Merate: appello di ''Lei aps'' per una sede. L'associazione lavora contro gli stereotipi
“Lei a.p.s.” cerca casa. L’associazione di promozione sociale con sede legale a Merate, ma iscritta all’albo delle associazioni di Osnago, nonostante da due anni operi sul territorio e abbia proposto diversi eventi e progetti ancora non ha una sede fisica e nemmeno degli spazi dove poter riproporre le attività già realizzate.
In alto, da sinistra, la vicepresidentessa di Lei a.p.s Benedetta Brambilla e la presidentessa Sara Casiraghi
In basso, da sinistra, le socie fondatrici Noemi Dalla Vecchia e Lucia Casiraghi
“La nostra realtà no profit si occupa fondamentalmente di diritti umani, ma più in particolare di lotta agli stereotipi e alla violenza di genere – ha spiegato la presidentessa Sara Casiraghi. – In realtà poi l'associazione mira ad abbracciare tutta una serie di iniziative e proposte volte a promuovere l'approfondimento della figura femminile nella società odierna. Vi è tuttavia, al contrario di quello che il nome può far pensare, un'attenzione particolare verso ogni forma di impossibilità a esprimersi e vivere liberamente la propria identità: basti pensare ai nostri intrecci con Centro Anemos, Liberi Sogni e Ora Basta, ma soprattutto i nostri ultimi talk tematici durante il recente Monte Rock da noi organizzato con ReDiPsi e Bionic People.”
“L'associazione porta avanti da ormai quasi due anni sul territorio meratese diverse proposte: da un punto di vista laboratoriale/esperienziale c'è un progetto bimbi sui mestieri stereotipati, come il falegname, lo chef, la fiorista o la sarta, per citarne solo alcuni, che vengono proposti in modo attivo a bimbi tra i 5 e i 10 anni. Vi sono poi i due percorsi pluridisciplinari “Lei InDifesa” e “Individua”: percorsi, non corsi, corpo-mente che mirano a far sperimentare l'individuazione della propria forza, soprattutto interiore, attraverso l'autodifesa con elementi di karate con Alice Pischedda e l'Hatha Yoga con Laura Massironi, mixati alla meta-scrittura emotiva da me proposta e alla mindfulness con Federica Gandini”.
“Abbiamo poi la parte legata all'arte e allo spettacolo con il nostro corpo di ballo, coordinato dalle coreografe socie Lucia Casiraghi e Benedetta Brambilla, impegnato in flash mob tematici come quelli proposti al Monte Rock 2022 o in vere e proprie produzioni, come quella di ‘Medusa’, che grazie alla fiducia e al sostegno di ‘Ora Basta’, di cui Lei a.p.s. fa parte, andrà in scena per il cartellone eventi contro la violenza di genere di quest'anno, dopo il precedente successo di ‘Mai più’. L'associazione si è ormai poi ben inserita anche nelle collaborazioni scolastiche con percorsi di educazione sessuale presso vari istituti superiori, come il Viganò, il liceo Agnesi e Villa Greppi, ma anche con gli stessi percorsi pluridisciplinari come quello di InDifesa.”
“Resta fermo il desiderio di aiutare come possiamo l'associazione a noi molto cara ‘L’Altra Metà del cielo’ – ha continuato Sara Casiraghi – ma anche quello di creare pian piano una nostra realtà, uno spazio anche fisico, che funga come punto di riferimento per bimbi e bimbe, donne, ragazze, ma anche uomini e adolescenti che condividono con noi questa ferma necessità di uguaglianza e libertà nei diritti, questo bisogno di aiutare chi è più fragile, provando a dargli un modo per ritrovare la propria forza.”
La buona riuscita di eventi fino a qui proposti è stata possibile anche grazie alla disponibilità di tutti i volontari e collaboratori che hanno supportato l’associazione, ma anche grazie a realtà come Asd Cassina e il Comune di Osnago che hanno messo a disposizione provvisoriamente degli spazi.
“Al momento però non abbiamo ancora una sede fisica. Proveremo a ricercare bandi, ma vista l'impossibilità dei comuni che abbiamo interpellato a darci un luogo a lungo termine, vorremmo lanciare un appello alla comunità del meratese e dei dintorni, oltre che di nuovo ai comuni stessi: saremmo grati a chiunque abbia dei locali, magazzini sfitti, o comunque liberi e ha voglia di aiutarci proponendoceli in gestione o anche con un affitto simbolico. Sarebbe un passo importante per noi, per crescere insieme al nostro progetto e divenire un chiaro e stabile punto di riferimento per il territorio”.
E.Ma.