Un'Italia, un'Europa di pace e sviluppo

Il drammatico epilogo delle classi dirigenti occidentali si va sempre più delineando ed avvicinando alla resa dei conti. La realtà sociale più significativa alla quale ci si è sempre ispirati, quella statunitense, mostra da anni evidenti contraddizioni mai risolte a partire dall'integrazione degli afroamericani e minoranze etniche, sino al riconoscimento dei diritti civili alle donne ed alla differenza di genere, con l'emersione di forze primatiste, xenofobe, trampiste.
La capacità egemone imposta dalla fine della seconda guerra mondiale, all'Europa ed alle economie liberiste è giunta al capolinea, i valori reali si sono meglio evidenziati, nella capacità corruttiva con fiumi di dollari irrorati in ogni Continente e lo strumento militare destabilizzante della NATO.
La guerra in Ucraina e non solo, è da collocarsi in questo contesto globale drammatico e complesso.
Significativa ed indicatrice sarà l'evoluzione della crisi politica apertasi in Italia con la caduta del Governo Draghi, che si colloca in un contesto critico in tutta Europa, sia in Francia, in Germania ed a Londra con la cacciata del loro Primo Ministro.
Il becero atlantismo, dietro al quale si nasconde la subalternità intellettuale ed ideale ai "padroni del mondo" anch'esso si è esaurito con il continuo accodamento perdente alla linea guerrafondaia imposta dall'Occidente da oltre 30 anni nei vari scenari mondiali.
Ora, più che in passato devono emergere con forza e determinazione chi pensa ad un futuro di pace, per l'Italia e l'intera Europa, Ucraina e Russia incluse. E' necessario rimediare agli errori computi sul piano internazionale che hanno indotto alla guerra fratricida in Ucraina, una nuova classe dirigente si impone capace di lavorare e riscrivere rapporti e relazioni che devono essere supportati da reali valori di reciprocità, di rispetto e di convergenza dei rispettivi interessi e benefici.
Sarà difficile ma necessario porre fine alla russofobia che da anni impera e si diffonde in Europa, che con tutta strumentalità si è accentuata con l'invasione militare decisa da Putin in Ucraina. Questo approccio davvero sarà di reale ed efficace sostegno alla crescente opposizione del popolo russo contro la guerra voluta ed imposta da Putin, aizzata da decenni dall'Occidente, il muro contro muro chiederà altre vittime e conseguenze negative non solo economiche, sempre più insopportabili dalle popolazioni europee che vogliono la pace.
E' un compito arduo e difficile, siamo molto in salita, proprio anche qui in Italia, tuttavia riteniamo che esista un terreno reale e fecondo sul quale costruire e lavorare insieme per un progetto che sappia rispondere in positivo e guardi a 360°, lavori per le future generazioni che verranno, non servono le "cortine d'acciaio", ma costruttori di ponti che seminano futuro.
Non mancano in Italia le forze oscurantiste, demagogiche e sfasciste, che credono di essere prevalenti in questo panorama decadente, sfiduciate dalla crescente astensione dei cittadini nei confronti delle Istituzioni, pronti a togliere libertà e diritti come stà avvenendo negli USA.
Le forze progressiste che si candideranno alla guida del Paese, dovranno sapere interpretare questo sentimento diffuso tra gli italiani, ma purtroppo soffocato dalle menzogne e falsità dominanti che sinora hanno prevalso nelle scelte che non porteranno alla pace ed alla coesistenza.
E' fondamentale in queste drammatiche situazioni del Paese, attenersi alla Storia ed alle esperienze già vissute in passato dalle quali trarre insegnamenti, la Resistenza, la lotta contro il fascismo, la nostra Carta Costituzionale, i nostri padri fondatori che tracciarono con il Manifesto di Ventotene le ragioni della pace e della convivenza tra le diversità dei popoli.
Sergio Fenaroli
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