Dopo la lettera dei segretari  è in atto uno scontro sotterraneo tra accuse e sospetti

Lo scontro è sotterraneo ed è dominato dal sospetto. Il sospetto, cioè, che la clamorosa presa di posizione di alcuni segretari comunali tra cui quelli di Merate e Casatenovo, non sia del tutto farina del sacco di uno o più dei firmatari, ma dietro ci sia una regia per così dire "politica" che ha imbastito il testo.

Non vi sono prove, naturalmente, ma da diverse parti si ritiene che uno degli estensori sia l'avvocato Mario Scarpa, segretario comunale di Barzanò, Airuno e Cremella. Il linguaggio in legalese emerge con forza da un testo che invece dovrebbe essere impostato su due fronti: la gestione contabile dell'azienda e lo svolgimento del suo scopo sociale, cioè erogare servizi ai comuni soci.

Retesalute è un'azienda speciale pubblica, forma ritenuta da molti esperti la migliore per società pubbliche attive nei servizi primari.

Le sue vicende, tuttavia, hanno aperto diversi fronti anche giudiziari con richieste danni da parte dell'ex collegio dei liquidatori.

Ma se era semplice uscire dalle secche finanziarie chiedendo ai comuni debitori - come poi è avvenuto nel giro di un mese - di saldare le rispettive partite contabili, assai più complicato è risalire alla catena di responsabilità che, troppo frettolosamente l'ultimo CdA aveva attribuito al precedente, alla direttrice e alla contabile.

In realtà, se può reggere di fronte ad un'assemblea dei soci molto impreparata, la tesi che 1,5 milioni di perdita sia stata prodotta così, genericamente, prima del 2015 non può reggere in un'aula, sia essa penale sia essa contabile (leggi Corte dei Conti).

Così come è difficile in sede ufficiale far passare il concetto che i segretari comunali, custodi della legittimità degli atti, i responsabili di servizio, gli assessori al bilancio e i sindaci non si siano mai posti qualche domanda in ordine agli utili di pochi euro dichiarati dai bilanci fino al 2018.

Il sospetto, dunque, è che sia iniziata una rincorsa ad assumere una posizione difensiva, sollevando una serie di problemi al nuovo CdA che certo non ha la bacchetta magica per rimediare alle distrazioni del passato.

La domanda iniziale però resta: perché questi segretari hanno ritenuto di dover scavalcare i rispettivi referenti politici? Perché hanno agito al di fuori del perimetro di competenza sollevando questioni - anche fondate - che spettano all'assemblea dei soci?

Perché il Presidente dell'Assemblea, nonché Sindaco di Merate non spiega che cosa esattamente sta accadendo?

 

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