Cernusco: il 18 si inaugura l'ospedale di Makiungu dove c'è padre Sandro Nava. Un'isola di salvezza nella povertà estrema
Il nuovo ospedale
La struttura, frutto della generosità e delle tante donazioni che arrivano da più parti, tantissime anche dalla Brianza di padre Sandro, sarà intitolata al beato Giuseppe Allamano, fondatore dei missionari della Consolata.
Sorto accanto al vecchio ospedale, ormai non più in grado di soddisfare le esigenze sanitarie del luogo, sia in termini numerici e di spazio ma anche di prestazioni del servizio, rimasto arretrato, senza strumentazione adatta e carente degli elementi "base", in realtà per essere al completo di tutti i macchinari avrà bisogno ancora di diverse settimane dato che l'arrivo dei container ha subito dei rallentamenti.
Padre Sandro e la dottoressa Manuela Buzzi
Da oltre quarant'anni in Africa, padre Sandro quando racconta di questo angolo di Tanzania ha la voce che si abbassa e si fa greve. "Non ho mai visto una povertà come questa, è terribile. Eppure io questo Paese lo conosco bene, dal 1978. Ma una situazione così disperata non pensavo mai di trovarla. Le piogge che si attendevano a novembre sono arrivate a gennaio e tutto è crollato. La fame è a livelli spaventosi. Ci sono persone che mangiano una volta al giorno, e nemmeno sempre. Due bambini muoiono di stenti ogni settimana, nonostante abbiamo una clinica mobile che esce ogni giorno per raggiungere un villaggio e dare aiuto".
La costruzione del nuovo ospedale e il nuovo passo segnato dall'arrivo di padre Sandro e della dottoressa Manuela, si sono presto diffusi e l'afflusso di persone bisognose di cure è aumentato a dismisura, soprattutto per quanto riguarda le donne in gravidanza.
A luglio sono nati 589 bambini. Ci sono giorni che si tocca la punta di 25/30. "Le donne arrivano da tutti gli angoli del Paese, fanno anche centinaia di chilometri, qualcuna partorisce per strada perchè non riesce ad arrivare fino a noi. Le partorienti dormono in due nello stesso letto perchè non ci sono spazi. Nel nuovo ospedale avremo complessivamente 200 posti letto e altri 60 per chi è in attesa".
L'elevata natalità rappresenta il "problema" per i costi che la struttura deve affrontare in quanto l'ospedale non chiede nulla se non una cifra simbolica, che per qualcuno, date le condizioni, si azzera e quindi non copre minimamente i costi. A farvi fronte, come detto, sono le donazioni, le raccolte fondi, gli aiuti da parte dell'istituto missioni consolata, di privati, associazioni, imprenditori.
L'ospedale costruito fino al tetto in tempo di record a partire dalle fondamenta si estende su una superficie di 6mila metri quadrati e avrà sei sale operatorie, la rianimazione, la maternità, i reparti per bambini, donne, uomini e poi la TAC, la risonanza magnetica, i raggi X digitali, la strumentazione per le gastroscopie e altri esami che qui non si erano mai visti.
Padre Sandro con le colombe arrivate dal meratese
"Abbiamo portato un cambiamento importante ristrutturando i livelli di operatività e ora siamo l'ospedale di riferimento della provincia. Arrivano da tutte le parti per farsi curare. Ogni tanto mi chiedo come faremo perchè i costi sono altissimi, la gente non ha soldi, noi non mandiamo indietro nessuno e quindi tutto qui va avanti in nome della carità e della generosità".
Dal meratese e dal territorio circostante le iniziative e la "rete" di aiuto per l'Africa di padre Sandro si è sempre data da fare e in questi giorni a Makiungu a occuparsi degli infissi dell'ospedale c'è un gruppo di volontari di Bellusco.
I volontari di Bellusco al lavoro
L'aiuto può arrivare con un semplice "click" dal computer tramite una donazione, anche piccola, che sommata a quella di tante altre va ad aiutare le centinaia di persone che ogni giorno chiedono solo di essere curate.