Arlate: Alberto Galimberti presenta il suo ''sogno'', un libro dedicato a Alex Del Piero

Un omaggio ad un campione, che prima di essere stato un atleta ed un capitano esemplare, ha catturato il cuore di milioni di tifosi per il suo comportamento dentro e fuori dal campo. E' questo il motivo per cui Alberto Galimberti, giornalista, docente e collaboratore dell'Università Cattolica di Milano, ha voluto scrivere e raccontare le gesta del calciatore e della persona Alessandro Del Piero. Per La Semina Pierangelo Marucco, assieme all'assessore di Arlate alla cultura Maria Suraci, ha voluto invitare Galimberti a presentare la sua opera "Alessandro Del Piero - l'ultimo atto di un campione infinito", edito Diarkos, poichè intrisa di passione per lo sport sano e di umanità, nella piazzetta di fronte al Polo Culturale.

Alessandro Del Piero

Come da sottotitolo, Galimberti ha deciso di dare inizio alla narrazione proprio dall'ultimo atto del calciatore, ovvero dall'addio di dieci anni fa alla Juventus, dove ha potuto dare mostra di sè, con doti prodigiose in campo e compostezza e serietà al di fuori. Da q ui l'autore ha riavvolto il nastro per raccontare la storia calcistica di Del Piero nella sua unicità, da vera bandiera e da uomo fedele allo sport che ha tanto amato. Sin dagli esordi da piccolo al Vendemiano, fino al debutto da professionista a Padova, alla meta più ambita: la Juventus. Quella di Alex è una carriera ricca di trofei e vittorie, goal storici e magistrali, detti "alla Del Piero", che gli varranno il soprannome Pinturicchio e la consegna della fascia da capitano e della maglia numero 10, che terrà fino alla fine e che non volle far ritirare perchè "Dev'essere indossata, non ritirata. È bello che i bambini possano sognarla un giorno". Eppure le cadute ed i periodi bui hanno fatto parte della sua vita per alcuni anni con infortuni, sconfitte pesanti e goal mancati che lo hanno fatto precipitare nella cerchia delle malelingue, divenendo il capro espiatorio dei problemi del club e della nazionale e venendo appellato come "giocatore finito". In tutte queste occasioni Alex si è morso la lingua, mantenendo la concentrazione, in modo da non destabilizzare l'atmosfera della squadra e gli obiettivi societari. Con umiltà, intelligenza e forza, il numero 10 ritroverà se stesso e riuscirà a smentire chi per anni lo ha denigrato, portando la sua squadra e la nazionale nuovamente alla vittoria. Per sottolineare quanto Del Piero fu simbolo di sportività e bandiera della Juventus, nell'anno 2006-2007, quando la società bianco nera venne retrocessa in serie B, il libro ricorda che lui non abbandonò la compagine, ormai ferita e smantellata, ma lottò per riportarla sul gradino più alto del calcio.

Ed è qui che si torna al suo addio. Nel momento in cui esce dal campo Del Piero viene incitato dalla tifoseria a girare il rettangolo verde per dare un ultimo saluto ma, da vero uomo squadra che ha sempre dimostrato di essere, dice che lo farà a partita conclusa, in rispetto dei compagni che stanno ancora giocando. Seppur deciso a posticipare i saluti, l'incitamento è troppo forte, ed il capitano è costretto, anche dalle emozioni, ad effettuare il giro del campo. Sommerso da applausi di gioia, in rispetto del suo talento, e lacrime di chi sa che non potrà più assistere alle sue prodezze, Alex prosegue nel suo percorso di addio, in modo silenzioso ed umile, senza portare su di sè un'eccessiva attenzione. "Ed è in questo modo, con i tifosi che gli lanciano le sciarpe, come fossero fiori gettati dal pubblico ad un attore, in procinto di concludere l'opera più maestosa della sua vita, che Alessandro Del Piero terminò la sua infinita carriera" sono le parole conclusive di Galimberti in presentazione della vita col pallone e non solo del calciatore di Conegliano, in provincia di Treviso.

Maria Suraci, Alberto Galimberti e Pierangelo Marucco

"Questo suo essere persona e calciatore, misto alla sua tecnica sopraffina alienante, lo resero un giocatore straordinario ed un emblema per il calcio mondiale. Una delle ultime bandiere a calcare i campi di calcio internazionali. Si creò una vera e propria generazione Del Piero, cresciuta con le sue prodezze, che indossando la sua maglia sognava di poter segnare "alla Del Piero". Per questo motivo ho deciso di dare vita a quest'opera, per omaggiarlo della sua grandezza infinita, ma soprattutto per far rivivere a chi, come me, si è affezionato al calcio prendendo spunto da una leggenda come Alex. In quei momenti in cui lo imitavo, lo studiavo, ritagliavo articoli di giornale ed ascoltavo le sue gesta raccontate da Bruno Pizzul - le cui parole sono presenti nella prefazione del libro - non sapevo che stavo raccogliendo informazioni per poter coronare il sogno tenuto nel cuore sin da piccolo e portato a termine ora con il cervello di un adulto, ovvero scrivere un libro sul mio idolo" ha concluso soddisfatto l'autore, Alberto Galimberti.

M.Pen.
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