A Nicolò che commenta Fulvio Magni

Gentile Sig. Nicolò,
leggo di sue osservazioni in risposta al Sig. Fulvio Magni su quello che ha rappresentato, a suo dire, il percorso del PCI nel nostro Paese, dove viviamo. Raccontare con arroganza e con estrema superficialità una grandissima esperienza di milioni di italiani che intorno a questo nome hanno combattuto non solo battaglie di libertà ma hanno visto la tutela dei più deboli, come patrimonio sepolto da valorizzare, la qualifica purtroppo senza alcuna ambiguità.
Ciò premesso, non serve imbattersi nei volumi di MicroMega, basta anche Wikipedia, per conoscere quale importanza e ruolo ha avuto il PCI nella costruzione del nostro Paese e solo un ignorante o un fazioso può equipararlo ai regimi comunisti, a cui lei si riferisce. Anche per logica che mi pare poco le appartiene.
Il PCI che ha avuto tra le sue fila splendidi visionari del calibro di Gramsci, Togliatti, Longo e Berlinguer ha contribuito alla realizzazione ed è stato uno dei principali fautori della nostra Carta Costituente manifestando nella società i valori della Resistenza, dell'antifascismo, della lotta operaia, della vicinanza agli ultimi, dell'eguaglianza, delle libertà e dello sviluppo sostenibile. Una classe politica che mai avrebbe permesso di lasciare morire in mezzo al mare persone bisognose. È stato il maggiore partito comunista dell'Europa Occidentale raggiungendo il 35% dei consensi alla Camera nel 1974 e diventando il primo partito alle elezioni Europee in Italia nel 1984, dopo la morte di Berlinguer. Pensi, a suo dire, più di un terzo di bolscevichi italioti che volevano la dittatura del proletariato. Mah!!! Una classe politica che mai avrebbe votato nel nostro Parlamento che Ruby fosse la nipote di Mubarak; una classe dirigente seria e rispettosa che cercava con fatica e con i propri limiti di offrire una visione nuova della società, in grado di delineare un credibile orizzonte di sviluppo futuro. Chi ha avuto la fortuna di militare in quel partito aveva ed ha una particolare sensibilità per i valori di cui sopra, un partito splendidamente organizzato sul territorio. Oggi non ne esistono più per qualità dei militanti, per impegno fattuale e per capillarità. Le ricordo, così per farle capire di chi sta parlando, che i Segretari del PCI nazionale, regionale e cittadino, grazie alla presenza ed all'impegno dei propri rappresentanti nei seggi conosceva ben prima del Viminale e delle Prefetture, i risultati delle elezioni politiche ed amministrative. Sempre all'avanguardia nella gestione degli enti locali ha governato in diverse regioni italiane considerate ancora oggi le migliori per organizzazione e servizi offerti ai loro cittadini. La classe dirigente del partito, ancor prima di entrare in politica, studiava con passione e veniva formata. Solo successivamente poteva ambire ad essere candidata per qualsivoglia incarico. Notiamo oggi con disappunto la qualità della classe dirigente che ci propongono gli attuali partiti, gran parte pensa ai propri interessi anziché a quelli della collettività.
Pensi, moltissimi militanti del PCI utilizzavano le loro ferie per montare, gestire, organizzare incontri politici, culturali, musicali, gastronomici e poi smontare le Feste dell'Unità.
La invito, quindi, ad un doveroso ripassino prima di offendere chi ha contribuito significativamente alla crescita del nostro Paese.
Per concludere, al contrario di quello che lei pensa, sono convinto che nella società di oggi, sarebbe importante avere la possibilità di disporre di un partito, come è stato il PCI, in grado di integrare una visione di trasformazione sociale di cui necessitiamo che purtroppo oggi non esiste.
Tante belle cose.
Francesco
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