Lettrice: la mia esperienza al Pronto soccorso di Vimercate
Risposta alla lettera sul P.S. e a quella a firma "PAOLA"
Lunedì alle 13,30 ho appuntamento con il mio medico di base, fa molto caldo e quindi mi vesto leggermente.
Il Medico decide che devo fare un cardiogramma e mi invia al Pronto soccorso. Scelgo di andare a quello di Vimercate. Mi prendono subito in considerazione e mi fanno il prelievo del sangue e il cardiogramma e poi mi dicono di aspettare in sala d'attesa che, appena pronti gli esami, mi vedrà un medico.
Ero tranquillamente predisposta ad aspettare almeno 2 o 3 ore perchè so che questi sono i tempi.
Dopo circa 3 ore mi chiamano e mi fanno accomodare in un'altra sala d'aspetto dicendomi che sarei stata chiamata a breve. La temperatura in questa sala era gelida, non penso superasse i 15 gradi e io non ero attrezzata arrivando direttamente dallo studio del medico. Dopo un quarto d'ora ho cominciato a tremare ma nessuno si faceva vedere e così dopo mezz'ora e dopo quasi un' ora ho osato bussare a una porta sentendomi rispondere di aspettare ma io non ce la facevo più dal freddo, mi sentivo proprio male.Quando finalmente una infermiera è uscita dallo studio ho fatto presente la mia situazione e mi è stato risposto che c'erano delle urgenze e che quindi avrei dovuto aspettare ma non sapeva dirmi quanto.
Allora ho detto che avrei firmato qualunque carta ma che me ne sarei andata perchè ero arrivata al limite della sopportazione e mi hanno risposto che se volevo andare andassi pure che loro in quel momento non aveva tempo per me. Quindi mi sono fatta togliere l'ago e me ne sono andata senza alcun esito..
Non sono riuscita a scaldarmi neanche nel tragitto dall'ospedale a casa e mi sono dovuta mettere a letto
per recuperare un po' di calore. Mi chiedo ma è proprio necessario tenere i condizionatori a temperature così fredde e alla signora Paola volevo dire che se una persona non è usa frequentare i Pronto Soccorso non può certo pensare ad un golfino quando fuori ci sono 40 gradi.
Forse bisognerebbe ripensare all'uso del Pronto Soccorso solo per le urgenze e creare altre strutture per i casi come il mio.
Lunedì alle 13,30 ho appuntamento con il mio medico di base, fa molto caldo e quindi mi vesto leggermente.
Il Medico decide che devo fare un cardiogramma e mi invia al Pronto soccorso. Scelgo di andare a quello di Vimercate. Mi prendono subito in considerazione e mi fanno il prelievo del sangue e il cardiogramma e poi mi dicono di aspettare in sala d'attesa che, appena pronti gli esami, mi vedrà un medico.
Ero tranquillamente predisposta ad aspettare almeno 2 o 3 ore perchè so che questi sono i tempi.
Dopo circa 3 ore mi chiamano e mi fanno accomodare in un'altra sala d'aspetto dicendomi che sarei stata chiamata a breve. La temperatura in questa sala era gelida, non penso superasse i 15 gradi e io non ero attrezzata arrivando direttamente dallo studio del medico. Dopo un quarto d'ora ho cominciato a tremare ma nessuno si faceva vedere e così dopo mezz'ora e dopo quasi un' ora ho osato bussare a una porta sentendomi rispondere di aspettare ma io non ce la facevo più dal freddo, mi sentivo proprio male.Quando finalmente una infermiera è uscita dallo studio ho fatto presente la mia situazione e mi è stato risposto che c'erano delle urgenze e che quindi avrei dovuto aspettare ma non sapeva dirmi quanto.
Allora ho detto che avrei firmato qualunque carta ma che me ne sarei andata perchè ero arrivata al limite della sopportazione e mi hanno risposto che se volevo andare andassi pure che loro in quel momento non aveva tempo per me. Quindi mi sono fatta togliere l'ago e me ne sono andata senza alcun esito..
Non sono riuscita a scaldarmi neanche nel tragitto dall'ospedale a casa e mi sono dovuta mettere a letto
per recuperare un po' di calore. Mi chiedo ma è proprio necessario tenere i condizionatori a temperature così fredde e alla signora Paola volevo dire che se una persona non è usa frequentare i Pronto Soccorso non può certo pensare ad un golfino quando fuori ci sono 40 gradi.
Forse bisognerebbe ripensare all'uso del Pronto Soccorso solo per le urgenze e creare altre strutture per i casi come il mio.
Tiziana Molgora