Accadeva 40 anni fa/27 aprile 1982: acqua nelle conche del
Naviglio. Ospedale, primari in pensione. Medici ''part-time''

Mentre a Merate ci si interroga sulle improvvise dimissioni da tutti gli incarichi, presentate a fine marzo dal vice sindaco e presidente del Consorzio acquedotto, Mario Gallina, a Brivio la "guerra per bande" in seno alla Dc raggiunge il suo punto più alto (o basso a seconda del punto di vista).Il Consiglio comunale convocato per il 1° aprile "salta" per mancanza del numero legale. Oltre al sindaco Panzeri si presentano in Aula solo tre consiglieri Dc, Giuseppe Cameroni, Rosanna Dozio, e Giuseppe Galbusera, oltre alle minoranze. Il gruppo capitanato da Sandro Cesana, invece diserta la seduta. Il numeroso pubblico ne chiede a gran voce le dimissioni. Al centro del durissimo scontro che va avanti da mesi c'è la collocazione della nuova scuola media. Il gruppo Cesana la vuole nell'area ex cava mentre il gruppo Panzeri (con Cameroni sua eminenza grigia) crede che la localizzazione migliore sia nell'area vicino alla Hemdeco, tra Brivio e la frazione di Beverate.

Gianfranco Montanari, Vincenzo Saputo, Arturo Sartori, Umberto Bonaldi, Gianni Orsolini


Non bastava la "fisiologica" fuga di cervelli dall'ospedale di Merate verso strutture più grandi e prestigiose, ad aggravare il quadro arriva la sentenza che fissa anche per i primari l'età pensionabile a 65 anni. In pericolo, ci sono tre colonne del presidio di via Cerri: Gianfranco Montanari, primario di anestesia e rianimazione, Vincenzo Saputo, primario di pediatria e Arturo Sartori, primario di chirurgia e direttore sanitario. Si tratta di tre professionisti il cui lavoro e il cui nome hanno fatto grande l'ospedale di Merate. Problemi di successione in chirurgia ce ne sono ma meno che in pediatria e rianimazione: in reparto opera Gianni Orsolini, uno dei migliori specialisti in angiologia a livello nazionale e l'esperto Umberto Bonaldi.


Sono settanta i ragazzi di Olgiate Molgora che dallo scorso novembre partecipano al corso di pittura organizzato, con grande successo, dalla professoressa  Marisa Valentini in arte "Tobia".



Ben 32 coppie a Cernusco si sono date battaglia per tutto il mese di marzo per la sesta edizione di gara di scopa liscia "Am.De.bar" presso il bar Dema. Pierino Corneo e Paolino Maggioni si sono aggiudicati il primo premio, battendo in finale Camillo Valagussa e Bruno Lago.



La Cooperativa Roseda si presenta puntuale all'appuntamento con l'apertura della stagione tennistica con ben sei campo agibili, cinque in terra battuta e uno in "duro" per le scuole. L'inaugurazione è rinviata di qualche settimana per consentire la messa a dimora di alberi di alto fusto e la sistemazione delle aree adiacenti i campi. Tutto deve essere pronto per il 22 maggio - spiega l'assessore allo sport Luigino Galbusera - perché in quella data inizia il Master della Brianza.

 
L'acqua torna a scorrere nelle conche dei Navigli. Poca cosa rispetto al passato. Ma intanto si scrivono progetti per recuperare quell'esempio di ingegneria che ha permesso di congiungere il Lario a Milano.
L'11 ottobre 1777 l'arciduca Ferdinando D'Austria, governatore, inaugurava ufficialmente il "Naviglio di Paderno" una delle più grandi opere di ingegneria idraulica del tempo. Su una chiatta il Governatore percorse i 2.600 metri  di canale che corre parallelo all'alveo dell'Adda. Un'altra via di comunicazione era stata aperta. Ora da Como lungo il Lario, l'Adda, il Naviglio di Paderno e il canale della Martesana si poteva raggiungere Milano e gli altri navigli esistenti. Il problema di un collegamento fluviale dalla Brianza a Milano era stato sollevato dalla grande città che aveva bisogno dei prodotti agricoli e di artigianato realizzati nel vasto territorio lariano. Così Francesco I° re di Francia decideva di stanziare  10 mila ducati d'oro provenienti dal dazio sulla macina del grano a condizione che 5mila andassero a finanziare la costruzione del Naviglio di Paderno.

Fino a Brivio l'Adda era navigabile ma tra Paderno e Cornate c'era un dislivello di 27,5 metri. Come superarlo? Si dice che lavorando su una intuizione del grande Leonardo, durante il suo soggiorno milanese, prima Benedetto Missaglia e Bartolomeo Della Valle e poi, dopo la guerra tra Francia e Spagna promossa da papa Leone X, dall'ingegnere Giuseppe Meda studiarono un sistema di conche regolate da saracinesche. In pratica si chiude la saracinesca davanti, entra il barcone, si chiude quella alle sue spalle e si apre quella davanti in modo che l'acqua defluendo faccia "scendere" il barcone di qualche metro. Nel corso degli anni si sono alternati altri progettisti e i lavori si sono spesso interrotti per guerre locali o condizioni climatiche avverse. Alla fine si costruirono non due conche come avrebbe voluto il Meda ma prima la chiusa di Paderno, larga 217 metri e poi sei conche in modo da ripartire meglio il livello da superare.


