I pesci del lago di san Rocco rischiano di morire. Ma la colpa non è solo del comitato...

IL COMMENTO

L'avvitarsi dietro astruse richieste di valutazione scientifica come ha fatto Elena Calogero - perché il Comitato Civico di fatto è lei - minaccia di provocare una moria di pesci dentro lo stagno di San Rocco. La nemesi sarebbe completa dell'ambientalista radicale che diventa colpevole di strage ittica.

Ma l'assolutismo della Calogero - che l'Amministrazione comunale farà bene a ignorare - non è il solo responsabile del grave rischio evidenziato questa mattina dai pescatori e dai volontari.

Grosse responsabilità le porta anche il vice sindaco Giuseppe Procopio che, nelle more della trattativa con i proprietari dello stagno avrebbe dovuto emettere un'ordinanza di immediata messa in sicurezza del bacino. Che, tradotto, significava asportare tutte le piante acquatiche infestanti, ridando la vista all'acqua. Procopio non ha avuto il coraggio di agire e lo stesso Andrea Robbiani - pur dotato di tutt'altro carattere - ha tergiversato forse non volendo invadere lo spazio dell'assessore all'urbanistica, forse per volontà del Sindaco di non scontrarsi con la proprietà dello stagno.

Che cosa succederà ora lo vedremo già da domani. Fabio Tamandi che ha rilevato il ruolo di Robbiani, se ha coraggio e determinazione attiverà da subito il gruppo di volontari per togliere le erbe, infischiandosene delle minacce della Calogero e dei suoi santi in Regione.

Se invece ripiega su se stesso in attesa dell'autorizzazione a procedere confermerà i dubbi sul suo coraggio politico. E di lui resterà solo l'opinione di un uomo ambizioso, pronto a qualunque compromesso ma attento a non dare mai battaglia vera.

C. B.
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