Lomagna: accordo con il CSV per ospitare tre ucraini negli ex alloggi per gli obiettori

Va avanti l’impegno dell’amministrazione comunale di Lomagna a favore della popolazione ucraina. A tale scopo, lunedì 11 luglio, dalle ore 18.00 alle 22.00, si terrà una raccolta straordinaria di beni di prima necessità presso la sala civica di via Roma, con il supporto della Consulta Politiche sociali. Tra gli esempi di prodotti ricercati vengono richiamati i generi alimentari a lunga conservazione (riso, pasta, scatolame vario, pelati), olio in scatola, saponi. Come già in precedenti occasioni, il materiale sarà consegnato all’associazione Cassago chiama Chernobyl.

Quanto all’ospitalità degli sfollati, la Giunta ha approvato un accordo con enti del terzo settore, dichiarando la disponibilità a Lomagna di 10 posti per l’accoglienza diffusa, 7 da parte di privati cittadini (ossia 3 famiglie) e 3 in alloggi comunali. Nell’accordo compaiono come partner il Centro di Servizio per il Volontariato di Monza Lecco Sondrio, il Consorzio Comunità Brianza, l’associazione Il Gabbiano e la cooperativa sociale AltraVia. In calce all’atto di convenzionamento appare tuttavia anche come gestore la coop sociale Aeris. L’accordo non pone particolari vincoli, appare come uno strumento di cerniera con i commissari delegati nominati dal Dipartimento della Protezione civile. L’accordo non specifica nemmeno che i 10 beneficiari saranno quegli ucraini già presenti sul suolo di Lomagna. La durata dell’accoglienza dovrebbe durare fino al 31 dicembre 2022, ma sono ammesse eventuali proroghe.



I 10 posti di Lomagna rientrano tra i 522 sotto la gestione e il coordinamento del CSV Monza Lecco Sondrio, così come approvato a inizio maggio dal Dipartimento della Protezione civile, che risponde direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. In particolare gli alloggi comunali per tre persone sono quelli presenti nello stabile di via Roma, un tempo destinato ad ospitare gli obiettori di coscienza e che viene abitualmente utilizzato dalle forze dell’ordine in occasione delle urne elettorali. Il locale in questione occupa 56,60 mq. A parte, il blocco bagni di 11,30 mq che è esterno.

Il 12 aprile scorso il Consiglio comunale aveva approvato all’unanimità una mozione prodotta dal gruppo di minoranza (ed emendate per volontà della sindaca) per esprimere la ferma condanna al conflitto in Ucraina e la solidarietà alle vittime della guerra. Un appello alla pace. “I gruppi di maggioranza e minoranza chiedono a voci unite il cessate il fuoco da parte della Federazione Russa e la risoluzione delle controversie attraverso un tavolo diplomatico; confermando la propria approvazione alle sanzioni economiche che l’unione europea ha comminato alla Russia e al Presidente Putin per aver ignorato i diritti internazionali del popolo Ucraino” si diceva nella mozione. L’atto incaricava inoltre la sindaca a “proseguire nell’approfondimento della possibilità di destinare eventuali locali di proprietà comunale inutilizzati, non già destinati ad altre finalità e idonei alle necessità emergenti per l’accoglienza di profughi ucraini, in stretta sinergia e all’interno del costante confronto con la rete di gestione dell’accoglienza già attiva a livello territoriale, promuovendo anche la collaborazione di tutte le associazioni e di tutti i cittadini nell’attivazione di quanto emergerà come necessario a tal fine, anche attraverso donazioni e attività materiali”.

Seppure la Giunta – nell’approvare l’accordo con il CSV – non abbia richiamato la mozione approvata con la delibera del Consiglio comunale n. 12 del 12 aprile 2022, la collaborazione per l’accoglienza appare come una sua conseguenza, dal momento che l’interesse manifestato al CSV da parte della sindaca Cristina Citterio è del 20 aprile (dunque una settimana dopo la seduta di Consiglio in questione) e in aula il primo cittadino non aveva menzionato di aver intessuto rapporti, ai fini dell’ospitalità, con il Centro di Servizio per il Volontariato.

Per quanto riguarda l’offerta di spazi di proprietà comunale, sono stati esclusi i 4 monolocali siti in via Magenta (25-29 mq ciascuno). Già in Consiglio Citterio aveva ridotto le aspettative su quegli appartamenti perché troppo piccoli e perché l’amministrazione ha in mente – seppur in forma embrionale – un’altra funzione, di carattere sociale per la non autosufficienza e per la disabilità. Gli alloggi sono stati inseriti all’interno di un progetto dell’Ambito di Merate, candidato a un bando del PNRR, per la loro riqualificazione e nuovo utilizzo. In aula consiliare la sindaca aveva comunque lasciato aperto uno spiraglio per una provvisoria accoglienza degli ucraini anche in via Magenta, con un “valutiamo in queste settimane”. L’accordo con il CSV e la relativa delibera di Giunta mette a conoscenza del definitivo no a questa ulteriore soluzione e, al contrario, conferma l’idoneità degli spazi “ex obiettori di coscienza”.
M.P.
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