Emergenza Covid

Chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi. Questo è il criterio ricorrente nella gestione della sanità e della pubblica sicurezza. Mi riferisco all'ennesima emergenza Covid ossia causata in gran parte all'incapacità da parte delle autorità sanitarie di pianificare da aprile ad oggi la somministrazione del secondo booster (quarta dose) in particolare agli over 80 disabili o con altre patologie. Non è un mistero che l'Italia è la maglia nera europea e che nelle ultime due settimane le ospedalizzazioni in Brianza si sono triplicate. La somministrazione del booster è avvenuto più o meno regolarmente nelle RSA mentre si sono dimenticati di coloro che si trovano a casa oppure frequentano i Centri Diurni. In una di questa realtà fin da inizio maggio ho fatto richiesta di organizzare un day vax per tutti i frequentatori ma mi è stato risposto che non avevano obblighi e che ognuno doveva arrangiarsi. Risposta di comodo perché portare 30 dosi di vaccino in un unico luogo sarebbe stato nettamente più funzionale e economico che mettere su strada 30 auto con relativo autista e/o accompagnatore per andare a Vimercate o Lecco. Senza contare che ultimamente è scoppiato un focolaio e nessuno l'ha fatto presente tempestivamente. Fino a quando c'è stato l'obbligo di mascherina la situazione era sotto controllo, mentre adesso vedo personale OSS e OSA, come del resto i semplici volontari che portano i pasti a domicilio, indossare la mascherina giusto per rispettare la formalità del momento, poi magari alla sera vanno ai concerti o alle notti bianche senza alcuna protezione.
Paolo C.
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