati, una foto di gruppo della classe delle elementari e una recente, da uomo adulto. A celebrare la funzione don Gigi Musazzi, allora rettore della scuola di formazione arcivescovile che aveva sede nella villa nel cuore della frazione, oggi vuota.

Anni gloriosi, belli, carichi di vitalità come ha ricordato il sacerdote tornando, con un filo di commozione, a quell'incarico e alle centinaia di ragazzi che ha avuto modo di conoscere e veder crescere, tra cui Roberto.
Un ambiente sereno e gioioso, rimasto nel cuore dei più, e che rappresentava un punto nevralgico della frazione, dove si svolgevano tante feste e momenti aperti a tutti. E proprio questo clima deve essere rimasto nel cuore del 36enne, papà di famiglia, che nei mesi scorsi era tornato indietro nella memoria, tanto da contattare il suo "don".

"A giugno ho ricevuto una telefonata" ha raccontato don Gigi "era Roberto. Gli ho detto: ma da dove arrivi? E allora lui mi ha raccontato della malattia, che aveva bisogno di essere assistitito, che era seguito. E poi ha ricordato gli anni di Villa Perego, quegli anni belli e spensierati. Ha voluto ricordarli e ritrovarsi. Perchè quelli erano gli anni delle esperienze giuste, buone e vere che lo avevano arricchito e a aiutato a crescere".
La spensieratezza e l'allegria dell'età giovanile ma anche le difficoltà e le "crisi" sono state tratteggiate al termine della funzione nel ricordo di amici di famiglia. "Tu che suonavi la chitarra all'oratorio feriale, sei cresciuto, sei diventato un ragazzo con tanti amici con cui ti rapportavi facilmente e che sembrava senza pensieri. Poi le grandi scelte della vita e anche altre responsabilità. Col passare del tempo sono venute fuori le tue fragilità, le tante domande risolte, forse anche le tue paure che ti hanno fatto andare in crisi, una crisi profonda da cui non riuscivi a uscire. Nonostante tu apparissi forte e sicuro dentro eri fragile, pieno di dolore dell'anima e del corpo che non sei riuscito ad affrontare. In tanti hanno cercato di aiutarti ma le cure fisiche e psicologiche, la vicinanza e l'amore non sono bastati. Ti sei lasciato travolgere abbandonandoti ad un destino che ti ha portato via. Ora ti vogliamo pensare nella pace, senza più sofferenza né dolore e ci auguriamo che quella parte di te che ora vive in tua figlia, possa continuare ad amare le persone della tua e della sua famiglia".

Al termine della funzione la salma di Roberto è stata accompagnata al cimitero della frazione.
Cordoglio e vicinanza sono stati espressi dall'AC Pagnano all'amico e vicepresidente Cherubino per la scomparsa del figlio.

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S.V.
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