Nel trentennale della strage di via d’Amelio
Il trentennale della strage, oggi maturato in un contesto storico di grande complessità ed incertezza, impone di rivolgere un'ulteriore riflessione nei confronti dell'attuale politica italiana il cui ruolo dovrebbe, a mio giudizio, essere unicamente l'asservimento alle istituzioni ed il perseguimento del bene comune, in conformità all'insegnamento che personaggi pubblici come Borsellino e Falcone hanno offerto con il proprio sacrificio.
Invero, anche a fronte degli ultimi recenti accadimenti, è purtroppo sempre più chiara in me la percezione di una divergenza tra interessi "politico-partitici" e ruolo istituzionale, laddove quest'ultimo sembrerebbe essere divenuto unicamente uno strumento (e non, invece, il fine ultimo) della politica medesima.
Ritengo pertanto che il trentennale della strage di via d'Amelio possa (e debba) anche costituire l'occasione per non dimenticare e, anzi, ribadire ulteriormente il valore assoluto e disinteressato delle istituzioni e di chi le rappresenta, le quali appaiono invece troppo spesso declinate più verso interessi politici, ormai purtroppo evidentemente divergenti rispetto agli interessi della collettività.