Mandic, Pronto soccorso: su un organico di 10 medici ce ne sono solo 3 più 1 part-time. Si va verso la chiusura notturna?
Le clamorose dimissioni di Gregorio Del Boca e Anna Biffi hanno fatto passare in secondo piano la situazione (drammatica) del Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic.
Proviamo, per gli elementi che abbiamo raccolto, a rappresentare il quadro attuale sempre con l'auspicio che la politica locale possa finalmente alzare la testa e la voce.
Dunque, nonostante le rassicurazioni della dirigenza e degli illustri ospiti da Letizia Moratti a Maurizio Lupi fino a Mauro Piazza nessuna struttura accessoria al Ps è stata riconosciuta: Osservazione, sub-intensiva, medicina d'urgenza, attività che comunque vengono assicurate dal personale e con le disponibilità di posti letto del Pronto soccorso. Anche qui sarebbe necessaria qualche spiegazione da parte almeno della direzione medica di presidio, votata invece al silenzio.
Un calcolo approssimativo, basato sullo storico, indica un organico di 10 medici considerando un rinforzo tra le 17 e le 23.
Ebbene oggi sono in turno tre medici a tempo pieno e un part-time mentre altre due dottoresse sono assenti per gravidanza.
A ciò si aggiunge che nelle prossime settimane se ne andranno due medici, uno per pensionamento, il dottor Bellingeri, figura storica del Ps di Merate e una per trasferimento in Medicina.
Per cui l'organico si riduce a un medico a tempo pieno e uno part-time, considerando il persistere delle due maternità.
Si dice che a metà ottobre arriverà un medico, e in tal caso l'organico salirà a due medici a tempo pieno e uno part-time.
I turni sono così coperti da esterni, il solito personale delle cooperative che però non sembra, da quel che si sente dire, particolarmente stimolato a causa del pesante volume di lavoro. E comunque, essendo sgradito alle cooperative, il rinforzo dalle 17 alle 23 non è stato attivato.
Per reggere l'urto è stato chiesto in aiuto il chirurgo che già è di guardia nel suo reparto. Ed è evidente con quale scarsa voglia il chirurgo lasci il reparto per correre in Ps in caso di sovraffollamento.
Ecco, questo è il quadro che si scontra un tantino con la ". . .situazione è sotto controllo. . ." come assicura il duo, ormai solido, Mauro Piazza-Massimo Panzeri.
Diciamo invece che siamo a un passo dalla chiusura. Del resto un medico in servizio da molti anni sostiene di aver appreso da un esponente della Direzione strategica che la volontà è quella di ridurre l'apertura del PS dalle 8 alle 20. Esattamente come disse il Dg Paolo Favini nel 2019, la prima volta che mise piede al San Leopoldo Mandic.
Proviamo, per gli elementi che abbiamo raccolto, a rappresentare il quadro attuale sempre con l'auspicio che la politica locale possa finalmente alzare la testa e la voce.
Dunque, nonostante le rassicurazioni della dirigenza e degli illustri ospiti da Letizia Moratti a Maurizio Lupi fino a Mauro Piazza nessuna struttura accessoria al Ps è stata riconosciuta: Osservazione, sub-intensiva, medicina d'urgenza, attività che comunque vengono assicurate dal personale e con le disponibilità di posti letto del Pronto soccorso. Anche qui sarebbe necessaria qualche spiegazione da parte almeno della direzione medica di presidio, votata invece al silenzio.
Un calcolo approssimativo, basato sullo storico, indica un organico di 10 medici considerando un rinforzo tra le 17 e le 23.
Ebbene oggi sono in turno tre medici a tempo pieno e un part-time mentre altre due dottoresse sono assenti per gravidanza.
A ciò si aggiunge che nelle prossime settimane se ne andranno due medici, uno per pensionamento, il dottor Bellingeri, figura storica del Ps di Merate e una per trasferimento in Medicina.
Per cui l'organico si riduce a un medico a tempo pieno e uno part-time, considerando il persistere delle due maternità.
Si dice che a metà ottobre arriverà un medico, e in tal caso l'organico salirà a due medici a tempo pieno e uno part-time.
I turni sono così coperti da esterni, il solito personale delle cooperative che però non sembra, da quel che si sente dire, particolarmente stimolato a causa del pesante volume di lavoro. E comunque, essendo sgradito alle cooperative, il rinforzo dalle 17 alle 23 non è stato attivato.
Per reggere l'urto è stato chiesto in aiuto il chirurgo che già è di guardia nel suo reparto. Ed è evidente con quale scarsa voglia il chirurgo lasci il reparto per correre in Ps in caso di sovraffollamento.
Ecco, questo è il quadro che si scontra un tantino con la ". . .situazione è sotto controllo. . ." come assicura il duo, ormai solido, Mauro Piazza-Massimo Panzeri.
Diciamo invece che siamo a un passo dalla chiusura. Del resto un medico in servizio da molti anni sostiene di aver appreso da un esponente della Direzione strategica che la volontà è quella di ridurre l'apertura del PS dalle 8 alle 20. Esattamente come disse il Dg Paolo Favini nel 2019, la prima volta che mise piede al San Leopoldo Mandic.