Lomagna: il ricordo della piccola sorella del Vangelo nelle parole di famigliari, amici, autorità
Il sacerdote di Lomagna, don Andrea Restelli, ha invece riportato la missiva ricevuta dal neo presidente della CEI, il cardinale Matteo Maria Zuppi, che già si era espresso a favore della missionaria all'indomani dell'assassinio. "Portiamo negli occhi e nel cuore il suo sguardo dolce e forte. Ha guardato con gli occhi di Gesù i poveri e ce li ha fatti guardare, conoscere e amare. La sua vita è un potente messaggio di fratellanza che non ci lascia uguali, perché con la fortezza dell'amore ci aiuta ad alzare lo sguardo, non restare distanti, ma a tendere la mano verso di loro" scrive Zuppi, che cita poi l'esempio di Charles de Foucauld, che ha ispirato la nascita dell'ordine delle Piccole Sorelle di Gesù di cui suor Luisa faceva parte. Poi rivolgendosi direttamente a lei conclude il cardinale: "Cara Luisa, sei stata pronta a tutto, hai accettato tutto per amore. La volontà del padre si è compiuta in te. Hai affidato l'anima tua alle sue mani senza riserve, con infinita fiducia".
Sul finire della cerimonia funebre si sono susseguiti altri messaggi di cordoglio. Il primo è stato quello della Comunità religiosa di San Luca di Cremona, dove si trova il fratello di suor Luisa, il padre barnabita Giuseppe. "Tutti ci siamo sentiti dolorosamente feriti per l'assurdità di un gesto che ha violentemente troncato un'esistenza spesa interamente per il gioioso servizio ai fratelli più poveri" ha scritto Padre Paolo Rippa, superiore provinciale dei barnabiti. Che aggiunge: "Vogliamo credere che la morte di suor Luisa sia feconda perché non solo il ricordo, ma soprattutto l'eloquente testimonio della sua scelta di vita e della coerenza del vissuto la seguiranno sfidando il tempo".
È poi seguito l'intervento di una piccola sorella del Vangelo, appena rientrata da Haiti. "Luisa ha incontrato Charles de Foucauld nella sua ricerca intellettuale e spirituale, lo ha seguito come modello, spinta dal desiderio di dare senso alla propria vita". Lì ad Haiti suor Luisa "ha scoperto un popolo con una storia molto complessa e difficile, ma con un grande coraggio e una grande fede". Con grande commozione ha proseguito: "È rimasta affascinata come ognuna delle Piccole sorelle che ha avuto il dono di vivere in questo quartiere popolare di Port-au-Prince". Un'altra Piccola sorella ha aggiunto: "Nel 2016, quando non abbiamo più potuto mandare altre Piccole sorelle, Luisa ha continuato da sola a vivere in questo quartiere, molte volte accompagnata dai volontari della Caritas ambrosiana. Era molto attenta ai bambini che vivono come domestici presso famiglie diverse dalla loro e ai quali le Piccole sorelle proponevano un corso di alfabetizzazione". "Nel dono della sua vita fino all'ultimo momento ha condiviso il destino di tante persone anonime che ancora oggi subiscono violenze di ogni genere. Desiderava abitare nel suo quartiere, posare lo sguardo amorevole, camminare con questa moltitudine di poveri, amava questa gente semplice che cerca consolazione.
È intervenuto anche l'ambasciatore di Haiti presso la Santa Sede, Jean Jude Piquan, che ha espresso: "Condanno con veemenza il crimine dell'assassinio di suor Luisa Dell'Orto. Sono profondamente desolato di questa scelleratezza, mentre suor Luisa lavorava ad Haiti da più di 20 anni, abbandonando la sua patria per donare la vita a bambini minacciati ogni giorno dalla povertà e dalla marginalizzazione". Il rappresentante del governo haitiano ha aggiunto: "La collera è legittima, la comprendo e la voglio comprendere. Il dolore è il dolore della Chiesa". "Per favore, sorelle, noi non vi abbandoneremo - ha promesso Piquan - Troveremo il modo giusto per confortare i parenti, gli amici, gli affetti, le missionarie che sono restate ad Haiti". Ha invocato la ricerca dei colpevoli affinché la dignità di suor Luisa sia ristorata.
Sono seguiti alcuni frammenti di ricordi di alcuni volontari presso Kay Chal, dove hanno avuto modo di apprezzare suor Luisa. Poi la sorella della religiosa Carmen Dell'Orto che a nome della famiglia ha ringraziato le numerose persone che si sono spese ad organizzare il rimpatrio e i funerali. Don Andrea Restelli ha concluso: "Dobbiamo domandarci cosa ha da insegnare il martirio di suor Luisa alla nostra vita, che cosa questo seme nella terra, che è il suo sangue, ha da consegnare come frutto per la nostra esistenza. Ha qualcosa da dire a ciascuno di noi. Siamo già certi che fa parte della schiera dei martiri e che quindi sia già in cielo".