Merate: un vertice dei sindaci sull’ospedale. ASST e ''regionali'' assenti. L’ira di Panzeri

Gli inviti ufficiali da parte della Conferenza dei sindaci del meratese-casatese non sono bastati a fare in modo che il direttore generale dell'ASST Lecco Paolo Favini e i consiglieri regionali Mauro Piazza e Antonello Formenti fossero presenti al vertice sull'ospedale di Merate. Assente anche Raffaele Straniero che però in Consiglio regionale siede tra i banchi dell'opposizione.

Assenti tra gli altri anche Brivio (l'essere stata sede mandamentale evidentemente ritiene di scarsa utilità il rapporto con i colleghi) e Cernusco (forse ancora alle prese col diretto per Rogoredo).

Il tema è noto ormai a tutti o quasi: il declino dell'ospedale di Merate e il suo ruolo all'interno del nuovo Piano Organizzativo Aziendale Strategico (Poas) che nessun sindaco ha visionato (anche se questo giornale è già arrivato alla terza puntata e per trovarlo basta scaricare la delibera dell'ASST nr. 455 del 15 giugno).

Il confronto di mercoledì è stato aperto dal dottor Filippo Galbiati che in qualità di alto dirigente medico conosce bene la materia. Galbiati si è limitato ad una attenta analisi tecnica rilevando le prestazioni venute a mancare, le difficoltà nelle sale operatorie per la scarsità di anestesisti, i problemi al pronto soccorso per mancanza di medici di medicina d'urgenza e così via.

Allinearsi alle posizioni di Galbiati per la gran parte dei sindaci con scarsa conoscenza del tema è stato facile. Più difficile passare dall'analisi all'azione.

La Direzione strategica non intende discutere il Poas con i livelli locali anche se il ruolo del Comune ha ripreso un minimo di importanza dopo anni di esclusione totale dalla programmazione socio-sanitaria territoriale non solo verso l'ATS ma, appunto, anche nei confronti delle ASST.

I consiglieri regionali di maggioranza hanno garantito un generico interessamento ma se fosse davvero nelle intenzioni di Piazza e Formenti darsi preoccupati per il Mandic sarebbero intervenuti già anni fa mentre, al contrario, entrambi hanno più volte dichiarato pubblicamente che gli allarmi sull'ospedale di Merate erano (e temiamo lo pensino ancora, sono) strumentali.

Dunque non resta che la strada dell'assessorato regionale. La proposta unitaria è quella di dettagliare alla vice presidente del Consiglio regionale e assessore al Welfare Letizia Moratti la situazione dei presidi di Merate e, di riflesso (questo concetto è stato finalmente guadagnato da tutti) Lecco.

Apriti cielo. Massimo Panzeri, sindaco di Merate, il più interessato di tutti al miglior andamento dell'ospedale, è andato su tutte le furie dicendo che mai e poi mai si sarebbe prestato a un gioco politico a pochi mesi dalle elezioni regionali. Cosa c'entrino le elezioni con una situazione endemica non è chiaro. Pare però che conoscendo Panzeri, a tutti sia apparso chiaro come la fede leghista faccia premio su tutto, anche sulle sorti del presidio ospedaliero. Una sensazione, ovviamente!

L'incontro è avvenuto a porte chiuse ma le diverse fonti da noi interpellate concordano nel definire ben più che sopra le righe l'intervento del sindaco di Merate che sembra abbia addirittura minacciato di lasciare l'aula (un po' come se il padrone di casa litigando con gli ospiti decidesse di andarsene).

Alla fine convinto a rimanere, Panzeri sembra abbia acconsentito a che il presidente della conferenza del meratese Daniele Villa scriva una lettera per chiedere almeno di poter avere una interlocuzione con qualcuno. Una sorta di questua affinché qualche politico appena sopra il sindaco possa ascoltare le ragioni di un territorio di 25 comuni e 120mila abitanti.

Insomma, non un grande risultato.

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