Un biennio di impegni nel parco ''Matteotti''

Nel vasto set di investimenti e interventi che il Comune sta mettendo in campo in questa consigliatura, un'attenzione particolare viene dedicata alla zona del parco Matteotti. Piccoli, ma incisivi interventi sul verde urbano e sulla fruizione a carattere sportivo o ricreativo. Da un anno a questa parte diverse sono le azioni portate avanti, di cui l'esperienza di Util'Estate ne è un esempio emblematico.

Per via della sua collocazione, l'anfiteatro del parco Matteotti non si presta ad un uso generalizzato. La vicinanza con il cimitero impone una calibrata ponderazione. La difficoltà nel trovare adeguate occasioni di valorizzazione aveva lentamente portato il luogo all'abbandono. Poi nel giugno del 2020 si è svolto un concerto di un quartetto d'archi, un evento all'insegna della commemorazione dei morti per Covid e della speranza di un mondo uscito migliore dalla pandemia. L'equilibrio nelle armonie prodotte dagli strumenti ad arco ha rappresentato proprio quel senso della misura che quel posto merita, dimostrando che necessitasse di una messa a nuovo.

Un anno dopo, per la prima volta Osnago ha aderito a Util'Estate, un progetto diffuso da tempo nel Meratese. L'amministrazione non si è limitata a chiedere agli organizzatori di far tinteggiare qualche inferriata. Si è fatta piuttosto parte attiva per coinvolgere professionisti nel settore edile nella consapevolezza che una decina di ragazzini non avrebbe potuto riqualificare l'anfiteatro senza braccia esperte. Il coinvolgimento di Capitolo BNI Merate è stata la risposta al problema. E alla fine il gruppo di giovani, si è potuto dire veramente soddisfatto del nuovo aspetto che aveva assunto il luogo.

Poi a novembre 2021 un'altra iniziativa degna di nota. Dalla lamentela di una signora per l'abbattimento di un grande albero in paese è arrivato il suggerimento di collaborare con Selva Urbana, un sodalizio di Monza che cerca fondi da destinare all'acquisto di piante da donare ai Comuni, chiamati a sottoscrivere però un protocollo d'intesa che vincola l'amministrazione a prendersi particolare cura delle piante stesse per i primi sei anni (600 euro di manutenzione per il primo anno), quando sono più sensibili ai cambi di stagione, per poi rientrare nel piano di manutenzione del verde pubblico ordinario. L'amministrazione, con l'accordo, si è assunta inoltre l'impegno morale di mantenere la funzione a verde urbano dell'area oggetto delle piantumazioni, non modificando la destinazione d'uso negli strumenti programmatori dell'Ente locale. Così, a costo zero, ad Osnago sono stati piantati nel bosco urbano del parco Matteotti 50 esemplari (13 alberi e 37 arbusti).

Entrambe le iniziative - Util'Estate e la collaborazione con Selva Urbana - sono state riconfermate nel 2022. I risultati dei quindici giorni di lavoro e socializzazione degli adolescenti si sono visti lo scorso fine settimana. Per il capitolo "forestazione" bisognerà attendere il prossimo autunno, con un numero di piante assai più ampio del 2021. Sono previsti 88 nuovi esemplari, di cui la voce grossa - a differenza dell'anno scorso - la faranno gli alberi (63). La piantumazione avverrà ancora nel parco Matteotti, ma non solo. Data la consistenza dei numeri verrà estesa alle aree di via Giotto e del Largo Galimberti, con l'impegno di occuparsi della manutenzione delle piante per 1000 euro nel bilancio 2022 del Comune. La specie principale sarà il Lagerstroemia (30 unità), seguito dall'Acer platanoides "Crimson King" (12), il Morus Alba (6), l'Acer pseudoplatanus (5), l'Acer platanoides (2), l'Acer Saccharinum (2), il Diospyrus Kaki (2), il Prunus avium (2), Picea abius (1) e il Juglans regia (1). Come arbusti sono state confermate le ginestre dei carbonai (25).

