Pronto soccorso: di notte la guardia attiva di Chirurgia e Medicina, che lascia il reparto

La frase che più di ogni altra suona "equivoca" sta una riga sopra i migliori saluti che la direttrice medica di presidio dottoressa Valentina Bettamio indirizza ai direttori di dipartimento e ai primari coinvolti nonché al direttore sanitario d'azienda: "Ogni medico rimane comunque il riferimento per la propria attività di guardia medica attiva e rimane affidata alla propria competenza la responsabilità nelle scelte di priorità di intervento".

Per capire: come abbiamo anticipato nei giorni scorsi, per fronteggiare la drammatica mancanza di persone al Pronto soccorso del Mandic sono stati chiamati in campo i medici di Chirurgia e, in subordine, di Medicina che stanno svolgendo il servizio di guardia medica attiva. Va considerato che anche di notte ci sono interventi e ricoveri da effettuare che richiedonola massima concentrazione i primi e parecchio tempo per la documentazione, i secondi.

In base al sistema "Nedocs", lo strumento articolato che fotografa la situazione di affollamento al Ps (numero pazienti, patologia, criticità, tempi d'attesa in sala e al triage, posti letto in Ps e nell'ospedale ecc.) il medico di Emergenza-urgenza può chiedere l'intervento del collega chirurgo che in quel momento "fa la notte" in reparto. Questi deve scendere in Ps e prendere in carico il paziente già esaminato dal triage, cioè dall'infermiere che ne valuta la gravità assegnando un numero (una volta un colore).

E già questa procedura implica l'intervento di un professionista privo però della specializzazione in medicina d'urgenza. Ma se nel mentre "processa" un paziente in Ps c'è un urgenza in reparto sta a lui decidere che cosa fare: procedere con la cura al paziente o tornare rapidamente in reparto. E ciò sotto la sua responsabilità.

Qualora poi nemmeno il supporto del chirurgo sia sufficiente a alleggerire le code spetterà al reperibile della direzione sanitaria trovare una soluzione che, molto probabilmente, sarà quella di chiamare in Ps anche la guardia attiva di Medicina.

Il tutto dalle 20 alle 8. Durante la giornata dovranno operare i medici del servizio emergenza urgenza, cioè un medico a tempo pieno, uno part time e il primario, è gli esterni inviati dalle cooperative.

Ma siamo certi che una lettera come quella firmata dalla dottoressa Bettamio sia sufficiente ad avviare una simile riorganizzazione dell'attività di più reparti? Non dovrebbe esserci una delibera della Direzione strategica ratificata dalla Regione? E in caso succedesse qualcosa in corsia mentre il medico è impegnato al pronto soccorso chi risponde? Il medico? La Bettamio? La Direzione strategica?

 

Articoli correlati

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.