Paderno: il Centro Sportivo intitolato alla memoria di Bearzot, modello per i giovani

A distanza di 40 anni esatti dalla mitica impresa della nazionale italiana di calcio guidata da Enzo Bearzot, che l'11 luglio 1982 coronò un lungo percorso con la vittoria del Mondiale a Madrid contro la Germania, si è tenuta a Paderno d'Adda l'intitolazione del Centro Sportivo Comunale alla memoria del grande ex-CT della Nazionale, che dal 2010 riposa in pace proprio nel cimitero locale.

Il prefetto Sergio Pomponio, la professoressa Cinzia Bearzot e il sindaco Paolo Torchio



La cerimonia ha avuto luogo nel pomeriggio di sabato 9 luglio all'interno della palestra comunale. Presenti per l'occasione, oltre al sindaco di Paderno d'Adda Gianpaolo Torchio, anche il prefetto di Lecco Sergio Pomponio, il presidente dell'Asd Padernese Eric Consonni e la figlia di Enzo Bearzot, la professoressa Cinzia.
A fare gli onori di casa è stato l'assessore Antonio Besana, che ha ricordato come nel centro sportivo non si pratichi calcio, ma quotidianamente si trasmettano valori ai giovani. "E' per questo motivo che il nostro centro viene dedicato a una persona così importante, contraddistintasi per le sue qualità." L'assessore ha anche ricordato che Bearzot ha scelto volutamente di essere tumulato a Paderno, proprio per stare vicino alla moglie Luigia Crippa, padernese i cui genitori vivevano nella nota Cascina Maria. "Ci piace pensare che il nostro paese fosse entrato nel cuore di una persona così importante".

L'amministrazione comunale e la professoressa Bearzot



A tratteggiare ricordi personali e dunque a spiegare perché intitolare a lui lo spazio pubblico è stato il sindaco Gianpaolo Torchio: "Bearzot è impresso nell' immaginario come un abitante anomalo nel mondo del calcio. Un uomo distinto, taciturno, riflessivo, con una grande passione per la cultura classica, ma anche un gran lavoratore con un grande rigore etico. Sono tutti questi valori che ricordano l'impegno dei volontari della Padernese".
Anche il prefetto Pomponio, con grande sentimento e amarcord ha ricordato l'anno del Mondiale vinto, ma anche di quello che ci fu prima. "Quella Nazionale nacque dopo il tracollo del 1974" ha detto, raccontando poi delle sue origini avellinesi, e dunque della disastrosa situazione in cui si trovava il suo paese nel 1982 a causa del terremoto dell'Irpinia di due anni prima. "Nonostante la situazione, le vittorie di quell'Italia crearono un forte senso di unione e segnarono un taglio netto con il passato. Tutto quello che era successo era qualcosa di nuovo in cui credere." In conclusione al suo intervento, il prefetto ha voluto citare anche un allenatore moderno: Jose Mourinho. "Lui ha detto che chi parla solo di calcio, non capisce nulla di calcio. È vero, Bearzot infatti parlava di vita, nelle sue affermazioni il calcio era solo una metafora."



Il prefetto di Lecco Sergio Pomponio

Grande entusiasmo anche nelle parole del presidente Consonni, che ha ricordato la vittoria dell'82 come la migliore di sempre. "Quella era l'Italia degli operai, l'Italia di tutti. Lì ci siamo sentiti tutti felici di essere italiani." Venendo alla scelta di intitolare il Centro Sportivo, il presidente ha tenuto a dire che l'idea l'ha subito trovato favorevole: "Noi ci sentiamo una società abbastanza simile alla classe operaia del 1982. Non abbiamo una grandissima entrata di atleti e persone, ma ci mettiamo tanta passione e in cambio riceviamo soddisfazioni, tutto questo anche grazie alla forza di due giovani anziani: Umbertina Ravasi e Gianni Peverelli". I coniugi che da oltre 40 anni allenano la squadra di pattinaggio di Paderno hanno rivolto un saluto ai presenti.



Umbertina Ravasi, Eric Consonni e Gianni Peverelli


La professoressa Bearzot e Nicolò Brunner

Prima di lasciare la parola alla professoressa Bearzot è stato proiettato un breve video sulla storia di Enzo realizzato da Nicolò Brunner, giovane aspirante giornalista sportivo di Paderno. Il video, che ha ripercorso in modo accurato la carriera di calciatore e di allenatore del CT ha commosso la figlia, che si è voluta complimentare personalmente con il giovane.
"Sport come formazione - ha detto la professoressa Bearzot, - mio papà ci teneva tantissimo. È molto bello avere i ragazzi della squadra di pattinaggio presenti. Ringrazio tutti per aver scelto di intitolare il vostro Centro alla memoria di mio papà". Alla presenza della professoressa, è avvenuta anche la premiazione del primo torneo di calcio organizzato dal Centro sportivo. Al terzo posto "Gli squali", al secondo "Atletico Ma Drink" e infine primi classificati "Gli amici di Antonino".



Alla fine della cerimonia è stata svelata la targa di intitolazione che verrà affissa all'ingresso del campo sportivo, dopo di che tutti i presenti ha goduto di un buon buffet offerto nell'area esterna.


E.Ma.
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