Merate, bollettini parrocchiali digitali nr.17/1923: continua la guerra ai costumi ma delle azioni del PNF non c’è traccia

La serie dei bollettini parrocchiali di Merate del 1923 inizia col mese di febbraio. L'articolo di apertura titola "Le SS Quarantore o la fiera di Gesù". Ecco uno stralcio: ". . .di fiere e di mercati i meratesi se ne devono intendere. Il mercato del martedì forma la gloria e la più grande risorsa di Merate, le diverse fiere poi . . .attirano un mondo di gente e costituiscono giornate di intenso movimento. . . .Ma anche Gesù ha la sua fiera: l'esposizione solenne del S.S. Sacramento nei tre giorni delle Quarantore".
Altro "pezzo" di fondo: "Si dice, il ballo è divertimento innocente". Svolgimento: ". . .ma come mai innocente se è proprio tra i divertimenti il più pericoloso per le occasioni che vi si incontrano di fare male , per le corrispondenze che si sentono, per la maggiore aria di licenza, per le conseguenze sciagurate che ne derivano, per la rovina di ogni sentimento di divozione e di pudore. . . .? Il ballo genera fango e putredine nei cuori, aizza le più infuocate passioni,  e getta nelle più turpi tentazioni . . . .". L'articolo va avanti per altre due pagine ma il concetto crediamo sia chiaro.
La questua per l'oratorio riempie due pagine mentre non manca il ricordo, con il consueto filo di piaggeria, per la scomparsa della nobile Marianna Baslini Grandi, dell'omonima illustre famiglia. Certamente non dedita al ballo...!


 

MARZO 1923
Qualche pagina non visibile ci porta direttamente alla numero 10 con un articolo titolato "Il lamento di una madre". "Oh signor Parroco, sospirò la madre disperandosi,  una figlia oggi è un debito. Pensi che tra scarpette, collane, ventagli, camiciette, veli e vesti di seta mi ha fatto spendere quest'anno più di 1.500 lire. E ha appena 14 anni". E il Parroco: "Millecinquecento lire, in un anno, per ornare la pelle di una figlia di 14 anni. Ma per dare alla figlia una buona educazione cristiana che è la vera bellezza e ricchezza di una figlia, quanto avete speso..."? Da leggere, interessante.


Prosegue la crociata contro la bestemmia. Nella statistica parrocchiale qualche lettore magari può leggere il nome del proprio nonno/a appena battezzato/a.


Interessante la pagina di pubblicità che illustra la pasticceria-panetteria Ernesto Riva, successore alla ditta Albani. C'è ancora oggi, sempre in piazza G. Prinetti.



APRILE 1923
Buona Pasqua è l'articolo di apertura. Il numero contiene tanti piccoli articoli , poi il consueto riepilogo demografico e la pubblicità, tra cui spicca quella della Banca Briantea che mette bene in evidenza i tassi di interesse applicati ai depositi.

 

 
MAGGIO 1923
Il numero apre con una nota economica: ad aprile si era deciso di aumentare il prezzo di copertina da 30 a 40 centesimi ma constatata l'accoglienza non lusinghiera alla proposta la direzione del bollettino decideva di lasciare inalterato il prezzo. Che tuttavia aveva già subito un aumento impressionante nel volgere di poco più di dieci anni. Infatti nel 1910 il prezzo di ciascun numero era di 10 centesimi e l'abbonamento annuo di 1,20 lire. Già 13 anni dopo il prezzo del singolo numero era schizzato a 30 centesimi e l'abbonamento annuo addirittura a 5 lire.
A pag. 13 il Bollettino dà la grande notizia alla popolazione: "A Merate, sul colle di San Rocco, sorgerà fra poco un potentissimo Osservatorio Astronomico il quale non sarà secondo ai maggiori d'Europa. Sappiamo da fonte sicura che la scelta di tale località come favorevolissima agli studi astronomici  e metereologici è frutto e corona il lavoro assiduo e paziente e finora troppo ignorato di un dottissimo  e modesto sacerdote: il prof. Don Federico Colombo".

Don Federico Colombo


 
GIUGNO 1923

Il numero di giugno si apre con una riflessione sui mesi e le dediche "divine": maggio è dedicato alla Madonna, giugno al "suo Gesù". Poi l'articolo sulle battute scherzose tra giovani titolato "Per far dello spirito" con la critica al ricorso a doppi sensi, frasi maliziosette e gesti inconsulti. Quindi il racconto "L'avventura di uno che volle tener dietro a un Parroco" è la storia romanzata di un parroco francese di un e un personaggio che incontrandolo per strada lo apostrofa come fannullone. Al che il parroco lo invita, per cinque lire al giorno, a seguirlo da mattina a sera. Fino a che anche il personaggio Ribaud si convince dell'importanza di un parroco fra la sua gente. E si confessa pure lui.
Il numero estivo prosegue con una sorta di manuale per le giovani coppie che intendono sposarsi.