La scorsa estate, con la compostezza e il dolore di una comunità, era stato inaugurato un murales tra il centro sportivo e il parco giochi di via Edison, in memoria di Federica Ripamonti, la diciassettenne cernuschese morta tragicamente. I suoi amici hanno voluto lasciare una sua traccia nel posto in cui l'avevano conosciuta e dove passavano il tempo a fare attività sportiva e a chiacchierare. Quell'area, divenuto ormai un reperto moderno di una pista di pattinaggio, cara ai roller blade tanto di moda negli Anni Novanta, è stata di recente completamente trasformata insieme ai giochi per bambini lì a fianco. Grazie a un bando regionale, sono stati costruiti metà campo da basket per il 3 contro 3, una pista di bici e delle pareti di arrampicata per bambini e degli attrezzi da palestra all'aperto (calisthenics). E con futuri finanziamenti l'area potrebbe essere ulteriormente attrezzata con giochi per bambini, panche e cestini. Sarebbe bello se all'inaugurazione, prevista nella prima quindicina di settembre, venisse trovata la forma giusta per ricordare nel tempo la giovane Federica.

Buone pratiche chiamano buone pratiche. Così nei giorni scorsi nella zona verde del centro sportivo, di fianco allo Spazio Opera De André la Top Sporting Club ha aggiunto due tavoli con panche da pic nic e un'altalena, nel solco della concessione del centro sportivo che prosegue senza intoppi, chiusure obbligate per Covid a parte.

Il mix di scelte fatte dall'amministrazione sta così apportando dei cambiamenti al passo coi tempi. Due soli appunti, a margine di questa disamina. Per le nuove piantumazioni sia sulle balze dell'anfiteatro sia nel parco urbano Matteotti si sarebbe potuto avere maggiore riguardo per le specie autoctone, quando invece è stato fatto ampio uso di specie esotiche. Si sarebbe potuto rispolverare meglio quel progetto Waldmann approvato a Osnago nel 2005 per migliorare il verde urbano. In esso si diceva che le aree verdi pubbliche, se progettate con attenzione particolare, potrebbero permettere la costituzione di "sorgenti" di specie autoctone per le aree naturali o seminaturali circostanti. Veniva sottolineata la funzione didattica proprio per educare alla piantumazione di alberi e arbusti originari della nostra zona che esorterebbe ad una presa di coscienza. "Viceversa, l'abbondanza di specie esotiche messe normalmente a dimora nelle aree verdi, può dare origine a processi di invasione delle aree vicine, pur costituendo comunque un serbatoio per la conservazione della biodiversità" si legge nel rapporto. Tra le linee guida veniva evidenziato che "le specie non autoctone non andrebbero utilizzate in misura superiore al 10% della composizione totale del verde arboreo comunale, evitando del tutto un loro utilizzo in ambito periurbano ed extraurbano". Agire diversamente sembra inoltre poco coerente rispetto alla recente modifica del Regolamento edilizio che impone nei giardini privati l'inserimento di specie autoctone al posto di piante ad alto fusto abbattute.

Ecco, a futura memoria, l'elenco delle latifoglie che proponeva il progetto Waldmann per le aree verdi, solo parzialmente seguito: Acer campestre, Acer platanoides, Acer pseudoplatanus, Betula pendula, Carpinus betulus, Castanea sativa, Cercis siliquastrum, Fagus sylvatica, Fraxinus excelsior, Fraxinus ornus, Juglans spp., Laurus nobilis, Malus spp., Morus alba, Populus alba, Populus nigra, Prunus avium, Pyrus spp., Quercus robur, Quercus petraea, Salix caprea, Sorbus spp., Tilia spp. Per le conifere veniva indicato solo il Taxus baccata. Il piano incentivava a piantare alberi in grado di ingrandirsi ampiamente, in grado di ottenere uno status "monumentale". A tal proposito si suggerivano i Quercus petraea, Quercus robur, Juglans regia, Castanea sativa, Populus nigra.

Seconda annotazione sul campo da basket che, al netto della decisione di farlo a metà, si fa fatica a vederlo costruito su un pavimento antiinfortunistico buono per i giochi da bambini. Si attutiscono i palleggi, d'estate si respira un caldo afoso il doppio che sembra provenire dal centro del pianeta, e soprattutto si viola il disciplinare mai scritto su come deve essere un playground, dalle periferie di Los Angeles ai parchetti della Brianza.

Marco Pessina
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