Infine si costruì l'alzaia, cioè il sentiero che costeggia il canale e poi il fiume per consentire agli animali di trainare i barconi. L'intera opera era costata 150mila fiorini e per 150 anni il naviglio fu percorso dai barconi trainati dai cavalli. Poi nel 1930 cessò questo movimento e l'acqua servì per alimentare piccole centrali idroelettriche per aziende locali. Ora lo straordinario patrimonio è semi abbandonato. Ecco alcune immagini scattate nel lontano 1982.

Giovanna Novati e Max Eberle

Spitz, Eberle, Cavalli


Un tempo la Tessitura di Merate era l'ambizione di tanti giovani in cerca di un lavoro sicuro e stimolante. Ma per entrare occorreva il beneplacito della plenipotenziaria Giovanna Novati, poi diventata compagna del direttore generale Max Eberle. Senza alcuna pretesa storica ma solo a beneficio di chi c'era, ecco alcune foto d'epoca dei personaggi che guidarono l'azienda per molti anni.

Con i gustosi piatti preparati dallo chef Paolo Codara i "Giuseppe" di Imbersago si sono riuniti alla trattoria Cacciatori per festeggiare, con qualche ritardo l'onomastico e anche per ...conoscersi.

Venegoni, Lucio Motta, Corazzo


Ottime notizie dalla Banca Briantea di Merate: due nuove aperture, a Bregnano e Calolziocorte e un aumento di capitale con assegnazione di azioni gratuite che fa felice i piccoli azionisti. La banca, fondata nel 1784 in forma cooperativistica e trasformata in società anonima per azioni nel 1907 è guidata da Lino Corazzo e Lucio Motta, presidente il prof.Venegoni.

Ieri e oggi


 
Questa immagine dice più di cento parole. E serve a chiarire le idee ai vari comitati e all'assessore Tamandi subentrato e Robbiani nella gestione ambientale e ecologica del territorio di Merate. Lo stagno di San Rocco come si presentava nel 1982, dopo la realizzazione dell'incile e la pulizia straordinaria della roggia Annoni da Sartirana a San Rocco e delle sponde dello stagno artificiale a opera dei volontari della Cooperativa lago di Sartirana.

Cosa significa(va) avere una banca locale. Merate intende realizzare una piscina in via Turati. Ma l'operazione è costosa. Ed ecco che il dottor Lucio Motta, vice direttore generale della Banca Briantea firma una lettera di intenti col Credito Sportivo dal quale acquista titoli emessi dall'Ente di diritto pubblico per 600 milioni, 550 dei quali li gira al comune sotto forma di mutuo agevolato ventennale. Cui si aggiungono 100 milioni già stanziati dalla regione a fondo perso e 650 milioni dalla Cassa depositi e Prestiti. Con 1,3 miliardi la grande opera può essere realizzata. Lucio Motta: "Per la banca non si tratta di un investimento, il rendimento dei titolo del Credito sportivo è inferiore a quello di BOT e CCT ma abbiamo ritenuto di dover sostenere la bella iniziativa dell'Amministrazione comunale dando il nostro contributo".
 

Marco Zocchi, Ezio Sacchi e Ferdinando Schieroni


Il "tempo definito" mette a rischio la quantità di prestazioni offerte dall'ospedale di Merate dove su 81 medici ben 34 hanno operato questa scelta. Il tempo pieno con la disponibilità 24 ore su 24, non è adeguatamente remunerato e inoltre non consente di disporre del necessario spazio per l'aggiornamento e il perfezionamento. Per questo un numero sempre maggiore di medici sceglie il tempo definito. Tra i tanti che in quell'anno restano a tempo pieno, Marco Zocchi, Ezio Sacchi e Ferdinando Schieroni.


Le Ferrovie dello Stato, in ottemperanza a una legge del 1981, presentano il piano di riorganizzazione e potenziamento della tratta Milano-Lecco-Sondrio. Si tratta in realtà di un recupero dei gravi ritardi negli investimenti in materiale rotabile e sistemi di segnalazione in rete. L'investimento previsto è di 76 miliardi e ha come elementi forti il raddoppio della tratta Carnate-Calolziocorte e la costruzione di un nuovo scalo merci a Lecco-Maggianico. L'inizio lavori è previsto per il 1983.

 
Qualche foto ricordo per riconoscersi come . . eravamo quarant'anni fa.

1)      La formazione dell'Aurora Olgiate di seconda categoria

2)      La formazione dell'Audace Osnago di terza categoria




3)      La formazione dei cadetti dell'A.S. Imbersago che ha giocato nel campionato di calco del C.S.I.
 
 
 
 
27/continua
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