Osnago, il Sindaco: spiego perchè un nuovo nido con una nota sul ''verde'' e i contributi
Gentile redazione, intervengo con qualche riflessione e precisazione, in merito al contributo da voi pubblicato nei giorni scorsi a firma Marco R. (il nome mi dice qualcosa...) sul tema del finanziamento Pnrr accordato al Comune di Osnago per la costruzione di un nuovo nido.
- L'autore consiglia coloro che avevano scritto prima di lui di rivolgere i complimenti ai tecnici del Comune, anziché alla Giunta. Mi unisco volentieri a tali complimenti, che ho già fatto più volte pubblicamente ai nostri uffici, per la qualità (e, soprattutto nell'ultimo periodo, anche per la quantità) del loro lavoro. Segnalo però che se il nostro Comune negli ultimi anni e mesi ha potuto vincere molti bandi, è anche perché le Giunte di Progetto Osnago hanno puntato sul consolidamento del personale, convinte che un adeguato e qualificato apparato amministrativo costituisca un investimento, più che un costo, per un piccolo Comune. Altri enti locali, anche del nostro territorio, hanno organici più sguarniti, e questo fa la differenza: il rapporto tra dipendenti e abitanti a Osnago rimane sotto le medie nazionali e regionali, ma la dotazione è più che sufficiente a fare del nostro un ente che sa efficacemente destreggiarsi con bandi e altre forme di reperimento di finanziamenti. Per il resto, chiunque intuisce che i tecnici devono fare con competenza (come accade a Osnago) la loro parte, nel partecipare ai bandi: ma gli obiettivi e gli indirizzi politici li stabiliscono gli amministratori eletti. Se Osnago ha vinto tanti bandi, nell'ultimo periodo, dipende evidentemente anche dalla bontà delle indicazioni e dalla chiarezza di idee dei politici. Per una volta - non sono solito farlo - vorrei attribuire qualche merito, non irrilevante, anche a me e ai miei collaboratori di Giunta e Consiglio...
- Consumo di suolo: materia assai complessa, risolta in materia lapidaria («mi risulta essere il comune che ha un consumo di suolo effettivo più alto nella provincia di Lecco») da Marco R. Il quale non so da quali fonti tragga i suoi dati: io invece so che dalle Schede comunali prodotte l'anno scorso dalla Provincia per adeguare il suo Piano territoriale, risulta che Osnago ha un indice (44%) di aree antropizzate rispetto al totale delle superfici disponibili tra i più elevati, valore che però risulta inferiore a quello di altri Comuni (Merate per esempio è al 52%) e sostanzialmente in linea con quelli dei Comuni della Brianza meratese e casatese (diversi dei quali oscillano tra il 40 e il 44%): d'altronde, siamo terre di pianura, sicuramente più edificate (per ragioni geomorfologiche, ambientali, produttive, storiche, di prossimità all'area metropolitana) di quelle di collina e montagna/lago. Peraltro, sempre quelle schede attestano che Osnago ha una superficie urbanizzata pro capite inferiore alla media provinciale (406,5 metri quadri per abitante, contro 451,8): vuol dire che ogni osnaghese "consuma" meno suolo di quanto accade a ciascun abitante del Lecchese. Aggiungo altresì che sul tema le amministrazioni comunali di Progetto Osnago hanno fatto per prime la loro parte, come già nel 2011 attestò una ricerca della Regione Lombardia, la quale indicava il Pgt del 2008 (confermato nell'impostazione "a crescita zero" dalla variante generale del 2014) e altre scelte del comune di Osnago come "buone pratiche", esemplari in materia di riduzione del consumo di suolo rispetto alle previsioni urbanistiche previgenti. In altre parole: Progetto Osnago aveva ereditato dalle amministrazioni precedenti scelte di urbanizzazione abnormi, che - tra i primi Comuni in Regione - ha provveduto a ridimensionare significativamente, pur in un contesto generale a elevata antropizzazione. È storia, cui daremo continuità con l'imminente revisione del Pgt.
