Montevecchia: 'Re Lear' chiude la 25esima edizione del festival L'Ultima luna d'Estate

Venticinque anni. L'Ultima Luna d'Estate ha compiuto venticinque anni. Un traguardo storico, anche perché raggiunto in un momento in cui la voce cultura si trova sempre più in basso nelle priorità della politica. Per celebrarlo, L'Ultima Luna d'Estate si è regalata e ha regalato ai cittadini del casatese e del meratese due settimane di grande, grandissimo teatro.

Da sinistra Luca Radaelli e Walter Broggini

''È stata una festa ed è stato un successo. Il pubblico è venuto numeroso ed è stato molto caloroso. In tanti si sono complimentati per la qualità del programma'' ha sottolineato entusiasta Elena Scolari, responsabile organizzativa del festival. ''Ci tengo a ringraziare sia il Consorzio Villa Greppi, che ci ha dato una mano non solo economicamente, sia le amministrazioni comunali, che continuano a sostenere la nostra rassegna'' ha aggiunto.
Tra le tante amministrazioni, debitamente elencate, c'era anche quella di Montevecchia che ieri sera insieme al Parco del Curone, ha aperto le porte della meravigliosa cascina Butto, sede dell'ente regionale, per lo spettacolo conclusivo di questa rassegna teatrale.
''Siamo veramente felici di ospitare come da tradizione la serata conclusiva del festival L'Ultima Luna d'Estate. Questo festival porta cultura, arte nel nostro circondario sfruttando dei luoghi veramente bellissimi ed è una rassegna per ragazzi e per adulti'' ha commentato l'assessore alla cultura Sara Manzella.

Elena Scolari

''Nelle serate a cui ho partecipato personalmente c'è sempre stato il tutto esaurito. Ho visto tanti appassionati, tante persone colpite dalla bellezza del teatro. Spero che L'Ultima Luna d'Estate continui e che questo desiderio di vivere la bellezza della nostra arte coinvolga sempre di più anche le giovani generazioni'' ha aggiunto il sindaco Ivan Pendeggia.
Ma L'Ultima Luna d'Estate non nasce per caso: è resa possibile dall'attento e infaticabile impegno di tecnici e organizzatori. ''La nostra squadra è ormai ben oliata. Avere dei collaboratori affidabili e sempre pronti a gestire ogni situazione è fondamentale'' ha sottolineato Elena Scolari. Il direttore tecnico Matteo Binda e la vicepresidente di Teatro Invito Giusi Vassena si sono quindi occupati di ringraziare uno per uno i membri del gruppo che ha dato vita a questa rassegna.
''Questo è un festival costruito da tante persone che ci mettono il cuore e l'anima per una passione condivisa'' ha concluso Elena Scolari.

Il sindaco Ivan Pendeggia e l'assessore Sara Manzella

Terminata la parte introduttiva, ha preso il via lo spettacolo: Re Lear, uno dei drammi shakespeariani più famosi. Scritta tra il 1603 e il 1613, gli anni della peste, questa storia è stata portata in scena da Luca Radaelli e Walter Broggini attraverso un misto di teatro d'attore e teatro con i burattini. Uno spettacolo reso ancora più affascinante dal cielo stellato e dal silenzio. In lontananza, nella pianura sconfinata che si estende sotto la collina di Montevecchia, si udiva solo il rumore del treno, palcoscenico di molti drammi quotidiani con protagonisti i pendolari.
''Da appassionato di Shakespeare era da tanto che volevo fare Re Lear. Quando ho incontrato Walter gli ho proposto di portare in scena questo testo. Lui ha accettato e fin da subito ci siamo trovati in sintonia su tanti punti. Pensavo che alcune scene fossero perfette per questo tipo di teatro. Credo che i burattini abbiano una potenza incredibile, troppo spesso svilita'' ci ha spiegato Luca Radaelli dopo lo spettacolo.

Il direttore tecnico Matteo Binda e la vicepresidente di Teatro Invito Giusi Vassena. Al centro Elena Scolari

In quanto direttore artistico de l'Ultima Luna d'Estate, gli abbiamo chiesto anche un suo personale bilancio della manifestazione. ''È stata un'edizione molto bella e molto partecipata e per questo siamo veramente felici. Grazie ad un meteo clemente, il pubblico si è potuto godere non solo gli spettacoli ma anche questi luoghi meravigliosi'' ci ha risposto. ''A noi tocca portare il peso del destino in questi tempi tristi. Noi possiamo dire ciò che sentiamo e non ciò che dobbiamo dire. I vecchi nella vita han sopportato tanto. Chissà se i giovani potranno vedere e vivere altrettanto''.

Così si chiude il testo di Shakespeare, con parole tremendamente attuali. Chissà se i giovani potranno vedere e vivere altrettanto. Di certo c'è che L'Ultima Luna, proiettando la luce della cultura, ha indicato loro la strada. Speriamo continui a farlo ancora a lungo.
Andrea Besati
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