Montevecchia: riflettori sulla gestione della ''Casetta''

La Giunta di Montevecchia punta i riflettori sulla concessione relativa alla gestione della Casetta di Montevecchia. L'unico soggetto ad aver partecipato alla procedura nel 2020 era stata la Nuova Idea Onlus, risultata poi aggiudicataria. La stipula formale della concessione non sarebbe mai avvenuta "per ragioni in corso di accertamento e verifica", sostiene la Giunta. Perciò il neo sindaco Ivan Pendeggia e la sua Giunta hanno riscontrato "necessità di assistenza e consulenza legale nell'attività di eventuali sussistenze di inadempienze a carico dell'aggiudicataria e, in ogni caso, nell'individuazione delle attività necessarie per portare a conclusione l'iter per il definitivo affidamento del servizio".

Per quanto la prassi amministrativa avrebbe dovuto suggerire di completare la procedura burocratica, non appare che vi siano state inadempienze tali da far risultare illegittimo l'avvio della gestione, codice degli appalti alla mano. Esattamente due anni fa, il 1° agosto del 2020, l'amministrazione determinava la consegna anticipata del servizio al fine di garantire l'inizio dell'attività il prima possibile. L'aggiudicazione sarebbe diventata efficace con la stipula del contratto dopo aver effettuato la verifica del possesso dei requisiti da parte della coop. La normativa prevede delle scadenze rigide non sulle tempistiche per svolgere i suddetti controlli quanto sul periodo da non oltrepassare dalla verifica dei requisiti all'aggiudicazione definitiva.

È noto come l'attuale gruppo di maggioranza preferisse uno schema di gestione differente per la Casetta e non poche frizioni vi erano state tra le associazioni che vivono l'edificio comunale e il nuovo gestore dopo pochi mesi dall'avvio del nuovo corso per la Casetta. E, seppur si sia cercato di trovare un punto di equilibrio tra le varie esigenze sull'uso dei locali, la delibera di Giunta non può non essere letta tenendo conto di questi trascorsi.

Se forse nelle intenzioni il nuovo organo politico si voleva togliere un sassolino dalla scarpa contro i predecessori, in realtà l'effetto boomerang è dietro l'angolo per due ragioni. Innanzitutto la responsabilità principale ricadrebbe sull'ufficio tecnico e in particolare sul Responsabile del Servizio Lavori pubblici e Patrimonio, che era anche il Responsabile unico del procedimento come stazione appaltante. Difficile comprendere sulla base di quale criterio le eventuali colpe andrebbero imputate all'aggiudicatario provvisorio se il controllo spetta all'appaltatore, cioè al Comune. Sarebbe come tirarsi la zappa sui piedi.

In secondo luogo appare del tutto stonata la scelta di affidare un incarico legale tramite un atto dell'organo politico, la Giunta, e non dell'organo tecnico che ne ha competenza.

 

M.P.
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