- Dice ancora il vostro lettore-autore: vabbé, ma in ogni caso consumate un prato, tagliate le piante, piazzate un cantiere vicino alla Scuola dell'infanzia, peggiorate la situazione dei parcheggi... Vero che costruiremo su un'area verde, ma urbanisticamente destinata da sempre proprio a ospitare servizi, tant'è vero che in passato la stessa scuola dell'infanzia in quel sito ha potuto ampliarsi significativamente. In più, la superficie di giardino a disposizione delle scuole rimarrà notevole e rispondente agli indici fissati dalle norme di settore. Il verde, tra l'altro, lo recupereremo altrove: per esempio non sfruttando le volumetrie aggiuntive sull'area Cassinetta, come abbiamo annunciato di recente (partecipando a un altro bando...). Quanto agli alberi, se qualcuno (pochi) sarà sacrificato, sarà ampiamente compensato dalle piantumazioni che il Comune ha fatto, sta facendo e farà nel proprio territorio (progetti con l'associazione Selva Urbana, bosco di compensazione "vinto" a Silea con l'ennesimo bando...). Infine i parcheggi, che oggi non esistono alla Scuola dell'infanzia, mentre per il nuovo nido - la cui costruzione potrebbe offrire l'occasione per riorganizzare la viabilità nel quartiere - ne saranno realizzati alcuni dedicati.
- La questione centrale, ad ogni modo, riguarda l'utilità e il senso del costruire un nuovo nido, oggi, a Osnago. Qui bisognerebbe ribadire concetti già più volte pubblicamente espressi in sedi istituzionali (Consiglio, Consulte). Mi limito a brevi cenni. Intanto, c'è l'apparente contraddizione dell'impresa, in tempi di denatalità. Per scioglierla, occorre rifarsi al contesto politico nazionale, regionale e persino continentale, oltre che al dato locale. All'inizio di quest'anno scolastico, il nostro nido può contare su 22 iscritti: pochissime unità al tutto esaurito, sempre raggiunto negli ultimi anni grazie anche alle scelte di agevolazione compiute dalle amministrazioni da me guidate, che hanno consentito a molte famiglie di fruire della misura Nidi Gratis disposta dalla Regione (che veicola fondi europei). In prospettiva, oltre ai finanziamenti per le infrastrutture, tutti gli ultimi governi hanno dichiarato di voler incentivare la frequenza ai nidi, e tutti i partiti in campagna elettorale (pur con strumenti diversi) stanno promettendo di voler puntare forte sull'istruzione 0-2. Si tratta, dal punto di vista demografico, di politiche anticicliche: a Osnago vogliamo farci trovare pronti, con un nido solo lievemente più capiente dell'attuale, ma più confortevole, moderno, razionale nella disposizione di spazi interni ed esterni.
- Perché, si chiede però ancora Marco R, un nuovo nido "proprio lì"? Perché - lo diciamo da anni - crediamo nella costruzione di un sistema di istruzione 0-6 coerente e integrato, capace di far operare in sinergia i vari segmenti (Nido, Primavera, Scuola dell'infanzia) che lo compongono. Ci crediamo da quando a delineare la prospettiva fu la legge sulla Buona Scuola, seguita da numerosi e ormai decisivi atti normativi: i coordinamenti 0-6 stanno diventando realtà anche nei territori (nel Meratese, il ruolo di capofila è stato affidato al Comune di Casatenovo) e a Osnago vogliamo fare ulteriori passi avanti, costituendo prossimamente con i gestori del nostro Nido e della nostra Scuola dell'infanzia un Tavolo di progettazione unitario, che favorisca - pur nell'autonomia dei singoli istituti - percorsi di collaborazione e pratiche di continuità e innovazione pedagogiche.
Insomma, vorrei tranquillizzare Marco R.: penso che tutti a Osnago, persino la minoranza consigliare, che tanto ostinatamente e inspiegabilmente ha osteggiato in passato il progetto, convengano sul fatto che con quasi un milione di euro (821 mila dal Pnrr per costruire il nido, 92 mila - altro bando vinto, siamo incorreggibili... - per la progettazione esecutiva) abbiamo una grande opportunità per costruire un futuro migliore e di qualità per l'infanzia del nostro paese. È una scommessa da giocare tutti insieme.
Mi scuso per la lunghezza dell'intervento, ma questioni complesse hanno bisogno di ragionamenti articolati.
Cordiali saluti
Paolo Brivio, sindaco di Osnago