Italia, siamo messi male

La crisi politica apertasi con la caduta del governo Draghi, evidenzia una profonda lacerazione tra le istituzioni, le stesse forze politiche e la complessità rappresentata dagli italiani che, in questi ultimi anni, anche dalle recenti elezioni, manifestano un preoccupante distacco con un astensionismo al voto che ha raggiunto e superato il 50%.

La crisi economica che ha pesantemente colpito il potere d'acquisto di lavoratori, pensionati ed ampi strati della popolazione, con l'aumento indiscriminato delle fatture energetiche, della benzina dei prodotti alimentari, un inflazione che marcia al 10%, l'indebolimento dell'Euro con la parità al Dollaro, stanno influendo pesantemente sull'economia del Paese e delle fasce sociali meno abbienti. In aggiunta a tale grave situazione economica, non si è fatto nulla per evitare la guerra in Ucraina, ed ora le incognite che si dilatano sul nostro futuro, la necessità di porre fine agli orrori, le vittime, le tragedie della guerra fratricida. L'unica ferma determinata e puntuale risposta, oltre all'umana accoglienza dei profughi, sono state le sanzioni e la fornitura di armi, armi ed ancora armi sempre più sofisticate, svelando una guerra di mera procura da tempo studiata dall'Occidente contro la Russia, manifestando sudditanza ed incapacità propositiva nella NATO sia con il governo USA. Le pesanti conseguenze delle prevedibili ritorsioni, militari ed economiche della Russia, colpiranno sia l'Ucraina e l'insieme dei Paesi europei in buona parte dipendenti dalle materie prime necessarie alle nostre economie, non è ancora ben chiaro a tutti la gravità dei costi che si scaricheranno sulle nostre condizioni di lavoro e di vita. In questo drammatico scenario si collocano le elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022. Le forze politiche che si richiamano alla destra che hanno spinto e determinato la caduta di Draghi credono di trarne vantaggi elettorali, riuscendo così ad ingannare ancora una volta i cittadini inconsapevoli e disorientati, confusi, da facili e demagogiche soluzioni già propagandate in passato ma di fatto irrealizzabili durante il loro governo. Le forze politiche progressiste e democratiche, sono evidentemente state colte di sorpresa dalla fine del governo Draghi e di fatto manifestano una maggiore impreparazione a questo pur sempre importante appuntamento elettorale programmato per la prossima primavera del 2023. Entrambi gli schieramenti dovranno evitare la certificazione del loro fallimento che si è palesato con la crisi e le elezioni anticipate, riuscendo a portare al voto più cittadini possibile, se aumenterà l'astensionismo sarà la loro fine e la crisi della democrazia in Italia. Mi auguro che la centralità dei temi della campagna elettorale, siano la fine della guerra fratricida in Ucraina e le pesanti conseguenze economiche. Le popolazioni hanno la necessità di vivere in pace, non vogliamo "cortine d'acciaio" che seminano morte, guerra e paure, vogliamo costruttori di ponti che sappiano unire e seminare un futuro di pace in Europa e nel mondo, che evitino migrazioni forzate, che sappiano vivere e coesistere insieme con rispetto delle proprie culture e religioni e dell'ambiente naturale che ci accoglie. Il viaggio straordinario di Papa Francesco in America ha svelato degli orrori a noi colpevolmente sconosciuti, compiuti dall'Occidente contro le popolazioni indigene in Canada, avvenute non nei secoli scorsi, ma sino agli anni '70 a danno di nostri coetanei. Ha chiesto scusa! Lo dovrebbero fare tutti i Capi di Stato del vecchio Continente Europa.
Sergio Fenaroli
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