 
 
LUGLIO 1923
Il numero titola in prima pagina con la festività della "Madonna del Carmine" che si festeggia il 16 luglio.  Poi due pagine sul catechismo; il pensiero dei vangeli domenicali; il martire del dovere, un parroco polacco che pur sapendo chi avesse ucciso un magistrato col suo fucile, ha subito il carcere in Siberia per 20 anni pur di non tradire il segreto confessionale, e la rivelazione che gli aveva fatto durante la confessione il suo capocorista. Il quale in punto di morte aveva confessato di essere lui l'autore del delitto. Ma ormai il prete era morto per le fatiche e gli stenti in Siberia.
A pag. 13 si torna su un argomento caro al Bollettino titolato "Per l'onore della donna...". Da leggere.


 
AGOSTO 1923
Il ritorno delle vacanze con un vademecum di comportamento apre il numero di mezza estate. Quattro pagine sono dedicate alla Giustizia cinese e un Mandarino straordinario, scritte dal missionario cattolico sac. Domenico Gallerio.

 
SETTEMBRE 1923
Il bollettino di settembre si apre con l'invito del Prevosto a tutte le "buone mamme" di Merate a far parte della costituenda "Congregazione delle madri cristiane", adesione che non richiede impegno morale, fisico o finanziario ma di condivisione dei valori cristiani dentro la famiglia.
Segue il filo conduttore da parecchi numeri, cioè la moda che pervade le ragazze di vent'anni di ricorrere a abbigliamenti "audaci" contro il parere delle mamme.
La lampada e una parolina all'orecchio delle buone mamme sono due piccoli argomenti trattati alla pag. 12 di sicuro interesse.


 
OTTOBRE 1923


Si torna sull'argomento del vestire onesto, una battaglia che ogni mese vede il Bollettino in prima linea, poi un racconto di giovanissimi ubriaconi. Finisce la scuola di lavoro all'oratorio Santa Marta per le giovinette che anziché oziare hanno trascorso

 
NOVEMBRE 1923
Il numero apre come di consueto con un articolo dedicato a tutti i Santi e uno ai morti. Seguono racconti di un piccolo eroe albanese ucciso dallo zio turco per difendere la propria fede cristiana. C'è poi un articolo istruttivo sull'uso di ardere un pallone nelle ricorrenze delle feste dei martiri titolari.


 
DICEMBRE 1923
Siamo alla fine dell'anno. Il secondo dell'era fascista che parte dal 29 ottobre. Nel corso del 1923 sono accaduti molti fatti gravissimi: il 10 luglio a causa delle violenze fasciste contro i cattolici don Luigi Sturzo si dimette da segretario del Partito Popolare. Il 23 agosto i fascisti uccidono a bastonate don Giovanni Minzoni, arciprete di Argenta /Ferrara).  A Merate si insedia il primo nucleo del Partito Nazionale Fascista. Ma di tutti questi eventi, destinati a cambiare il corso della vita ai cittadini non c'è traccia sul Bollettino, tutto preso a condannare le donne per una camicetta un po' trasparente o le braccia scoperte. Quindi finisce qui il viaggio nel Bollettino dell'anno II della ignorata era fascista. E incomincia un breve racconto storico di quel tempo. Il 20 agosto 1922 in un circolo familiare di via Trento, irrompe un gruppo di fascisti provenienti anche da altri comuni e si scatena uno scontro cruento. Una pallottola colpisce a morte un contadino, Umberto Consonni, che si trovava sulla porta della sua abitazione. Il tragico episodio  si svolse in pochi minuti e i fascisti riuscirono a fuggire. Esecrazione da parte della cittadinanza e del Consiglio comunale con raccolta fondi da devolvere alla famiglia. Il 15 luglio 1923 i fascisti assalgono un gruppo di giovani cattolici meratesi. Ma anche il Consiglio comunale non va indenne delle aggressioni fasciste. Una va a vuoto ma non sentendosi più liberi di agire il 9 gennaio 1924 l'intero Consiglio comunale si dimette e il Prefetto di Como nomina come commissario prefettizio il tenente generale grand'uff. Francesco Mola.  Seguiremo il vicende parallele nel 1924.


Immagini del 1920 tratte dal libro di Angelo Sala


 
 
17/continua

PER LEGGERE LE PUNTATE PRECEDENTI CLICCA QUI
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.