Sartirana: presentato l'intervento di wash out. Con 5 pozzi, eliminati 5kg di fosforo all'anno

Dopo il "movimentato" consiglio di gestione della riserva lago, si è riunita la commissione ambiente per la presentazione del progetto di wash out finalizzato al risanamento delle acque del lago di Sartirana tramite la realizzazione di cinque pozzi di captazione per l'immissione di acqua carica di "ossigeno" e relativo intervento di svaso del sedimento.
Designato Roberto Perego quale vice in sostituzione di Alessandro Pozzi, il presidente Alessandro Vanotti ha aperto la seduta.
Ad illustrare la situazione, peraltro già ampiamente nota, è stato il biologo Alberto Negri che dal 2001 è stato incaricato dalle varie amministrazioni che si sono susseguite nel tempo di occuparsi del monitoraggio del lago.

Alberto Negri

Il problema è infatti rappresentato dagli alti livelli di fosforo che si raggiungono nelle acque e che determinano le fioriture algali con la patina verde che ricopre la superficie e che sottrae ossigeno alle acque. Cinque i mesi particolarmente critici, da giugno a novembre con fenomeni di moria di pesci frequenti, pur senza arrivare al disastro ambientale dell'agosto 2020.
Le operazioni di svaso per ripulire il sedimento dal fosforo porteranno a prelevare una media di 5 kg di sostanza pari all'11% del minimo carico interno teorico. Per l'eliminazione dell'80% si dovrà attendere 15 anni.
La realizzazione dei pozzi, secondo quanto spiegato dal dottor Negri, potrà essere finalizzata sia all'asportazione del fosforo che alla creazione di eventuali isole di sopravvivenza per la fauna ittica se si dovesse rendere necessario.
Al termine della breve spiegazione è intervenuto il presidente dei pescatori Giorgio Fumagalli che ha chiesto di prendere in considerazione anche il posizionamento di un areatore, in aggiunta ai pozzi, e ha fornito anche della documentazione trovata in rete. 
Sempre Fumagalli ha chiesto di prestare attenzione alla frega dei pesci (da aprile al 30 giugno) onde evitare che gli interventi coincidano con il periodo di deposito delle uova, che potrebbe risultare irrimediabilmente compromesso.

L'ing. Giancarlo Cerveglieri

Prima di passare la parola all'ing. Giancarlo Cerveglieri, il direttore della riserva Mauro Brambilla ha chiesto delucidazioni su se e quando aprire la paratia per il deflusso delle acque. Arpa, infatti, ha spiegato fa le misurazioni ma i dati non vengono forniti se non raccolti in un volumi pubblicati dopo anni e non in tempo reale, e così non si ha una indicazione precisa su come operare. Il sindaco Massimo Panzeri ha garantito un intervento in tal senso.
I pozzi realizzati saranno appunto cinque (in zona palazzo reale, cimitero, via Falcò e due al centro sportivo di Cassina) che si agganceranno a quattro impianti di ossigenazione, di cui due alimentati con pannelli fotovoltaici, come suggerito dal neo assessore Fabio Tamandi.
L'acqua sarà aspirata in un serbatoio, poi spinta in una pompa di areazione e poi ossigenata ricadrà nel lago. Gli impianti saranno telegestiti e controllati da remoto in modo da individuare eventuali anomalie in tempo reale. Per la re-immissione nel lago dell'acqua saranno utilizzati tubi nuovi, alcuni inseriti in condotti già esistenti.
Il prossimo passo sarà l'approvazione del progetto esecutivo e poi si andrà a gara. Sarà necessario iniziare i lavori entro la fine dell'anno così da non perdere il finanziamento da 500mila euro da parte di regione Lombardia che coprirà l'intervento.
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