Osnago: l'ex pugile Terlizzi in un blitz contro la 'ndrangheta

C'è anche l'ex pugile Franco Terlizzi, concorrente dell'Isola dei Famosi e per un certo periodo di tempo con casa a Osnago in passato, tra i 13 destinatari a vario titolo del provvedimento di fermo eseguito questa mattina dai finanzieri dei comandi provinciali di Pavia e Milano unitamente a militari dello S.C.I.C.O. di Roma.

Franco Terlizzi

Si tratta di un'operazione denominata "Metropoli - Hidden Economy" che gira attorno al traffico di sostanze stupefacenti e intestazione fittizia di beni nei confronti di quella che è ritenuta, secondo l'impianto accusatorio tutto ancora da dimostrare, una associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso.
I provvedimenti che i finanzieri stanno eseguendo in queste ore rappresentano l'epilogo di una complessa attività investigativa che ha consentito di ricostruire le presunte attività illecite dell'associazione criminale composta da soggetti dediti, a vario titolo, all'illecito traffico di cocaina, hashish e marijuana e all'intestazione fittizia di beni, avente al vertice Davide Flachi figlio dello storico esponente apicale di un sodalizio di ‘ndrangheta del quartiere Comasina di Milano. Le investigazioni economico-finanziarie hanno permesso di ricostruire i flussi di danaro e rilevare come una carrozzeria, utilizzata dagli indagati anche per la riparazione di auto in danno di istituti assicurativi, ed un negozio di articoli sportivi, entrambi ubicati nella provincia di Milano e formalmente intestati a terzi soggetti, fossero in realtà riconducibili all'indagato principale.

L'avvocato Antonino Crea

 

E proprio a Terlizzi, difeso dall'avvocato Antonino Crea dello studio SLC - Milan Law firm, è riconducibile la carrozzeria di Cormano dove i finanzieri da questa mattina stanno eseguendo i sequestri. Le indagini hanno altresì permesso di ricostruire le rotte dello stupefacente, con sequestri effettuati anche nel territorio della Confederazione Svizzera, episodi estorsivi nei confronti dei clienti morosi ed un traffico di armi anche da guerra, quali mitragliatori Kalashnikov riforniti da cellule calabresi e balcaniche collegate.
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