Lomagna: il ricordo della piccola sorella del Vangelo nelle parole di famigliari, amici, autorità


In molti hanno voluto lasciare un pensiero per suor Luisa Dell'Orto durante le esequie che si sono appena concluse. All'inizio della funzione religiosa sono stati letti i primi messaggi per la presule uccisa ad Haiti, un Paese che continua ad essere segnato da guerriglie armate ed episodi di violenza, almeno dall'esecuzione dell'ex presidente Jovenel Moïse un anno fa. Il decano di Merate, don Fabio Biancaniello, ha riportato un intervento dell'arcivescovo di Milano Mario Delpini, che già aveva dimostrato vicinanza e conforto alla famiglia e alla comunità partecipando alla recita del rosario che si era tenuta nel lunedì successivo alla morte di suor Luisa [clicca QUI], il cui esempio è stato più volte associato alla benedizione: "La sua vita è stata benedizione nella pratica mite della carità; nello stile semplice della fraternità con le persone ferite, sole, povere; nell'intelligente ricerca della verità sulle vie tortuose e affascinanti, talora interrotte e rassegnate della sapienza umana, e nella sequela docile della rivelazione inerme di colui che è via, verità e vita". Monsignor Delpini continua: "La sua morte è stata benedizione nell'imitazione del giusto e ingiustamente ucciso. Dobbiamo credere che ha seminato negli assassini una parola di perdono, un invito alla conversione, una testimonianza perché l'umanità non sia indotta a disperare di se stessa, constatando l'incomprensibile spettacolo della cattiveria ingiustificata della violenza irragionevole". L'arcivescovo conclude: "La sua gloria è benedizione. In questo lungo tempo di attesa, suor Luisa ha potuto irradiare il suo sorriso oltre ogni limite di spazio e di tempo. Ha attratto l'attenzione di molti a riconoscere come sia nascosto e tenace il seme del vangelo piantato in ogni deserto e desolazione. Così suor Luisa partecipa della gloria del risorto e continua a parlare con discrezione, ad amare con intensità, ad intercedere per tutti. Il ricordo della sua vita sia benedizione e lo strazio della sua morte sia benedizione. La gloria della sua partecipazione al mistero di Gesù sia benedizione".

Il sacerdote di Lomagna, don Andrea Restelli, ha invece riportato la missiva ricevuta dal neo presidente della CEI, il cardinale Matteo Maria Zuppi, che già si era espresso a favore della missionaria all'indomani dell'assassinio. "Portiamo negli occhi e nel cuore il suo sguardo dolce e forte. Ha guardato con gli occhi di Gesù i poveri e ce li ha fatti guardare, conoscere e amare. La sua vita è un potente messaggio di fratellanza che non ci lascia uguali, perché con la fortezza dell'amore ci aiuta ad alzare lo sguardo, non restare distanti, ma a tendere la mano verso di loro" scrive Zuppi, che cita poi l'esempio di Charles de Foucauld, che ha ispirato la nascita dell'ordine delle Piccole Sorelle di Gesù di cui suor Luisa faceva parte. Poi rivolgendosi direttamente a lei conclude il cardinale: "Cara Luisa, sei stata pronta a tutto, hai accettato tutto per amore. La volontà del padre si è compiuta in te. Hai affidato l'anima tua alle sue mani senza riserve, con infinita fiducia".

Sul finire della cerimonia funebre si sono susseguiti altri messaggi di cordoglio. Il primo è stato quello della Comunità religiosa di San Luca di Cremona, dove si trova il fratello di suor Luisa, il padre barnabita Giuseppe. "Tutti ci siamo sentiti dolorosamente feriti per l'assurdità di un gesto che ha violentemente troncato un'esistenza spesa interamente per il gioioso servizio ai fratelli più poveri" ha scritto Padre Paolo Rippa, superiore provinciale dei barnabiti. Che aggiunge: "Vogliamo credere che la morte di suor Luisa sia feconda perché non solo il ricordo, ma soprattutto l'eloquente testimonio della sua scelta di vita e della coerenza del vissuto la seguiranno sfidando il tempo".

 

È poi seguito l'intervento di una piccola sorella del Vangelo, appena rientrata da Haiti. "Luisa ha incontrato Charles de Foucauld nella sua ricerca intellettuale e spirituale, lo ha seguito come modello, spinta dal desiderio di dare senso alla propria vita". Lì ad Haiti suor Luisa "ha scoperto un popolo con una storia molto complessa e difficile, ma con un grande coraggio e una grande fede". Con grande commozione ha proseguito: "È rimasta affascinata come ognuna delle Piccole sorelle che ha avuto il dono di vivere in questo quartiere popolare di Port-au-Prince". Un'altra Piccola sorella ha aggiunto: "Nel 2016, quando non abbiamo più potuto mandare altre Piccole sorelle, Luisa ha continuato da sola a vivere in questo quartiere, molte volte accompagnata dai volontari della Caritas ambrosiana. Era molto attenta ai bambini che vivono come domestici presso famiglie diverse dalla loro e ai quali le Piccole sorelle proponevano un corso di alfabetizzazione". "Nel dono della sua vita fino all'ultimo momento ha condiviso il destino di tante persone anonime che ancora oggi subiscono violenze di ogni genere. Desiderava abitare nel suo quartiere, posare lo sguardo amorevole, camminare con questa moltitudine di poveri, amava questa gente semplice che cerca consolazione.

È intervenuto anche l'ambasciatore di Haiti presso la Santa Sede, Jean Jude Piquan, che ha espresso: "Condanno con veemenza il crimine dell'assassinio di suor Luisa Dell'Orto. Sono profondamente desolato di questa scelleratezza, mentre suor Luisa lavorava ad Haiti da più di 20 anni, abbandonando la sua patria per donare la vita a bambini minacciati ogni giorno dalla povertà e dalla marginalizzazione". Il rappresentante del governo haitiano ha aggiunto: "La collera è legittima, la comprendo e la voglio comprendere. Il dolore è il dolore della Chiesa". "Per favore, sorelle, noi non vi abbandoneremo - ha promesso Piquan - Troveremo il modo giusto per confortare i parenti, gli amici, gli affetti, le missionarie che sono restate ad Haiti". Ha invocato la ricerca dei colpevoli affinché la dignità di suor Luisa sia ristorata.

Sono seguiti alcuni frammenti di ricordi di alcuni volontari presso Kay Chal, dove hanno avuto modo di apprezzare suor Luisa. Poi la sorella della religiosa Carmen Dell'Orto che a nome della famiglia ha ringraziato le numerose persone che si sono spese ad organizzare il rimpatrio e i funerali. Don Andrea Restelli ha concluso: "Dobbiamo domandarci cosa ha da insegnare il martirio di suor Luisa alla nostra vita, che cosa questo seme nella terra, che è il suo sangue, ha da consegnare come frutto per la nostra esistenza. Ha qualcosa da dire a ciascuno di noi. Siamo già certi che fa parte della schiera dei martiri e che quindi sia già in cielo".

M.P. - E.Ma.
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